Dopo il sisma la fontana che era orgoglio dei residenti fu trasferita nel villaggio nord di Torre Faro. Ma a Granatari le sue condizioni non sono ottimali
Finalmente si torna a parlare seriamente della rinascita di “piazza del Popolo”, oggi piazza Lo Sardo, di una sua valorizzazione artistico-culturale e, perché no, anche sociale. A questo proposito viene da chiedersi, perché non fare tornare l’emerita piazza al suo vecchio splendore pre-terremoto 1908? Del resto, intorno al 1800, come tanti sapranno dalla storia, nella suddetta piazza era alloggiata una caratteristica, pregevole fontana (come mostra chiaramente la foto d’epoca – circoscritta nel cerchietto in rosso e nero), orgoglio dei cittadini residenti nella zona e non solo. Tanto amata dai suoi concittadini che il fato, benevolo, volle risparmiarla dalla distruzione, pressoché totale, cui la nostra città andò incontro nel terribile, catastrofico terremoto del 1908.
Quando fu ricostruita la città, avvenne un fatto a dir poco strano, a proposito della fontana in oggetto: si decise di trasferire il suo naturale sito addirittura nel lontano e solitario villaggio di Granatari (attorno al 1930) nei pressi del villaggio nord di Torre Faro. Nessuno ovviamente ebbe da obiettare, allora, poiché i motivi ed i problemi dei pochi superstiti scampati al sisma, erano di tutt’altra natura in quel triste periodo.
Oggi, però, a distanza di tempo nulla vieta di estendere alcune riflessioni, specie in una città come Messina che è tuttora in grosso debito verso un efficace, appropriato recupero di Beni culturali che madre natura non ha salvato con la sua impietosa attività distruttrice. Intanto, a distanza di circa un secolo, quello che rimane dell’ottocentesca fontana, in pietra calcarea finemente lavorata. Non si può fare a meno di rattristarsi di fronte a tanta incuria umana legata alla sua cronica inefficienza. E dire che il principale motivo di questo trasferimento fu quello di poter abbellire la vista dell’ampia rotonda nell’incrocio di Granatari. In realtà, come si può ben notare, quella che vediamo nell’immagine fotografica, non è che l’ennesima fontana cittadina senza cure e senza acqua, piantata in mezzo ad una squallida e brulla aiuola assediata dai cartelli segnaletici. Una situazione di incuria che ci fa riflettere non poco e che ci riporta almeno a due considerazioni.
Dato che la fontana si trova al centro del quadrivio di Granatari, tradizionale meta delle passeggiate per molti messinesi e turisti (almeno fino a qualche anno addietro), non sarebbe opportuno provvedere adeguatamente, magari ripristinando anche il getto d’acqua? Perché non riportarla nella sua naturale e originale collocazione? Ovviamente ristrutturata ed efficace, con i suo splendidi zampilli d’acqua, da sistemare proprio al centro della bella ed ampia piazza che l’ha vista prima nascere poi crescere (assieme al resto della città) ed infine essere “rapita” per farle fare la fine di una emerita sconosciuta nella terra di nessuno. (Benito Corrao)