Il consigliere replica alle critiche sul percorso scelto per contestare le bollette; e, a proposito di queste ultime, precisa: "Solo inviti a pagare, non sono state mandate dall'Agenzia delle Entrate e non ci saranno sanzioni"
Gli aumenti TARI decisi dall’amministrazione di Milazzo non sono andati giù a molti cittadini. Si è così scatenata una “guerra al ricorso”, con diversi soggetti a proporre diversi iter da seguire. Tra questi spicca “Milazzo Futura”, il gruppo politico dell’ex sindaco Carmelo Pino, che ha scelto il ricorso al TAR. Alcuni hanno però sollevato dubbi sulla bontà della scelta, spiegando che avrebbero potuto esserci contraccolpi per i ricorrenti in caso di rigetto della domanda. Alle critiche ha risposto il consigliere Pippo Midili, parlando di terrorismo mediatico ai danni dei cittadini.
“Il Comune di Milazzo” – scrive Midili – “ha inviato in questi giorni delle buste contenenti le cosiddette bollette della spazzatura. Nello specifico, quello che i cittadini stanno ricevendo o riceveranno sono degli inviti a pagare. La legge dice che il pagamento richiesto con un invito può essere effettuato anche tramite F24, e per questo la bolletta riporta in alto la dicitura “Agenzia delle entrate”. Non significa che l’Agenzia delle entrate ha mandato le bollette, nè che se l’invito non viene accolto dal cittadino provocherà una sanzione. Esercitare pressioni sulla gente raccontando il contrario è un fatto abbastanza grave. L’invito a pagare, ricevuto o da ricevere, per giurisprudenza consolidata non produce interessi e sanzioni”.
Midili insiste poi sulla correttezza del ricorso al TAR per contestare le bollette: ” Il ricorso al Tar, in caso di rigetto, non produce, per il contribuente che ricorre alcun costo aggiuntivo perchè nella esigua somma già anticipata è contenuto il costo delle spese legali”. E torna, con consueto sarcasmo, sulle agevolazioni previste dall’amministrazione Formica: “Una rateizzazione a dodici mesi della somma da pagare. Che se la supposta è a piccole dosi fa meno male”.
Una bocciatura senza appello, dunque, quella del consigliere di minoranza; che conclude però rivolgendosi a “sindacati silenti, associazioni pasticcione e pasticcini e alla casa del popolo ricco e sovrano”, porgendo loro una domanda: “Tari tiri tu?”.
Giovanni Passalacqua