Il programma dell'ottava giornata
L’ottava giornata dell’ Horcynus Festival 2011 inizia alle ore 10,00 con l’ultimo incontro con i giovani della rete Albachiara che faranno il punto, insieme ad operatori ed addetti ai lavori, sulle esperienze maturate nell’ambito dell’Horcynus Festival; una tre giorni che ha offerto ai partecipanti l’opportunità di approfondire tematiche quali la democrazia, la partecipazione, l’economia e lo sviluppo umano in linea con il tema che è alla base del progetto culturale di questa edizione del Festival: i Desideri, le Utopie, le Libertà. Da queste premesse i giovani programmeranno le attività future ed i prossimi appuntamenti organizzati dalla rete Albachiara.
Il festival prosegue con gli short documentaries per la sezione “Mare di cinema arabo”che verranno proiettati in loop all’interno della Torre degli Inglesi a partire dalle 19,30.
Alle 21,00 è previsto il documentario “Il sangue verde”di Andrea Segre (Italia, 2011) Premio Horcynus Orca di questa edizione e preziosa testimonianza delle violente manifestazioni dei braccianti africani a Rosarno del 2010.
Alle 22,00 cerimonia di consegna del Premio Horcynus Orca alla casa di produzione Za-Lab, una cooperativa che produce e distribuisce documentari che raccontano storie marginali che diventano le storie di tutti gli uomini.; Za Lab realizza anche laboratori di video partecipativo con chi normalmente non ha possibilità di esprimersi con la telecamera e in contesti di marginalità geografica e sociale. Un significativo riconoscimento di affinità con l’Horcynus Festival.
A seguire per la sezione “Migrazioni tra terre e mare”, curata da massimo Barilla, la preziosa testimonianza degli ex detenuti dell’OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario) di Barcellona Pozzo di Gotto che racconteranno il superamento della propria condizione di internati grazie al progetto Luce è Libertà che garantisce loro il reinserimento socio lavorativo di lunga durata.
L’ultimo concerto dell’Horcynus Festival (per la sezione “Musica nomade”) è frutto di un sound iper, percussivo, sonico, e sembra nascere dalla potenza primordiale della rovente lava etnea; loro si chiamano, appunto, Ipercussonici, catanesi di origine e uno dei gruppi più vitali e battaglieri venuti fuori in questi ultimi anni. Abili nel pescare dalle tradizioni (generando un abile mix di suoni antichi re-indirizzati verso logiche futuristiche) riescono a confondere perfettamente un marranzano elettrico con un didjeridoo, un tamburello con un dum dum, fino a raggiungere una perfetta fusione di drum&bass acustico, tradizione ed Etna groove. Appuntamento con la band Ipercussonici alle 22e45 nello splendido scenario del Giardino delle Sabbie.