Il comitato spontaneo "I love lago", nato dopo la cavalcata dei due surfisti nel lago di Ganzirri, ha proposto, al Sindaco Accorinti ed al Commissario della Città Metropolitana, tre punti da inserire nel regolamento per sfruttare al meglio lo specchio d'acqua, dal punto di vista turistico e sportivo
A metà febbraio una novità interessante quanto controversa ha animato l'opinione pubblica messinese: due surfisti, cogliendo il momento, hanno veleggiato all'interno del Lago di Ganzirri (per ben due volte), scatenando un dibattito attorno alla valenza della riserva naturale. Alcuni cittadini l'hanno definito puro vandalismo, altri, invece, hanno visto in quella scelta la possibilità di rivalutare uno spazio tanto importante.
Seguendo questa seconda corrente di pensiero è nato il comitato spontaneo "I love lago", gruppo formato da messinesi che intendono proprio fare della zona di Ganzirri un punto di ritrovo sportivo e turistico, che domenica 14 febbraio, con l'evento "Vele al lago" (esposizione di tavole da surf lungo il bacino d'acqua) ha lanciato un chiaro messaggio: i due atleti hanno tracciato un minimo sentiero che, se calcato nel modo corretto, può alimentare un cambiamento radicale.
I membri di I love lago, quindi, con una nota indirizzata al Commissario della Città Metropolitana ed al Sindaco di Messina, hanno chiesto che il Regolamento costruito sulla base del decreto del 2001 venga modificato o aggiornato con tre punti, come scrivono, "indicare esattamente gli sport da diporto nautico che possono essere praticati (canottaggio, sport velici, stand up paddling, ecc. ) con le eventuali limitazioni o prescrizioni (numero di ore, periodo dell'anno di utilizzo – preferibilmente lontano dai periodi di migrazione – numero di imbarcazioni contemporaneamente presenti sullo specchio acqueo del lago, ecc. ); adeguare il regolamento secondo le effettive caratteristiche dei laghi di Ganzirri evitando regole adatte solo ad altre riserve quali laghi di Marinello e Salina; individuare le modalità per una eventuale gestione con l'ausilio di enti terzi, pure privati, anche per effettuare eventuali interventi di bonifica e di pulizia delle acque, dei fondali e dei canali".
Claudio Panebianco