Contestate le modalità di svolgimento del Congresso di Reggio e comprensorio: gli ambientalisti della Bovesia s'appellano al livello nazionale del partito
I Verdi dell’area grecofona reggina non ci stanno. E vanno all’attacco del Commissario regionale Giuseppe Campana e del commissario reggino Gerardo Pontecorvo.
Dopo aver già contestato per iscritto le modalità congressuali, ritenute privatistiche, non avrebbero «ricevuto l’ elenco neanche in visione degli iscritti alla Federazione di Reggio Calabria, propedeutico alla presentazione di una lista per la elezione dei delegati al Congresso nazionale come circolo Grecofono».
«Noi emarginati»
Di qui, la denuncia al nazionale della ritenuta «antidemocraticità delle metodologie ordite ad arte dal commissario regionale e del novello Commissario della Federazione di Reggio Calabria nominato per firmare la convocazione, tendente ad emarginare il gruppo aderente al circolo Grecofono».
Adepti della Bovesia «che rappresentano la vera novità del movimento dei Verdi nella Cittá Metropolitana di Reggio Calabria e forse della Calabria – protestano Carmelo Nucera & C. – considerato che il Movimento dei Verdi in Calabria e a Reggio, per manifesta incapacità e per dipendenza ad altre forze politiche ha fallito tutti gli appuntamenti elettorali disperdendo il buon risultato delle elezioni europee».
Congresso metropolitano “vero”?
Il punto però è che gli ecologisti si rifiutano di «partecipare ad un Congresso itinerante tra Reggio e Siderno nel chiuso di Studi privati e non in luogo pubblico alla luce del sole come conviene al Movimento dei Verdi con il Sole che ride,in una Regione che in autunno rinnoverà il Consiglio regionale».
E chiedono dunque «di essere ascoltati dalla commissione congressuale in sede di Congresso». Quello ‘vero’, quello nazionale fissato per la seconda decade di luglio. Questo, «allo scopo di rappresentate la grave situazione politica e sociale e organizzativa dei Verdi nella Federazione dei Verdi a Reggio e in Calabria».