I migranti in manette, l'addio a Sara e la famiglia umana

I migranti in manette, l’addio a Sara e la famiglia umana

Marco Olivieri

I migranti in manette, l’addio a Sara e la famiglia umana

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domenica 13 Aprile 2025 - 07:20

7 giorni dal locale al globale. Mentre nel mondo dominano logiche di guerra, c'è chi ricorda l'art. 3 della Costituzione e il suo messaggio d'uguaglianza

di Marco Olivieri

7 GIORNI D’ORDINARIA FOLLIA – Piccole riflessioni domenicali. La sfida, oggi, è immaginare il futuro anche quando il mondo trasmette soprattutto immagini di coercizione. Migranti in manette esibiti davanti alle telecamere, muri, periferie abbandonate a sé stesse, disagi sociali e psichiatrici lasciati in balìa del destino. Dalla destra italiana al governo, che sforna decreti sicurezza e Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), nella morte del diritto internazionale, a un Occidente incapace di frenare i massacri a Gaza, i segnali non risultano incoraggianti. Il pianeta pullula dei Putin, Orbán, Erdoğan, Trump, Netanyahu. Ma la sfida della democrazia reale consiste nel mantenere la barra dritta del diritto, della giustizia sociale, dell’eguaglianza sostanziale. Anche quando assisitiamo a processi involutivi inarrestabili, non bisogna dimenticare valori e idee da incarnare.

Dal globale al locale. Nei giorni dell’addio a Sara Campanella, durante i funerali a Misilmeri, le parole dell’arcivescovo di Palermo sono state una luce capace di rischiarare persino un momento così triste. Così Corrado Lorefice ha parlato: “L’intera famiglia umana piange Sara Campanella. L’amore non uccide. Si tratta di un dolore indicibile, inaudito. L’ultima parola su Sara è la vita, non la morte”.

“L’intera famiglia umana” e l’articolo 3 della Costituzione

In quell’intera famiglia umana c’era il senso di un impegno quotidiano a cui tutti dobbiamo tendere. Non c’è un noi e un loro. Siano migranti o concittadini in povertà e degrado. Ma solo un’unica famiglia umana. E non a caso Lorefice ha citato l’articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

“Mi amo troppo per stare con chiunque”

Di quei giorni attraversati dal dolore, rimane questo messaggio simbolo di Sara: “Mi amo troppo per stare con chiunque”. Espressione di una libertà interiore e di un rispetto di sé che mai nessuno avrebbe dovuto calpestare.

Al pari del “chicco di grano” evangelico, le sue parole siano di esempio in una battaglia culturale da condurre ogni giorno. Così come, in Ucraina e in ogni altro ogni luogo della terra, ci auguriamo che un giorno la guerra diventerà un tabù, così deve essere per ogni femminicidio e brama criminale di possesso.

Buona domenica, nonostante tutto.

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9 commenti

  1. D’accordo in tutto, grazie direttore.
    Ormai viviamo in un mondo di bulli, di sopraffazione del potente e ricco nei confronti degli altri, e c’è chi va a portare, in genuflessione, il cappello a questi personaggi vili e arroganti.

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  2. Titoliamo “MIGRANTI IN MANETTE” ,però omettiamo che si trattava di criminali , tra cui: cito le parole del ministro dell interno Matteo Piantedoso, “C’erano cinque casi di violenza sessuale, uno di tentato omicidio ed un ampio campionario di precedenti penal, dal furto alla resistenza a pubblico ufficiale”.
    La notizia che sia notizia e non esclusivamente propaganda.
    Non viviamo in un mondo perfetto, va di male in peggio a dire il vero , ma anche la storpiatura dell informazione a tutti i costi pur di seguire la propria ideologia non aiuta certo a rendere le così migliori.
    Saluti.

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    1. Marco Olivieri 13 Aprile 2025 15:34

      Buonasera, io sarò sempre per lo Stato di diritto in chiave universale. Di barbarie ce n’è già troppa.
      Cordiali saluti

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  3. Quanto amore caro direttore per i migranti come li definisce lei, ma clandestini e delinquenti per gran parte degli italiani, Di amore ne abbia un po’ di più per gli italiani.

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    1. Marco Olivieri 13 Aprile 2025 16:48

      Buonasera, non a caso nel titolo si parla di “famiglia umana” senza distinzioni.
      Cordiali saluti

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  4. Signori parliamoci chiaro inutile nascondersi dietro un dito le cose vanno male e non siamo in grado di accogliere nessuno!!
    Lavoro.. sanità….non ce n’è per nessuno né per noi né per loro.

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  5. Direttore, se tanto le sta a cuore la questione dei migranti AMMANETTATI (chissà poi per quali “oscuri motivi” sono stati ammanettati), dovrebbe anke accennare nel suo articolo di questi criminali che illegalmente entrano nel nostro paese a commettere crimini. Le auguro di non Incappare mai di essere lei vittima di questi loschi figuri; chissà, dovesse mai succedere FORSE cambierebbe opinione su di loro.

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    1. Marco Olivieri 14 Aprile 2025 13:51

      Per me non è un problema di nazionalità; evidentemente per lei sì
      Cordiali saluti

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  6. Anche io avevo i miei diritti. Poi sono arrivati questi scrocconi furbetti, da tutto il mondo, e i miei diritti di andare in pensione a 65, sono svaniti. Adesso, la follia, che prima vengono i diritti di sconosciuti, che non hanno mai fatto nulla per il nostro paese, poi quelli degli italiani che hanno portato avanti il paese. C’ e’ puzza di bruciato, ma nessuno sembra accorgersene…………

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