Sabato il corteo a Torre Faro: "ci auguriamo che tutta Messina partecipi"
MESSINA – I comitati che costituiscono il movimento No Ponte chiamano la città alla partecipazione in vista del corteo programmato per il prossimo 17 giugno. Si partirà alle 17.30 da Via Palazzo, dopo il bivio di Via Circuito, e si sposterà fino all’Horcynus Orca.
Valbruzzi: “Torre Faro sarà devastata”
“Ancora oggi arrivano adesioni – spiega Mariella Valbruzzi, del comitato No Ponte Capo Peloro -, ci auguriamo che tutta la città partecipi a questa manifestazione. Io come Comitato No Ponte Capo Peloro sono felicissima di poter organizzare la manifestazione proprio a Torre Faro. Perché lì? Perché quella sarà l’area in cui l’impatto del Ponte sarà più devastante. Vogliamo informare sulle tematiche, sfatando il mito del ponte come linea rossa tra le due sponde. Non parliamo di mattoncini lego che si montano e smontano. I piloni saranno poggiati su canale Margi, che collega i due laghi e consente l’equilibrio dell’intero ecosistema. La riserva sarebbe totalmente devastata. Il ponte è insostenibile. Senza contare che ci sono 43 cantieri tra Calabria e Sicilia. Immaginatevi quanti camion. Messina ha una vocazione naturale sul porto e sul trasporto marittimo. Bisogna potenziare questo trasporto, portando navi Green e incentivare il lavoro che già c’è. Questa tradizione non va persa ma va incentivata. Noi siamo definiti quelli del no. In realtà siamo per un no e mille sì. Noi speriamo che Messina sia come una donna che si sveglia, si alza e spazza via quest’idea del Ponte”.
Signorino: “Messina invivibile per un tempo indefinito”
Interviene poi l’ex assessore Guido Signorino: “Tutto ciò che ha detto Mariella è condiviso. Aggiungo solo che l’ipotesi di costruire il ponte ha un effetto devastante su tutta la città. Ci vorrebbero lavori a corona in tutta Messina, circonderanno la città e renderebbero tutto invivibile per un periodo indefinito. Si parla di 6 anni e mezzo ma i precedenti di altre strutture simili portano a pensare ad almeno il doppio. Sarà come il caos della tramvia, moltiplicato per 10 e allungato per 20. Ma anche se il ponte non dovesse portare questa devastazione, sarebbe comunque un’opera vecchia, di 40 anni fa. Oggi ci sono mezzi alternativi di comunicazione e il ponte oggi avrebbe un raggio d’azione limitato. L’idea che ci collega a Stoccolma è comico”. Poi conclude: “Ci opponiamo al ponte perché invece vogliamo opere che siano necessarie alla città. Il ponte non è un’opera, ma un mito, un totem, un oggetto di idolatria. Il ponte è così, un manufatto a cui vengono attribuiti poteri. Ci saranno posti di lavoro, turisti, sono tutti miti funzionali a una narrazione di un’ideologia, quella del ponte. La manifestazione di sabato è un primo appuntamento, ma non ci fermeremo perché vogliamo coinvolgere i cittadini”.
Sturniolo: “Lotta ad armi impari”
Conclude poi Gino Sturniolo: “Nella locandina parliamo di movimento No Ponte ma Mariella spiegava che i comitati sono 3, No Ponte Capo Peloro, Invece del Ponte, Spazio No Ponte e poi c’è anche lo spazio Calabria. La manifestazione è molto importante, perché non giochiamo con le stesse armi. Se così fosse, nemmeno si parlerebbe del Ponte. Struttura devastante che distruggerebbe due città e l’ambiente, condizionando per 20 anni la vita dei messinesi. In passato abbiamo vinto con decine di migliaia di persone. Sabato ci saranno molte persone da fuori, ma saranno gli abitanti a fare la differenza, cui abita a Faro e chi abita a Contesse. Invitiamo tutti sabato a partecipare”.
Evidentemente non hanno molto da fare. Questa per loro è una grande occasione per avere un po’ di visibilità. Infatti non sono considerati da nessuno e quando sono stati in politica non hanno fatto niente di buono. Da dimenticare!!!!
Purtroppo sono fuori Messina, perché avrei partecipato con tutta la famiglia
Forse secondo questi personaggi sono meno devastanti i tir che attraversano la città, rispetto al ponte. Le solite proteste di quelle persone che hanno la casa di villeggiatura a Torre Faro, di qualcuno che spera di aver un po di visibilità mediatica magari da sfruttare in politica, qualche personaggio che ogni tanto si ricorda che non abita in Tibet e così via
Sicuramente ci saranno una ventina di persone
No ponte sì traghetti, se poi lo faranno il blocco navale come pensano saranno cavoli acidi con la digos, sono dolori se ci provate.