A finire all’attenzione del Tar di Catania la delibera di giunta con cui sono stati dichiarati tre esuberi tra le figure dirigenziali
MESSINA – I dirigenti di Palazzo Zanca portano il sindaco Cateno De Luna in tribunale, ma incassano una parziale sconfitta.
La delibera “incriminata”
A finire all’attenzione del tar di Catania la delibera di giunta n.485 del 22 Luglio 2019, relativa alla «Rideterminazione organica e dichiarazione eccedenza posizioni dirigenziali».
Quel provvedimento, con cui l’esecutivo comunale ha preso atto della nuova struttura organizzativa del Comune di Messina e ha dichiarato l’eccedenza di tre unità di personale di qualifica dirigenziale, è stato impugnato dai super burocrati dell’ente, che hanno chiesto l’annullamento dell’atto , previa sospensione dell’efficacia, «nonché di ogni atto presupposto, conseguente o comunque connesso a quello impugnato».
I ricorrenti
Per la precisione, il ricorso è stato presentato da Fedirets (Federazione Dirigenti e Direttivi Enti Territoriali e Sanità); Diracom, l’Associazione dei Dirigenti comunali; e dai dirigenti Francesco Ajello, Antonella Cutroneo; Salvatore De Francesco; Romolo Dell’Acqua; Giovanni Di Leo; Carmelo Giardina; Domenico Manna; Riccardo Pagano contro il Comune di Messina e nei confronti del Ministero dell’Interno.
Respinta la richiesta di sopsensiva
Nell’udienza che si è svolta ieri, i giudici amministrativi hanno tuttavia deciso di respingere la richiesta di sospensiva del provvedimento emanato dalla giunta De Luca lo scorso luglio.
«Il Collegio – si legge testualmente nell’Ordinanza del Tar di Catania- ritiene che, prescindendo dall’esame del merito del ricorso, la domanda cautelare debba essere rigettata, non sussistendo il prescritto requisito del pregiudizio grave e irreparabile, attesa l’eventuale risarcibilità a seguito della decisione di merito».
Il commento di De Luca
Pertanto, la delibera di giunta n. 485 del 22 Luglio 2019 resta in vigore ed il sindaco Cateno De Luca non si è lasciato sfuggire l’occasione di commentare sulla sua pagina Facebook: «Ora a casa! Ed i dirigenti comunali superstiti se non si adegueranno ai sani principi del buon andamento della pubblica amministrazione saranno mandati a casa. Siamo il primo comune in Italia ad aver licenziato dei dirigenti comunali inossidabili padroni del pastificio e responsabili del pizzo legalizzato a carico della comunità. Un plauso al nostro segretario Generale ROSSANA CARRUBBA che ha curato tutta la procedura giuridico amministrativa del licenziamento dei dirigenti comunali. Comanda il Sindaco nel palazzo municipale e non i dirigenti comunali!».
Spese compensate
Il Tribunale amministrativo di Catania dovrà comunque esprimersi nel merito del ricorso.
AI ricorrenti non resta dunque che accettare il verdetto ed aspettare l’esito finale dell’azione legale intrapresa contro il Comune . Nel frattempo possono “consolarsi” con la decisione dei giudici amministrativi di «compensare fra le parti le spese della fase cautelare».
DLT
anche se il termine “perdono” è virgolettato, il titolo è fuorviante. Come bene spiega l’articolo il TAR ha semplicemente ritenuto che non ci siano i motivi per sospendere la delibera del Sindaco. Sindaco che al solito ha sbracato parlando di “calci nel sedere” e altre amenità varie.