I pensionati messinesi vogliono il ripristino della perequazione

I pensionati messinesi vogliono il ripristino della perequazione

Vittorio Tumeo

I pensionati messinesi vogliono il ripristino della perequazione

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martedì 09 Luglio 2019 - 11:00

La sezione UNSIC di Messina scrive al Presidente della Repubblica

L’Art. 38 della Costituzione afferma che “I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale”. È proprio sulla base di questo diritto che la Legge cristallizza e ha inteso iscrivere nel novero dei diritti del lavoratore che si pone una iniziativa a carattere nazionale portata avanti da un nutrito gruppo di pensionati messinesi supportato a livello sindacale dall’ UNSIC (Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori)

che ha come obiettivo il ripristino della perequazione, congelata appunto dal Governo centrale. “Intendiamo rappresentare al Presidente della Repubblica, la nostra inquietudine e la nostra preoccupazione per la maggior parte dei pensionati che hanno perso potere di acquisto e chiediamo il mantenimento della perequazione della pensione, che è l’unico strumento per tutelare gli anziani” afferma Giovanni Frazzica, membro della sezione messinese dell’UNSIC,

Giovanni Frazzica

dopo una assemblea tra pensionati che si è risolta con l’approvazione di un documento che da Messina è stato inviato al Capo dello Stato Sergio Mattarella per chiedere appunto, che il Governo attui nuovamente la perequazione. “La situazione che stiamo vivendo in Italia – prosegue Frazzica – sta generando motivi di generale incertezza. Questo governo è stato sleale nei confronti dei pensionati, prima annunciando di voler fare la lotta ai vitalizi e alle pensioni d’oro, ma alla fine aggredendo le pensioni che superano le 1200 euro. In realtà, per tutte le pensioni inferiori ai 5000 euro, così come dichiarato nelle campagne elettorali, non doveva essere tolto un solo centesimo. Per le pensioni “normali” invece doveva rimanere in piedi il meccanismo della perequazione”. L’auspicio è quindi, che, attraverso questo appello al Presidente della Repubblica, i Ministeri competenti si attivino in primo luogo rimettendo in agenda l’argomento attraverso iniziative valide. I pensionati hanno anche fatto sapere che se non dovesse essere adottato alcun provvedimento, l’UNSIC si mobiliterà a livello nazionale con una partecipazione di tutte le sezioni. Il disagio avvertito è forte, soprattutto nel Mezzogiorno, dove si riscontrano casi in cui una pensione è la base economica talvolta non di una sola, ma di più famiglie.

Vittorio Tumeo

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