Covid e didattica a distanza, la lettera degli studenti dello Jaci: "Ascoltateci"

Covid e didattica a distanza, la lettera degli studenti dello Jaci: “Ascoltateci”

Arianna Mantineo

Covid e didattica a distanza, la lettera degli studenti dello Jaci: “Ascoltateci”

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venerdì 29 Gennaio 2021 - 15:45

La voce dei ragazzi che hanno bisogno di tornare sui banchi perché la didattica a distanza non può essere l'unica soluzione

I rappresentanti dell’Istituto Jaci, tramite una lettera aperta, mettono in luce i disagi a cui la popolazione studentesca è sottoposta, con particolare riguardo a quella frequentate la scuola Jaci.

Il 6 novembre 2020 è stata organizzata una conferenza dall’assessorato in cui sono stati convocati gli studenti per costituire strategie comunicative efficaci, essenziali, data la situazione incerta e costantemente in evoluzione. La conferenza, trasformata in video conferenza, dato il passaggio da zona gialla ad arancione, è stata posticipata a giorno nove. Ma in questa data nessuno si è presentato, abbandonando gli studenti senza alcun avviso preventivo o giustificazione.

La lettera

I rappresentanti chiedono di essere presi in considerazione, di essere parte integrante delle decisioni in ambito scolastico. “Chiudere le scuole è facile, aprirle meno e non sorprende che si preferisca chiuderle e rimandare gli studenti in DAD. La DAD, sorta in pieno lockdown come unica possibilità per sostituire momentaneamente la didattica tradizionale, in un periodo di massima emergenza storica, è divenuta rifugio delle istituzioni per non essere tenute ad assumersi le dovute responsabilità sul perché i nostri istituti non dispongano degli elementi necessari per essere definiti “sicuri”. La didattica a distanza, come ammesso dalla ministra che l’ha ideata, è diventata inefficace, crediamo sia soltanto un surrogato della didattica reale, che abbia come unica finalità quella di assegnare un voto, senza realmente contribuire alla formazione sociale, culturale e comportamentale degli studenti. Non si è mai realmente considerato come, il permanere di questa metodologia, accentui giornalmente le difficoltà delle famiglie e la rispettiva disuguaglianza fra gli studenti. Oltre ciò, è sempre più chiaro e delineato che gli studenti stiano riscontrando problematiche di carattere anche psicologico, la DAD li obbliga a chiudere loro stessi in un mondo virtuale, disperdendoli dalla visione di quello reale.”, affermano i rappresentanti.

Nella lettera viene chiesto esplicitamente:un termoscanner da utilizzare giornalmente per misurare la temperature, che vengano fornite mascherine gratuitamente. Screening per tutte le componenti scolastiche, con cadenza settimanale. Che venga immediatamente potenziata la connessione. Che venga disposta l’agibilità della palestra.

Un commento

  1. Sembra la lettera teleguidata di studenti di un collettivo anni 70. Si facevano sentire ma erano 4 gatti. E alle spalle, anche oggi, ci sono i ”grandi” politicizzati. Ma sono sempre 4 gatti rispetto a quelli che magari non sanno scrivere così bene…. ma capiscono meglio che la prudenza è meglio della baldanza quando c’è di mezzo un’emergenza sanitaria.

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