Hotspot di Bisconte. Una “fuga umana”: il Circolo Impastato in difesa dei migranti

Hotspot di Bisconte. Una “fuga umana”: il Circolo Impastato in difesa dei migranti

Emanuela Giorgianni

Hotspot di Bisconte. Una “fuga umana”: il Circolo Impastato in difesa dei migranti

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lunedì 20 Luglio 2020 - 09:16

Fuga dall’Hotspot di Bisconte. Il Circolo Impastato di Rifondazione Comunista Messina si erge a difesa dei migranti contro le ultime vicende e l'ordinanza sindacale.

“Mentre le cronache continuano a riportare i tristi dati delle morti in mare di donne, uomini e bambini in cerca di una vita migliore che tentano di arrivare nelle nostre coste con grandi difficoltà e mettendo in pericolo la propria vita, le politiche migratorie dell’Europa non riescono ad “uscire” dal mero approccio securitario praticando una gestione repressiva ed escludente dei confini” lo affermano gli esponenti del Circolo P. Impastato Rifondazione Comunista.

Una zinco-baraccopoli semidetentiva

Il primo porto di approdo continua ad essere Lampedusa il cui hotspot ha superato il numero di posti disponibili. Molti di loro sono stati trasferiti nell’hotspot di Messina che si trova in un’area dell’ex caserma di Bisconte.

Il Circolo “P. Impastato” del PRC di Messina ha denunciato sin dall’istituzione dell’hotspot, con vari comunicati stampa e iniziative politiche, la presenza in città di una zinco-baraccopoli semidetentiva che non ha alcun riconoscimento giuridico e che come tutti gli hotspot presenti in Sicilia è sempre stato un “punto di raccolta” di persone che la politica migratoria continua a considerare come “non persone”.

In una situazione in cui nelle ultime settimane a causa del Covid- 19 il clima allarmistico e di paura è stato usato strumentalmente contro i migranti e richiedenti asilo che approdano nelle coste siciliane, le repressioni nei confronti dei migranti sono aumentate e le strutture, ancora più di prima, sono diventate delle vere gabbie per chi ci finisce dentro”.

Una fuga umana

“La loro fuga è una “fuga umana” e dovrebbe essere compresa perché questi popoli a causa delle politiche migratorie non hanno altri canali se non il mare per raggiungere anche parenti e amici ed unirsi a loro per costruirsi una vita con più possibilità. E sono le politiche migratorie ad intrappolarli nel girone dell’irregolarità e a renderli, facilmente, lo strumento per fomentare panico e paure.

Il circolo “P. Impastato” ritiene sempre più urgente l’opposizione ferma e decisa verso gli atteggiamenti razzisti e xenofobi nei confronti dei migranti che si allontanano da una struttura infernale in attesa di essere rimpatriati. Considera pertanto essenziale partire dal rovesciamento della narrazione dominante (lavoro lento e paziente) e dalla necessità di operare politicamente, culturalmente e socialmente per porre fine alla chiusura dei confini attraverso nuove norme che possano prevedere ingressi legali per lavoro e per motivi di studio”.

Una nuova interazione

“Rompiamo totalmente col passato. Si proponga una nuova interazione fra popoli. Il Sindaco dopo un’apparente amnesia ricorda oggi le problematiche della struttura a Bisconte, una questione per altro non nuova visto il lavoro compiuto in merito da giornalisti come Antonio Mazzeo e attivisti di Borderline Sicilia che avevano già abbondantemente scritto su questa struttura fatiscente e composta da varie baracchette di zinco, da qui denominata area zincopoli”.

Le vittime i migranti

“Chiediamo che, davanti ai fatti da noi descritti, la politica cittadina metta fine all’uso del linguaggio securitario che si affianca alla riscoperta della Nazione- Italia che deve difendere il cittadino italiano da persone che fuggono e che non hanno alcuna intenzione di delinquere. Possiamo dire che si sta affermando un atteggiamento mentale che in maniera indifferente appartiene a destra come a sinistra.

Rimane un dato certo su cui il PRC insiste: sono in gioco la convivenza civile e i contenuti su cui si regge la nostra democrazia.

Noi non crediamo che vadano alzati scudi di difesa per difendere prima gli italiani. Non c’è alcuna motivazione reale, se non quella di costruire un clima di odio e di paura per fini puramente elettorali. Continueremo ad opporci in città contro queste strutture e chiediamo a chi ha responsabilità istituzionali di non aizzare la cittadinanza contro i migranti che sono le vittime di un sistema europeo, bianco e colonialista” concludono.

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