Casa dello Studente, Orto botanico e Magistero: gioielli contesi da Comune e Università

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Casa dello Studente, Orto botanico e Magistero: gioielli contesi da Comune e Università

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lunedì 04 Febbraio 2013 - 19:03

Il commissario Croce: «Sono nostri» Il rettore Tomasello: «So che sono del Demanio, già domani chiederò un rapporto dettagliato agli Uffici»

Scintille tra Comune e Università su tre beni immobili: Casa dello Studente, Orto botanico e Magistero. Ad accendere la miccia, l’incognita sulla proprietà dei tre “gioielli”, da sempre utilizzati dall’Ateneo peloritano per le proprie attività ma che adesso Palazzo Zanca rivendica e vuole portare sotto al propria “giurisdizione”. La notizia è emersa nel corso della seduta della commissione bilancio, durante la quale il commissario straordinario Luigi Croce ha detto chiaramente di volere mettere il “cappello” su quei tre immobili: « Casa dello Studente, dell’Orto Botanico e del Magistero sono nostri», ha dichiarato sicuro.

Il rettore Francesco Tomasello -contattato telefonicamente – afferma di non essere a conoscenza della vicenda: «Io so che sono del Demanio, apprendo questa notizia da lei e l’unica cosa che posso dirle è che già domani chiederò un rapporto dettagliato agli Uffici . A quel punto– continua il Magnifico – sarò io stesso a chiedere un incontro con il commissario per chiarire la vicenda». Il rettore nega , quindi, che tra le due Istituzioni ci sia già stato un contatto sull’oggetto del contendere e manifesta la propria disponibilità al dialogo ed al confronto sulle “carte”.

Ma torniamo al Comune, che spera davvero di poter far confluire nel patrimonio comunale questo “tris” di immobili, per metterli sul mercato ed incassare ingenti somme, visto l’enorme valore degli stessi. Dopo i clamorosi fallimenti del passato, l’alienazione dei beni comunali, infatti, è la vera scommessa da vincere per Palazzo Zanca e non a caso Croce ha affidato all’ing. Castronovo e all’ing. Fusconi il compito di accertare tutte le proprietà del Comune, punto di partenza per redigere il nuovo piano di dismissione.

In questo momento – come spiegato dal ragioniere generale Ferdinando Coglitore in commissione bilancio – «l’unico immobile che resta da trasferire è la Caserma dei vigili del fuoco , per la quale manca soltanto l’atto autorizzativo del Ministero dell’Interno», che ne è l’acquirente. Nel piano pluriennale di riequilibrio 2013-2022 la previsione di incasso per l’alienazione degli immobili è di quasi 44 milioni di euro, poco meno di 5 milioni di euro l’anno.

L’auspicio del commissario Croce, ma non solo il suo, è che nei prossimi anni si possa dare un impulso concreto alla vendita dei beni comunali. (Danila La Torre)

4 commenti

  1. Ma buzzanca..non aveva nominato un esperto per catastare il patrimonio del comune? Accidenti non mi ricordo il nome…era un ragioniere…ingegnere…con laurea ad Oxford….ma come si chiamava….possibile che questo esperto non abbia catastato questi tre immobili così grandi…ma come si chiamava….era esperto ma tanto….

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  2. Salvatore Vernaci 5 Febbraio 2013 08:06

    Tutti beni immobili del Comune sono registrati nell’inventario dei beni comunali. Gli inventari vanno riveduti ogni dieci anni. In ogni cambiamento di Sindaco si deve accertare se gli inventari siano tenuti esattamente in conformità alla legge. Dell’esattezza dell’inventario, nonché delle successive aggiunte e modifiche e della conservazione dei titoli, atti, carte e scritture relative al patrimonio, sono personalmente responsabili il Sindaco, il Segretario ed il Ragioniere dell’Ente. Agli atti d’Ufficio devono risultare depositati gli atti relativi alla ricognizione dei beni immobili comunali. Senz’altro se il Commissario dott. Croce ha rivendicato la proprietà di quei beni è perché, sicuramente, risultano, catastalmente, di proprietà del Comune.- Probabilmente questi beni hanno la caratteristica di essere INDISPONIBILI, cioè sono beni non facenti parte del demanio (art. 826 c.c.) e che offrono un’utilità pubblica indiretta. I beni patrimoniali indisponibili sono soggetti allo stesso regime di indisponibilità, impignorabilità e non usucapibilità dei beni demaniali, fino a quando persista per essi un vincolo legale di destinazione di pubblica utilità.

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  3. nulla di nuovo, le solite schermaglie locali, tanto alla fine è tutto in abbandono o mal gestito

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  4. VOLEVO CAPIRE…
    se quanto detto da Vernaci è vero devo presuporre che nell’inventario dei beni comunali quei cespiti non sono stati censiti e vorrei capire il perchè.

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