Horcynus Festival, Nadia Terranova presenta nella "sua" Messina il romanzo "Trema la notte"

Horcynus Festival, Nadia Terranova presenta nella “sua” Messina il romanzo “Trema la notte”

Marco Olivieri

Horcynus Festival, Nadia Terranova presenta nella “sua” Messina il romanzo “Trema la notte”

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sabato 23 Luglio 2022 - 08:15

La scrittrice presenta il suo libro, che parte dal terremoto del 1908, stasera al Parco "Horcynus Orca"

MESSINA – Con “Gli anni al contrario” e “Addio fantasmi”, Nadia Terranova ha raccontato una Messina filtrata dai chiaroscuri delle radici familiari. Dalla necessità di elaborare le proprie ferite interiori attraverso il richiamo potente della letteratura. Con il suo ultimo romanzo, “Trema la notte”, sempre per Einaudi, la scrittrice messinese si è cimentata con i traumi collettivi delle due città dello Stretto. Il terremoto del 28 dicembre 1908 è il punto di partenza di una storia con protagonisti l’undicenne reggino Nicola e la giovane Barbara, proveniente dalla provincia di Messina. Ed è proprio “Trema la notte” al centro dell’incontro di stasera, alla XX edizione del’Horcynus Festival, in collaborazione con Feltrinelli. L’appuntamento, al Parco “Horcynus Orca”, è alle 19 e dialoga con l’autrice la giornalista Anna Mallamo.

La sezione della rassegna è intitolata “Orizzonti – transizione ecologica e nuove generazioni” e il festival è a cura di Fondazione “Horcynus Orca” e Fondazione di Comunità. È obbligatoria la prenotazione al numero telefonico 090-9032759 e l’ingresso è gratuito.

Una chiave di lettura per intravedere una possibile rinascita messinese

La lettura del romanzo “Trema la notte” rappresenta un’occasione per riflettere in chiave letteraria su una possibile rinascita di Messina. Come i personaggi principali devono liberarsi dell’ombra ingombrante di genitori soffocanti, così le città dello Stretto, e in particolare Messina, devono sottrarsi a un passato castrante per trovare la loro vocazione e identità.

Se nei precedenti libri, le cicatrici individuali sembrano consenitire all’autrice di individuare un percorso di elaborazione del lutto, ora è in gioco il conflitto tra storia e singoli. Domina la dialettica tra appartenenza e tradimento necessario delle proprie origini, in modo da individuare la propria voce.

Ama raccontare la scrittrice: “Non si tratta solo di raccontare ciò che si conosce bene, che è fondamentale, ma di ripercorrere, risalire il fiume e fermarsi a guardare sponde mai esplorate prima. L’invenzione completa l’attività della memoria”.

“Che emozione presentare finalmente il mio nuovo romanzo a Messina”

“Non era mai accaduto che aspettassi tanto per presentare un mio libro a Messina – spiega Nadia Terranova – ma il romanzo è nato un mese prima di mia figlia. Tra la gravidanza, il parto e la pandemia non mi è stato possibile venire prima. Questo per me è anche il romanzo in cui la città è più coinvolta, perché entro nella sua storia collettiva non solo attraverso il mio sguardo. Sono emozionatissima”.

La scrittrice si dichiara felice di tornare al parco Horcynus Orca, lì dove si evoca il capolavoro di Stefano D’Arrigo: “È un libro complesso, totemico. Chiunque scriva ambientando le sue storie sullo Stretto – afferma l’autrice, che ha in programma una fiaba per tutte le età nel mese di ottobre – deve fare i conti con il romanzo Horcynus Orca. È una fortuna avere un gigante del genere come nume tutelare. Ma bisogna stare anche attenti a non farsene schiacciare, cercando sempre e comunque in modo originale la propria voce”.

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