I migranti, l'Albania e l'Italia che dimentica la sua storia

I migranti, l’Albania e l’Italia che dimentica la sua storia

Marco Olivieri

I migranti, l’Albania e l’Italia che dimentica la sua storia

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martedì 15 Ottobre 2024 - 22:53

Le parole del presidente Mattarella e il cinismo di chi governa

E QUALCOSA RIMANE – “La storia italiana è fatta di emigrazione e di immigrazione. Trenta milioni gli italiani partiti per l’estero tra l’unità d’Italia e il secolo scorso. Sei milioni, ora, quelli che vivono stabilmente all’estero. Oltre un milione e trecentomila gli italiani che si trasferirono dal sud al nord negli anni ‘60”. Questo il pensiero del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Ambrosianeum di Milano (fonte Corriere della Sera). Dall’ieri all’oggi, la storia italiana è anche una storia di vergognosa disattenzione nei confronti della questione immigratoria mondiale.

Una vergogna da condividere con l’Europa. E alla pavidità del centrosinistra, come sempre, segue il cinismo del centrodestra. Scrive l’europarlamentare del Pd Cecilia Strada, una di quelle figure che non si può confondere nella mediocrità generale: “Mentre in tre giorni sono arrivate 1.600 persone a Lampedusa, una nave della Marina militare ne ha portate sedici in Albania. 1.600 versus 16: come nota lo studioso Matteo Villa, questo dato potrebbe bastare per raccontare l’assurdità di questo progetto. Un centro (voluto dal governo Meloni, n.d.r.) che non sta in piedi dal punto di vista legale – se volete approfondirne i dettagli giuridici vi consiglio l’analisi che ne fece qualche mese fa l‘Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) – né dal punto di vista umanitario, né dal punto di vista economico, e neanche dal punto di vista pratico. Un’operazione di propaganda costosissima, sulla pelle delle persone soccorse in mare e pure sulla pelle dei cittadini italiani che, forse, queste centinaia di milioni di euro avrebbero preferito investirli nella sanità pubblica, nell’edilizia popolare, negli asili nido”.

Sintesi di Cecilia AS

Corridoi umanitari, permessi per cercare lavoro, un’equa distribuzione e cooperazione in Europa: un altro modello per i migranti è possibile. Ma nel mercato della politica da mordi e fuggi, una politica priva di visione, è molto più comodo speculare sul piano elettorale per ottenere qualche voto in più. Non parliamo poi dei sacrosanti Ius scholae e Ius culturae per chi è già italiano. Guai a chi invoca diritti e umanità.

Quei morti nel Mediterraneo e la nostra ottusità di occidentali tristi

L’immigrato “conviene”, soprattutto, per salvare economia e demografia italiana ed europee. Ma non si può dire. E continuare a soffiare sul fuoco del razzismo e della discriminazione comporta vantaggi immediati in termini di consenso e guerre tra poveri.

In dieci anni (2014-2023), sono “morti o scomparsi per annegamento oltre 65.000 migranti nel Mediterraneo” ( nota di “Integrazionemigranti.gov.it”). E quel Mediterraneo che dovrebbe essere culla di civiltà, nella retorica ma anche in una realtà più decente di questa, è invece un cimitero. Una sfilza di croci dovute alla nostra miopia e ottusità di occidentali tristi.

Rubrica E qualcosa rimane.

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2 commenti

  1. Lanfranchi Eugenio 16 Ottobre 2024 06:52

    oltre i morti i soldi dal 2012 al 2017 solo per 5 anni sono stati sprecati e tagliati dalla sanità 39 miliardi per dirottarli sui migranti nel periodo c’erano solo governo pd quindi solo per rammentare che il pd sa solo contestare

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  2. Ricordo allo scrivente che la commissione Ue vede questo come modello da seguire . Definire la sua visione anacronistica è poco , l immigrazione clandestina deve finire . Siete rimasti solo voi sinistri italiani a non averlo capito .

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