Nel corso di una seduta straordinaria del Senato Accademico, alla presenza del rettore Francesco Tomasello, del decano Salvatore Berlingò, del coordinatore del dottorato in Ricerca Clinica Giuseppe Vita e del direttore generale dell’Ateneo De Domenico, ha avuto luogo la solenne cerimonia di conferimento dell’importante riconoscimento allo scienziato francese che ha rivoluzionato la conoscenza del cervello umano
Importanti meriti ed un altissimo contributo allo sviluppo delle neuroscienze e delle scienze cognitive. Con queste motivazioni la comunità accademica dell’Ateneo peloritano ha conferito questa mattina al professore Hugues Daffau, direttore del Dipartimento di Neurochirurgia del Centro Medico Universitario di Montpellier, il dottorato di ricerca Honoris Causa in “Ricerca Clinica e Traslazioni in Neuroscienze ed Oncologia”. Nel corso di una seduta straordinaria del Senato Accademico, alla presenza del Rettore Francesco Tomasello, del Decano Salvatore Berlingò, del Coordinatore del dottorato in Ricerca Clinica Giuseppe Vita e del Direttore Generale dell’Ateneo De Domenico, ha avuto luogo la solenne cerimonia di conferimento dell’importante riconoscimento allo scienziato francese, che ha rivoluzionato la conoscenza del cervello umano. A Francesco Tomasello, nella qualità di Rettore ed ordinario di Neurochirurgia, il compito di introdurre la Lectio Magistralis del neurochirurgo di Montpellier: “Il professore Daffau – ha esordito Tomasello – rappresenta un indiscusso punto di riferimento nello studio delle connettività anatomo – funzionali del cervello umano in rapporto alla resezione di gliomi di basso grado nelle aree così detta eloquenti. Circostanze che lo hanno reso all’unisono neuroscienziato, dotato di straordinarie ed indiscusse capacità speculative, ed eccellente neurochirurgo". "A Daffau la comunità scientifica deve un importante contributo – ha sottolineato il Rettore durante la laudatio – sia nell’ambito delle neuroscienze sia relativamente all’individuazione di nuovi orizzonti intorno alle funzioni del cervello umano, che hanno rivoluzionato l’approccio diagnostico. Per molti anni si è ritenuto che il cervello fosse sede di precise aree anatomiche – ha spiegato Tomasello – legate alle funzioni motorie, visive, sensitive e del linguaggio e che pertanto questo fosse suddiviso, al pari di una mappa topografica, in aree differenti dalle quali i principali centri funzionali traevano impulso. Una visione topografica che è stata rivoluzionata da Daffau in favore di una visione più complessa e dinamica del cervello umano. Approccio in seguito al quale, una lesione tumorale non interesserebbe la sola regione anatomica coinvolta ma una fitta rete di aggregazioni di neuroni e la loro variabile ed individuale connettività”. Le funzioni neurocognitive superiori quali il linguaggio, l’attenzione, le capacità mnemoniche, decisionali, intellettive e comportamentistiche appaiono dunque correlate come aree interconnesse, tanto in condizioni normali quanto di fronte al manifestarsi di condizioni patologiche. Un’unione tra topografia (studio di epicentri funzionali corticali) ed otologia (studio della connettività tra aree celebrali) che di recente è stato sintetizzato in nuovo neologismo: l’odopatia. “Si tratta di un articolato complesso sistema di variabili che ha permesso di conoscere la plasticità del cervello umano, cioè – ha spiegato Tomasello – la capacità da parte del nostro cervello di adattarsi in presenza di modifiche sia in condizioni normali sia in presenza di condizioni legate alla comparsa di condizioni patologiche. Funzioni che, in seguito alla comparsa di forme tumorali, si credevano perse per sempre e che oggi siamo in grado di recuperare attraverso adeguati processi di riabilitazione e rimodellamento delle reti neuronali. Daffau è stato in grado di esaltare il ruolo della chirurgia – ha affermato Tomasello a conclusione della laudatio – ed ha il merito di aver messo in luce la circostanza per cui per buon risultato funzionale non debba necessariamente intendersi l’assenza di deficit motori o di disturbi del linguaggio, ma la preservazione di funzioni neurocognitive ed emozionali essenziali per una buona qualità di vita”. Al termine della cerimonia, dopo la lettura della delibera di conferimento del dottorato e successivamente all’esposizione della Lectio Magistralis di Daffau, al direttore del dipartimento di Neurochirurgia di Montpellier sono stati consegnati i simboli di acquisita appartenenza al collegio dell’ateneo peloritano: un medaglione recante il sigillo dell’Università messinese insieme all’anello dottorale. Emma De Maria