Parcheggi Cavallotti e La Farina. Proposte per incentivarne l’utilizzo

Parcheggi Cavallotti e La Farina. Proposte per incentivarne l’utilizzo

Parcheggi Cavallotti e La Farina. Proposte per incentivarne l’utilizzo

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mercoledì 05 Febbraio 2014 - 09:00

Il consigliere comunale Libero Gioveni evidenzia le disfunzioni dei due parcheggi del centro città. Propone prezzi scontati e chiede la risoluzione di problematiche di illuminazione e segnaletica

Il 15 febbraio, se i piani verranno confermati, il parcheggio Cavallotti tornerà a pagamento. Se negli ultimi 20 giorni il multipiano di via I settembre ha fatto registrare il tutto esaurito, il timore è che adesso possa svuotarsi nuovamente. Con conseguenze gravi sul traffico cittadino e la sosta selvaggia in strada.

Il consigliere comunale Libero Gioveni lancia a tal proposito alcune proposte. “Ho personalmente ascoltato alcuni commercianti della zona – scrive – e mi hanno riferito che riscontrano non poche difficoltà a parcheggiare le proprie auto o a far parcheggiare quelle dei clienti, visto che il parcheggio di piazza della Repubblica antistante alla stazione ferroviaria non risulta essere nemmeno a disco orario. Per questi motivi, sarebbe utile prevedere al Cavallotti la possibilità di sottoscrivere un abbonamento a prezzi convenzionali con gli stessi commercianti”.

Gioveni chiede anche di portare il pagamento della sosta oraria a 50 centesimi, rispetto al costo attuale di un euro. Riduzione che l’amministrazione comunale ha già preannunciato, pur senza specificare i termini esatti.

Il consigliere segnala anche alcuni disagi al parcheggio La Farina: “Mi preme segnalare alcune anomalie legate all'impianto di pubblica illuminazione non sempre funzionante ed alla nuova tinteggiatura delle strisce che è di colore bianco e spesso genera degli screzi fra gli stessi ausiliari e utenti, in quanto questi ultimi non si convincono che il parcheggio sia a pagamento nonostante le strisce non siano di colore blu”.

Gioveni si rivolge all’assessore Cacciola ed al dirigente Pizzino per chiedere dunque di ridurre il costo della sosta oraria al Cavallotti con la possibilità di sottoscrivere abbonamenti convenzionali per i commercianti, che potrebbero anche girare ai propri clienti; di istituire la sosta a disco orario a piazza della Repubblica; di risolvere, infine, le problematiche relative alla pubblica illuminazione ed alla segnaletica del parcheggio La Farina.

6 commenti

  1. Quando mi trovo a Milano e voglio andare in centro (un’isola pedonale molto estesa, che va da Piazza San Babila fin quasi al Castello Sforzesco), uso i mezzi pubblici, di cui ho ampia possibilità di scelta (diverse linee di bus, tram e due linee di metropoliutana, su un totale funzionante di quattro).
    Teniamo anche conto che è in vigore l’Area “c”, una zona vastissima, di cui è parte l’isola pedonale, all’interno della quale si può entrare solo pagando un ticket giornaliero da €5 (roba da ricchi, un ottimo sistema per spennare ulteriormente i cittadini)
    I parcheggi a pagamento ci sono e molti hanno fatto delle convenzioni con i clienti più assidui, arrivando a rimborsare il ticket d’ingresso.
    E’ vero che si cammina a piedi, ma, di certo, non si fa la strada che sono costretti a fare i Messinesi se vogliono utilizzare il Cavallotti (qui, nello stesso tratto di strada, caratterizzato dalla presenza dei portici, vi sono due fermate della metropolitana ed un capolinea di bus), che fu costruito, principalmente, per agevolare i pendolari ferroviari.
    Non è un caso che, siano essi commercianti o clienti, tutti sono entusiasti dell’isola pedonale.
    Il sabato ed i festivi la zona, anche d’inverno, è affollatissima di gente che passeggia e, all’occorrenza, entra nei negozi.
    Non credo che riaprendo qualche strada e chiudendone un’altra si risolverebbe il problema.
    L’errore di Renatino è stato di volere imporre ai Messinesi una scelta ideologica, di parte, senza offrire la possibilità reale di lasciare a casa l’auto, visto l’inconsistenza del servizio pubblico.
    La bicicletta?
    Ma avete provato da Giostra alta, dall’Annunziata o, peggio, dalla Panoramica o da Ganzirri?
    L’errore è lo stesso di quando a Messina si fecero le Domeniche a piedi.
    Ha senso impedire l’utilizzo dell’auto privata se non si offre, in contropartita, un servizio pubblico vero e non fasullo come quello di Meddina?
    George.

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  2. Stamattina ho vissuto una bellissima esperienza.
    Ho cercato di raggiungere con l’auto via Nicola Fabrizi partendo dall’Istituto Nautico.
    Non ho potuto che complimentarmi con chi è riuscito ad immaginare una gimkana di simile portata. Cerco di riassumere l’itinerario:
    Via La Farina sino all’imbarco degli aliscafi da dove ho proseguito sino all’incrocio con Viale San Martino per immettermi nella Via Tommaso Cannizzaro che ho dovuto percorrere sino all’incrocio con Via Cesare Battisti per voltare a sinistra, quindi dopo 200 mt scendere la via Maddalena per altri 200 mt deviare a sinistra sino a raggiungere la meta agognata. Complimenti sinceri.
    In alternativa non esistono mezzi pubblici ma era possibile fare almeno tre infrazioni per risparmiare tempo e benzina.
    Parcheggiata l’auto con il grattino ho voluto verificare quante persone utilizzavano l’isola per passeggiare alle 10 del mattino nel tratto Cairoli Via Maddalena con mia sorpresa ho potuto notare ben 6 unità.
    Se qualche commerciante dovesse fallire, se qualche commessa perderà il suo posto di lavoro problemi loro. Si diano da fare per cercare la raccomandazione necessaria per godere di un sussidio e di ridursi a schiavo del potente di turno.
    La giornata era splendida.

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  3. a piedi ci mettevi 3 minuti

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  4. Da ganzirri a piazza cairoli e’ tutta pianeggiante e ci metto 40 minuti a passo turistico

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  5. Non so quali capacità tu abbia, ma ad ottantanni è difficile deambulare, cerca di avere più rispetto per le necessità altrui.
    Comunque qualsiasi fosse stata l’età avrebbero potuto costringermi ad andare a viale Giostra prendere l’autostrada e uscire a Tremestieri per potere raggiungere la destinazione avrei fatto forse prima.
    Mi ritengo sempre un fortunato perchè sopravvivo con i miei passatempi, alla faccia di chi non lo capisce.

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  6. ottimo intervento che trasuda la grande umanità e l’amore per il prossimo.Quando avrà ottanta anni, vedremo se la pensera’ in maniera identica..

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