L'ordinanza anti-tir resta in vigore e nei prossimi giorni sarà riaperto il tavolo tra amministratori e armatori. E' quanto è emerso dal vertice al Ministero dei trasporti. Soddisfatto Accorinti: "Ho sempre detto che ero pronto a ricominciare il confronto anche subito per trovare soluzioni per Messina. Intanto domani sarò di nuovo sul cavalcavia, dal momento che il provvedimento è ancora in vigore"
L’ordinanza anti-tir resta in piedi, ma il clima è molto più disteso.
Il vertice romano, al Ministero dei Trasporti tra tutte le parti coinvolte nel braccio di ferro dei giorni scorsi, ha portato i suoi risultati, rasserenando un clima che stava diventando una vera e propria guerra, senza però toccare il provvedimento dell’amministrazione comunale.
“Domani sarò di nuovo sul cavalcavia e nei prossimi giorni si riaprirà il tavolo del confronto” ha dichiarato Accorinti a conclusione dell’incontro che ha visto la presenza anche dei rappresentanti degli armatori Caronte-Tourist, l’Autorità portuale, il prefetto, i rappresentanti degli autotrasportatori.
“Come ho detto sin dal primo momento ed ho ribadito più volte- prosegue il sindaco- sono pronto al dialogo per arrivare ad una soluzione condivisa. Sono felice che si riapra il tavolo, l’importante è mettere al primo posto Messina ed i diritti dei cittadini, su quelli non si torna indietro. Sarà un discorso complessivo, che riguarda Tremestieri, la Rada San Francesco, il porto storico. L’ordinanza è in piedi, è in vigore e adesso possiamo con serenità continuare a parlare della problematica, senza preconcetti”.
Sul piano tecnico quindi il provvedimento che il 24 luglio ha “sanato” l’ordinanza 428 del 16 luglio, la cosiddetta “anti-tir”, attribuendo quel carattere d’urgenza che nella prima versione non aveva, regge l’urto del ricorso presentato dalla Cartour. Resta in piedi il primo ricorso, quello presentato dall’Aias e dalla ditta Galletta inoltrato al Ministero in merito alla prima ordinanza, ma, avviata l’istruttoria e sentite le parti, compresa quindi l’amministrazione, i tempi saranno comunque lunghi, almeno 60 giorni. Nel frattempo quindi l’anti-tir resta in vigore anche se, dopo l’incontro di oggi, è probabile che il clima più sereno comporti come conseguenza immediata anche la diminuzione del numero di mezzi pesanti che usufruiscono delle corse diurne della Cartour.
Se infatti è stato deciso che nei prossimi giorni si riaprirà il tavolo del confronto tra amministrazione e armatori è chiaro che continuare il muro contro muro facendo imbarcare i gommati anche di giorno non giova a nessuno, tanto meno al dialogo.
Ed è anche probabile che alla fine, con la riapertura del tavolo tecnico, si riesca a trovare quella soluzione condivisa che tiene conto delle esigenze di tutte le parti in causa. Nel frattempo infatti sarà consegnata la seconda invasatura di Tremestieri, fatto questo che dovrebbe comportare la fine del sistema delle deroghe e il fatto che l’attracco a sud finirebbe con lo smaltire tutto il traffico pesante, così come avveniva nel 2008-2009.
Da Roma inoltre potrebbero arrivare buone notizie sul fronte porto di Tremestieri già dalla prossima settimana, per quel che riguarda la valutazione d’impatto ambientale ed i tempi di finanziamento, fronte questo che ha visto il deputato del Ncd Enzo Garofalo, componente della commissione trasporti, impegnato in prima persona per scongiurare nuovi ritardi e intoppi.
Rosaria Brancato
ricordo che non c’è solo il cavalcavia, i tir continuano a passare ovuqnue
ricordo che non c’è solo il cavalcavia, i tir continuano a passare ovuqnue
il cavalcavia??? ma se tutta la città è inondata di tir,basta solo il cavalcavia???? mi faccia il favore……..è solo una buddaciata…
il cavalcavia??? ma se tutta la città è inondata di tir,basta solo il cavalcavia???? mi faccia il favore……..è solo una buddaciata…
Mi pare necessario elevare pareti di cemento armato alla Rada S. Francesco e sul cavalcavia.
Se da Villa S. Giovanni i TIR vorranno raggiungere Messina le navi che le trasportano dovranno approdare a Catania oppure a Termini Imerese.
Altro non sarà consentito.
Mi pare necessario elevare pareti di cemento armato alla Rada S. Francesco e sul cavalcavia.
Se da Villa S. Giovanni i TIR vorranno raggiungere Messina le navi che le trasportano dovranno approdare a Catania oppure a Termini Imerese.
Altro non sarà consentito.
E bravo il vecchietto! Spazziamo via anche l’ultima società che permette a 500 famiglie di avere ancora una vita normale.
Lei probabilmente fa parte di quella folta schiera di pensionati del settore pubblico, a cui appartengono moltissimi commentatori di questa testata online, che passeggia e bivacca avendo molto tempo a disposizione e quindi si arrovella il cervello con strane congetture.
Mi faccia il piacere, vada lei a Catania oppure a Termini Imerese (per sempre però).
E bravo il vecchietto! Spazziamo via anche l’ultima società che permette a 500 famiglie di avere ancora una vita normale.
Lei probabilmente fa parte di quella folta schiera di pensionati del settore pubblico, a cui appartengono moltissimi commentatori di questa testata online, che passeggia e bivacca avendo molto tempo a disposizione e quindi si arrovella il cervello con strane congetture.
Mi faccia il piacere, vada lei a Catania oppure a Termini Imerese (per sempre però).
Mi spiace che Lei non abbia capito l’ironia nelle mie parole.
Evidentemente non ha mai letto un mio post, pazienza.
Mi spiega come ha fatto a capire, invece, che sono un vecchietto? Forse perchè conosco la Sicilia?
La ringrazio per avermi consentito di esplicitare meglio il mio pensiero. A ben risentirLa.
Mi spiace che Lei non abbia capito l’ironia nelle mie parole.
Evidentemente non ha mai letto un mio post, pazienza.
Mi spiega come ha fatto a capire, invece, che sono un vecchietto? Forse perchè conosco la Sicilia?
La ringrazio per avermi consentito di esplicitare meglio il mio pensiero. A ben risentirLa.
Quanto Tir..un pelo di occupazione non tira una città di buoi.
Quanto Tir..un pelo di occupazione non tira una città di buoi.
Se il suo commento è stato scritto in chiave ironica, mi scuso con lei.
Ogni giorno la platea delle persone che vorrebbero mandare a casa i lavoratori C&T si allarga e quindi, leggendo il suo post, mi è salita la rabbia. Questa città ha partorito moltissimi individui che stanno crescendo con l’odio verso il prossimo e i Franza, per loro, sono il nemico numero uno. Non si rendono conto che se chiudesse una grande società come C&T moltissime persone verrebbero risucchiate nel vortice della disperazione, ma tant’è loro hanno un lavoro sicuro e non gliene può fregar di meno…
Invece di prendersela con i vari amministratori che non hanno mai portato avanti progetti per evitare l’attraversamento del gommato pesante nella nostra città, se la prendono con chi ancora garantisce uno stipendio e con chi, per guadagnarselo, fa molti sacrifici. Perchè lavorare a bordo delle navi non è mica una passeggiata e il fisico si logora rapidamente. Ma anche lavorare a terra non è semplice, quando si ha a che fare con migliaia di utenti. A questo si assomma il pericolo latente derivante da individui, spesso di nazionalità diversa dalla nostra, che pensano di dettare legge e fare i loro porci comodi in un’area demaniale (pescatori clandestini, questuanti, zingari, lavavetri violenti, ecc.).
Saluti.
Se il suo commento è stato scritto in chiave ironica, mi scuso con lei.
Ogni giorno la platea delle persone che vorrebbero mandare a casa i lavoratori C&T si allarga e quindi, leggendo il suo post, mi è salita la rabbia. Questa città ha partorito moltissimi individui che stanno crescendo con l’odio verso il prossimo e i Franza, per loro, sono il nemico numero uno. Non si rendono conto che se chiudesse una grande società come C&T moltissime persone verrebbero risucchiate nel vortice della disperazione, ma tant’è loro hanno un lavoro sicuro e non gliene può fregar di meno…
Invece di prendersela con i vari amministratori che non hanno mai portato avanti progetti per evitare l’attraversamento del gommato pesante nella nostra città, se la prendono con chi ancora garantisce uno stipendio e con chi, per guadagnarselo, fa molti sacrifici. Perchè lavorare a bordo delle navi non è mica una passeggiata e il fisico si logora rapidamente. Ma anche lavorare a terra non è semplice, quando si ha a che fare con migliaia di utenti. A questo si assomma il pericolo latente derivante da individui, spesso di nazionalità diversa dalla nostra, che pensano di dettare legge e fare i loro porci comodi in un’area demaniale (pescatori clandestini, questuanti, zingari, lavavetri violenti, ecc.).
Saluti.
Fatti NON parole! Ad oggi i TIR continuano a scassare Messina come nel passato. Bellissimo il Boccetta OGGI, incasinato come sempre. Non è cambiato nulla e nulla cambierà in futuro anche quando si completerà Tremestieri, un porto che si insabbierà costantemente ad ogni sciroccata!
Tutte queste energie spese per “risolvere” un problema che non andrà MAI risolto dovrebbe far comprendere a questi cervelloni di politici e intellettuali che l’unica soluzione è la realizzazione del Ponte sullo Stretto, tutto il resto è solo perdita di tempo, come avviene da sempre!!!
Povera Messina e più TIR per tutti!!!!
Fatti NON parole! Ad oggi i TIR continuano a scassare Messina come nel passato. Bellissimo il Boccetta OGGI, incasinato come sempre. Non è cambiato nulla e nulla cambierà in futuro anche quando si completerà Tremestieri, un porto che si insabbierà costantemente ad ogni sciroccata!
Tutte queste energie spese per “risolvere” un problema che non andrà MAI risolto dovrebbe far comprendere a questi cervelloni di politici e intellettuali che l’unica soluzione è la realizzazione del Ponte sullo Stretto, tutto il resto è solo perdita di tempo, come avviene da sempre!!!
Povera Messina e più TIR per tutti!!!!
Ordunque, al sindaco renato piace fare la guerra ideologica contro i poveri, contro i lavoratori. Si perchè tali, io personalmente, considero gli autisti dei tir che in fin dei conti svolgono un lavoro a noi molto utile e spesso indispensabile alle ns esigenze e per farlo usano quanto a loro viene messo a disposizione. Non sono loro che hanno deciso l’orario della nave traghetto che li trasporta, loro con il loro mezzo sono solo dei passeggeri paganti e agli orari stabiliti dalla compagnia di navigazione si devono adeguare.
Perchè il sindaco renato non fà la guerra ai ricchi, in questo caso la compagnia di navigazione? Osso troppo duro da mordera, battaglia troppo dura da affrontare, meglio farsi ideologicamente vedere dai suoi sostenitori combattere contro i poveri? Perchè non impedisce al traghetto di attraccare e scaricare i tir? Troppo difficile da fare, meglio incombrare il cavalcavia con i tir è mediaticamente e ideologicamente più visivo.
Ma quanto la compagnia di navigazione ha presentato i nuovi orari perchè tutte le autorità preposte non hanno rigetato tali orari (Capitaneria di Porto – Ente Porto – Autorità Portuale – Comune – Provincia – Regione) ben sapendo a quale grave problema si sarebbe andati incontro? Il molto Norimberga non è di proprietà della famiglia Franza quindi per attraccare deve avere il permesso e qualcuno lo ha dato, chi?
Il sindaco renato poi dimostra per l’enesima volta la sua scarsa conoscenza dei proplemi della città, è o non è a conoscenza di quanti e quanto vive nella Zona Falcata, a quante persone, famiglie, ditte, autorità, società, causa danno e disturbo con il blocco dei tir lungo la strada e sul cavalcavia? Perchè non li ferma direttamente sul molto evitando di creare intralcio stradale al resto della Zona Falcata? Ma pare chiaro che a lui la cosa non importi. Piuttosto considetato che tanto dopo la “comparsa” del giorno i tir vanno comunque via, perchè non prende gli opportuni provvedimenti per far si che il loro transito sia agevolato al massimo? Ma non, è più bello far la guerra ai poveri.
Ordunque, al sindaco renato piace fare la guerra ideologica contro i poveri, contro i lavoratori. Si perchè tali, io personalmente, considero gli autisti dei tir che in fin dei conti svolgono un lavoro a noi molto utile e spesso indispensabile alle ns esigenze e per farlo usano quanto a loro viene messo a disposizione. Non sono loro che hanno deciso l’orario della nave traghetto che li trasporta, loro con il loro mezzo sono solo dei passeggeri paganti e agli orari stabiliti dalla compagnia di navigazione si devono adeguare.
Perchè il sindaco renato non fà la guerra ai ricchi, in questo caso la compagnia di navigazione? Osso troppo duro da mordera, battaglia troppo dura da affrontare, meglio farsi ideologicamente vedere dai suoi sostenitori combattere contro i poveri? Perchè non impedisce al traghetto di attraccare e scaricare i tir? Troppo difficile da fare, meglio incombrare il cavalcavia con i tir è mediaticamente e ideologicamente più visivo.
Ma quanto la compagnia di navigazione ha presentato i nuovi orari perchè tutte le autorità preposte non hanno rigetato tali orari (Capitaneria di Porto – Ente Porto – Autorità Portuale – Comune – Provincia – Regione) ben sapendo a quale grave problema si sarebbe andati incontro? Il molto Norimberga non è di proprietà della famiglia Franza quindi per attraccare deve avere il permesso e qualcuno lo ha dato, chi?
Il sindaco renato poi dimostra per l’enesima volta la sua scarsa conoscenza dei proplemi della città, è o non è a conoscenza di quanti e quanto vive nella Zona Falcata, a quante persone, famiglie, ditte, autorità, società, causa danno e disturbo con il blocco dei tir lungo la strada e sul cavalcavia? Perchè non li ferma direttamente sul molto evitando di creare intralcio stradale al resto della Zona Falcata? Ma pare chiaro che a lui la cosa non importi. Piuttosto considetato che tanto dopo la “comparsa” del giorno i tir vanno comunque via, perchè non prende gli opportuni provvedimenti per far si che il loro transito sia agevolato al massimo? Ma non, è più bello far la guerra ai poveri.
Ma il Sindaco riuscirà a spiegare perchè pressocchè allo stesso orario i TIR che sbarcano dai Ferry Boats statali possono attraversare la città, mentre a quelli che sbarcano dalla Cartour è vietato?
Così i suoi concittadini potranno armarsi e colpire i suoi nemici.
Ma il Sindaco riuscirà a spiegare perchè pressocchè allo stesso orario i TIR che sbarcano dai Ferry Boats statali possono attraversare la città, mentre a quelli che sbarcano dalla Cartour è vietato?
Così i suoi concittadini potranno armarsi e colpire i suoi nemici.
Avevo letto da un’altra parte che l’ordinanza è finita, oggi che è successo?
Avevo letto da un’altra parte che l’ordinanza è finita, oggi che è successo?
Una GRANDE VITTORIA POLITICA dei messinesi, di tutti i messinesi, mai così ben rappresentati dal bellicoso e coraggioso RENATO ACCORINTI, nello sfondo immersa nella foschia dello Stretto mi par di vedere, finalmente, la Urbs Messana. L’ordinanza è impeccabile sotto l’aspetto giuridico, devo fare a questo proposito un elogio a Mario Pizzino, il dirigente estensore del documento. MAI il barcellonese Peppino Buzzanca e lo sconfitto Felice Calbro’ avrebbero pronunciato parole impregnate dell’orgoglio dei nostri AVI, rileggetele e gioite. ” Domani sarò di nuovo sul cavalcavia… come ho detto sin dal primo momento ed ho ribadito più volte sono pronto al dialogo per arrivare ad una soluzione condivisa. Sono felice che si riapra il tavolo, l’importante è mettere al primo posto Messina e i diritti dei cittadini, su quelli non si torna indietro. ” Avete capito bene? SU QUELLI NON SI TORNA INDIETRO, come non si torna indietro sull’isola pedonale, quel pugno di commercianti e i sedici Consiglieri Comunali non si facciano illusioni, RENATO sindaco troverà il modo, alla sua maniera, di sterilizzare l’odiosa delibera consiliare.
Una GRANDE VITTORIA POLITICA dei messinesi, di tutti i messinesi, mai così ben rappresentati dal bellicoso e coraggioso RENATO ACCORINTI, nello sfondo immersa nella foschia dello Stretto mi par di vedere, finalmente, la Urbs Messana. L’ordinanza è impeccabile sotto l’aspetto giuridico, devo fare a questo proposito un elogio a Mario Pizzino, il dirigente estensore del documento. MAI il barcellonese Peppino Buzzanca e lo sconfitto Felice Calbro’ avrebbero pronunciato parole impregnate dell’orgoglio dei nostri AVI, rileggetele e gioite. ” Domani sarò di nuovo sul cavalcavia… come ho detto sin dal primo momento ed ho ribadito più volte sono pronto al dialogo per arrivare ad una soluzione condivisa. Sono felice che si riapra il tavolo, l’importante è mettere al primo posto Messina e i diritti dei cittadini, su quelli non si torna indietro. ” Avete capito bene? SU QUELLI NON SI TORNA INDIETRO, come non si torna indietro sull’isola pedonale, quel pugno di commercianti e i sedici Consiglieri Comunali non si facciano illusioni, RENATO sindaco troverà il modo, alla sua maniera, di sterilizzare l’odiosa delibera consiliare.
Prima di sedersi all’infinitesimo tavolo tecnico mi permetto di suggerire al sindaco che lotta per il Tibet libero, trascurando in ogni occasione i suoi doveri di Sindaco (questa volta maiuscolo) di Messina, di preparare una motivazione valida a giustificare perchè i TIR che attraversano lo Stretto con i Ferry Boats possono circolare mentre quelli che arrivano con la Cartour dovrebbero essere bloccati pur arrivando con una decina di minuti di differenza.
Forse per il rischio del crollo del cavalcavia che aumenterebbe nelle ore diurne rispetto a quelle notturne?
Ciò detto preciso che non sono amico dei Franza ma vorrei evitare di fare ridere i miei amici che vivono fuori città, come stanno facendo per l’isola pedonale e per la pista ciclabile.
Prima di sedersi all’infinitesimo tavolo tecnico mi permetto di suggerire al sindaco che lotta per il Tibet libero, trascurando in ogni occasione i suoi doveri di Sindaco (questa volta maiuscolo) di Messina, di preparare una motivazione valida a giustificare perchè i TIR che attraversano lo Stretto con i Ferry Boats possono circolare mentre quelli che arrivano con la Cartour dovrebbero essere bloccati pur arrivando con una decina di minuti di differenza.
Forse per il rischio del crollo del cavalcavia che aumenterebbe nelle ore diurne rispetto a quelle notturne?
Ciò detto preciso che non sono amico dei Franza ma vorrei evitare di fare ridere i miei amici che vivono fuori città, come stanno facendo per l’isola pedonale e per la pista ciclabile.