La Polizia ha arrestato tre giovani che avevano spedito dell'hashish dall'Olanda all'interno di pacchi postali con l'obiettivo di recuperarla al loro rientro a Messina. Ma un introppo ha fatto fallire il loro piano. I tre appartengono a famiglie della borghesia messinese. Stamani sono stati condannati dal giudice monocratico che ne ha disposto la scarcerazione.
Una gita in Olanda ha dato alla testa ad un gruppo di rampolli della Messina bene. Dopo aver acquistato dell’hashish hanno studiato un sistema che credevano sicuro per farlo arrivare a Messina dove lo avrebbero recuperato al loro rientro. E così lo hanno spedito per posta ad alcuni amici ma un intoppo ha fatto saltare il piano piuttosto elementare.
Agli arresti domiciliari, con l’accusa di introduzione nello Stato e spedizione di sostanze stupefacente, sono finiti Andrea Cucinotta, 18 anni, Andrea Strano, 20 anni ed Andrea Codispoto, 19 anni, tutti incensurati. La posizione di un quarto giovane è ora al vaglio della Procura dei Minori che dovrà valutare il suo ruolo nella vicenda che rischia di sollevare un polverone. I quattro, infatti, appartengono a famiglie piuttosto note. Fra arrestati e indagati c’è il figlio di un medico, di un carabiniere, di un consulente della Procura ed il nipote di un Prefetto. In mattinata i tre sono comparsi davanti al giudice monocratico che li ha condannati ad un anno e quattro mesi di reclusione, sospendendo loro la pena. I tre ragazzi hanno anche ottenuto la scarcerazione.
Tutto è iniziato qualche settimana fa quando gli amici si erano recati in vacanza in Olanda ed hanno acquistato dell’hashish. Non potendola portare in valigia, per il rischio di essere fermati all’aeroporto, hanno pensato di spedirla con dei pacchi indirizzati ad amici minorenni. Uno di questi era stato con loro in vacanza in Olanda ma era rientrato qualche giorno prima. Il giovane però era ignaro del contenuto del pacco perché gli amici non lo avevano potuto avvisare in quanto il padre gli aveva sequestrato il telefono cellulare per punirlo di una disobbedienza. E così quando è arrivato il pacco postale lo ha aperto proprio il padre. Insieme a del caffè, utilizzato per confondere il fiuto dei cani antidroga, c’erano circa cinquanta grammi di hashish. L’uomo ha chiesto spiegazioni al figlio che però è caduto dalle nuvole. Così ha deciso di avvertire la Polizia. Sono stati gli uomini del Commissariato Nord a compiere le indagini. Hanno sentito il minore ed hanno quindi individuato i ragazzi che erano stati con lui in Olanda ed avevano spedito la droga a Messina. Al momento è stato recapitato un solo pacco ma sarebbero diversi quelli ancora in viaggio. L’operazione è stata coordinata dal sostituto procuratore Camillo Falvo.
Il fatto che siano figli della borghesia rende la figura ancora piu’ marrone. Meditate gente.
…”di UN prefetto”… ma scusate, quanti prefetti ha la provincia di Messina… ahahaha!
LA DDDDDROOOOOOOOOOGAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!! AIUUUUUUUUUUUUUUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
hannu a panza sazzia e accatunu a droga???bravi i genitori,esempi di vita.non si accorgono di avere figli drogati.ma???
a lavorare , andate a lavorare
ANKE I RIKKI PIANGONO
evidentemente si riferisce ad uno dei precedenti prefetti…e nn si vuole far il nome,
comunque ,nn mi stupisco,sti fighetti che si sentono padroni ed intoccabili(tanto c’è il paparino) ce ne sono tanti,protetti e con la carta di credito in tasca,poi tanto un posto sicuro ce l’hanno,sempre la stessa musica,lo stesso copione.