Gay Pride sempre più politici (a sostegno del ddl Zan) e sempre più antireligiosi (contro il Vaticano e la dottrina cattolica).
E dopo l’intervento del Vaticano per chiedere di rimodulare il ddl Zan, i vari cortei del Gay Pride del 26 giugno (il pride month) hanno detto la loro. Ancora, L’Aquila, Faenza, Martina Franca, Milano e Roma sono state inondate dall’onda pride. I colori arcobaleno hanno sfilato per le strade. Ma questa volta il motivo non era solo culturale o, per così dire, di costume. La rivendicazione era anche, e soprattutto, politica.
«Come possiamo noi sederci a un tavolo di trattativa con chi, come Salvini e Meloni, sostiene quei paesi che stanno facendo delle leggi discriminatorie?», si domanda il deputato del PD Alessandro Zan dal Pride di Milano, di fatto tirandosi fuori da un eventuale dialogo. Durante il Pride, inoltre, un gruppo ha sfilato lasciando impronte (ovviamente rosa) sui volti di Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Simone Pillon, Mario Adinolfi, Viktor Orbàn, Donald Trump e Papa Francesco. Presente anche il sindaco Giuseppe Sala.
A Roma, invece, sfilano cartelloni non solo riferiti al ddl Zan (“Vogliamo i nostri diritti”, “Libertà” etc.) ma anche all’inquilino romano, il Vaticano (“Vaticano vaff…”, “Italia Stato laico”, “Aboliamo il Concordato”, “Vaticano Stato invasore” etc.) Presente il candidato sindaco PD Roberto Gualtieri.
Ad aver fatto più discutere sono stati due personaggi apparsi rispettivamente a Milano e a Roma: un uomo vestito da Gesù, con tacchi a spillo e minigonna, che trasportava una croce con su scritto: «Prega per VOI peccatori»; e un uomo, sempre vestito da Gesù, con tanto di corona di spine e stimmate, che indossava una fascia color arcobaleno e, dietro, uno striscione con la scritta “Orgoglio e ostentazione”.
I Pride diventano così sempre più politici e antireligiosi, e la mancanza di rispetto si tramuta in arma politica. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, oltre a domandarsi il perché dei gesti impertinenti messi in scena nei vari cortei, scrive su Facebook: «Come si concilia la lotta alle discriminazioni, alla violenza e all’odio con i cori di insulti e minacce contro chi non è d’accordo con il ddl Zan?» Matteo Salvini della Lega, invece, commentando l’uomo travestito da Gesù a Milano, scrive su Twitter che è «un’offesa e una sgradevole mancanza di rispetto». E se l’idea era quella di trovare un terreno di confronto, la discussione intorno al ddl sembra essere ormai incancrenita. Il PD, che ha partecipato alle manifestazioni, pare indisponibile a una rimodulazione, e il centrodestra, che pure aveva presentato un’alternativa, è messo fuori da ogni possibile discussione.
Il rispetto invocato dal movimento LGBT trova il primo ostacolo proprio nell’eventuale confronto intorno alla legge che si vorrebbe approvare. “Non basta”, dicono persino alcuni, “la legge è troppo poco. Vogliamo di più”. E così il dibattito democratico si azzera, sprofondando in un mare color arcobaleno.
Si fanno manifestazioni contro la discriminazione, contro l’ omofobia,per i diritti e il rispetto della ” diversità” e che fanno al Gay Pride?…..fanno la stessa cosa che contestano agli altri 😤😡😖…..cosa mi rappresenta lo” sbeffeggiamento” di Gesù conciato in quel modo? Ribadisco conciato ,perché si creano i casi, quando i casi li provocano e li creano anche loro ….cerchiamo di non essere IPOCRITi e BUONISTI, perché i DIRITTI sono sacri per tutti e non c è bisogno di strumentalizzare ogni cosa per il momento di “spettacolarizzare” perché è proprio fuori luogo …..e che non si cominci ora a dire che sono” omofoba “perché vi fa comodo questa parola ,perché io sono per il RISPETTO verso TUTTI, cosa che non vedo in queste manifestazioni dove tutto viene esibito, tranne che il DIRITTO al rispetto che è DOVEROSO, sparatutto nei confronti di chi è stato DISCRIMINATO, OFFESO,FERITO, UCCISO…… Un corteo SILENZIOSO
o perlomeno non blasfemo, sarebbe stato più significativo per trasmettere il pensiero che tutti devono essere tutelati e rispettati ..prendo una frase della dottoressa Brancato…..tiriamoci fuori dalla gara di chi” rutta e sputa “di più perché si perde la CREDIBILITÀ che si vorrebbe acquisire
E’ la parte della chiesa cattolica, quella che ha ammesso l’errore della pedofolia per decenni e che solo per questo meriterebbe il paradiso, ebbene quella parte è attaccata: più caos politico, più contrapposizioni ideologiche, meglio è per la battaglia controriformista, reazionaria e folle portata avanti da Zan e dai suoi adepti. I quali, oramai spazzati dalla storia, ostinatamente e follemente si oppongono alla pre-modernità, devastando la civiltà italiana.
Chiudo per un amico:
Ma perche’ in nessun Gay Pride sia in italia che fuori dai confini italiani non viene usato alcun simbolo appartenente ad altre religioni che a dir il vero siano molto ma molto piu’ censuriste e che perseguitano anche con la violenza questo genere di manifestazioni ?