Antonio Smedile, 50 anni, fermato in via Citarella dopo una folle corsa tra via Cavour, Piazza Duomo e via Tommaso Cannizzaro
Notte movimentata, tra le strade del centro città, per gli agenti della Squadra Mobile, che al termine di un lungo inseguimento hanno tratto in arresto per il resto di resistenza a pubblico ufficiale, Antonio Smedile, 50 anni, pluripregiudicato. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza, perché privo di patente, revocata nel 2006, e di copertura assicurativa della vettura.
Smedile, alla guida di una lancia Y, è stato notato dai militari sfrecciare a tutta velocità lungo la via Cavour, dove sono molti i locali e i punti ritrovo frequentati nelle ore notturne. Le forze dell’ordine sono dunque partiti all’inseguimento dell’uomo che ha ignorato l’alt imposto con sirene, lampeggianti e paletta. Incurante dei pedoni e delle altre autovetture, Smedile ha proseguito la sua folle corsa verso via T.Cannizzaro, imboccando via della Zecca e a seguire via Università fino piazza Duomo in contromano, per poi raggiungere nuovamente c.so Cavour e rilanciarsi in un pericolosissimo circuito lungo via C.Battisti e via Ghibellina.
La caccia alla vettura si è protratta fino a via Citarella, dove il cinquantenne, vistosi braccato da altre due pattuglie sopraggiunte, è stato costretto a lasciare finalmente l’auto tentando ancora una volta la fuga a piedi. Raggiunto dai poliziotti, non ha poi esitato a scalciare ed a divincolarsi, sferrando calci e pugni contro gli agenti che lo hanno bloccato e condotto presso gli uffici della Caserma Calipari. Gli accertamenti effettuati per verificare lo stato di ebbrezza hanno confermato quanto già ampiamente notato dai militari al momento del fermo, ovvero un tasso alcolico decisamente superiore al limite consentito.
Nella folle corsa, danneggiata dall’auto di Smedile una vettura regolarmente parcheggiata.
tanto già è pedi pedi
Per poco non è diventato pilota di formula 1. Avrebbe fatto vincere al team almeno il campionato mondiale costruttori. I poliziotti – purtroppo – gli hanno stroncato anzitempo la promettente carriera.