Si sono conclusi ieri i lavori della prima giornata del Convegno "Il luogo ritrovato: la Badiazza". Pregevoli gli interventi di eminenti personalità messinesi accompagnati da momenti folcloristici e musicali
Prima tappa raggiunta per il convegno che propugna la rinascita spirituale, etica ed estetica di Messina. Nell’incantevole location della chiesa di S. Maria della Valle, meglio nota come “Badiazza”, sono stati infatti ultimati ieri i lavori della prima giornata del meeting “Il luogo ritrovato: la Badiazza”. A mischiarsi, sul particolare sfondo della vallata che ricongiunge la città ai suoi monti peloritani, contributi storici, religiosi e culturali.
Un affresco nella piena tradizione messinese che non si è privato nemmeno di pennellate folcloristiche come la sfilata in abiti d’epoca dei figuranti della Compagnia Rinascimentale della Stella che hanno sostato nell’abside della chiesa nel corso di tutta la prima parte dell’incontro.
Profonda gratitudine è stata espressa da Matteo Allone, ispiratore e coordinatore del progetto, nei confronti del forte slancio di solidarietà dimostrato da enti, associazioni e aziende messinesi che si sono fattivamente adoperate per consentire la realizzazione dell’evento. E dopo gli usuali saluti e ringraziamenti iniziali si è subito proceduto ad un serrato avvicendarsi di interventi, sempre permeati dal filo conduttore costituito dalla riscoperta di una ricchezza culturale, quella della Badiazza appunto, mediterranea ma anche europea e dall’intento di riappropriarsi del sopito contatto con le proprie radici che solo può, in un momento di profonda globalizzazione e virtualizzazione dei rapporti sociali, condurre a un ricongiungimento con l’identità di appartenenza alla propria realtà locale.
Così, l’architetto Nino Principato ha dedicato le sue parole alla tematica della “Teologia che si fa pietra” mentre la collega, Marisa Mercurio, si è soffermata sugli aspetti ecosostenibili del recupero dell’area, attraverso il pregevole intervento “Recupero come uso consapevole e compatibile: il caso Badiazza”. Ma a sottolineare l’aspetto prettamente caratteristico del monastero, la giornalista Elena Iannelli che ha filtrato, secondo la propria ottica, l’ambizione di unire i saperi creando un’interrelazione dinamica e creativa per ripartire nel presente dai gloriosi fasti del passato. La mattinata ha quindi salutato i partecipanti con le parole dell’ingegnere Antonio Rizzo che ha trattato il tema della “Rinascita attraverso la protezione Civile”.
Grande protagonista del pomeriggio, invece, un sentito dialogo interreligioso che ha portato, a seguito dell’intervento del direttore dell’Ufficio ecumenico e responsabile per il dialogo interreligioso, suor Tarcisia Carnieletto, a sondare con occhio attento la delicata questione dell’apertura al confronto tra le differenti confessioni, anche attraverso le parole del responsabile islamico di Messina, Mohamed Refaat. Intervento seguito dalla lettura in lingua araba di alcuni versetti del Corano da parte del medico di origini palestinesi Josuf Abusanra.
L’evento, organizzato dal Centro diurno Camelot e dall’associazione “Il Centauro” con il patrocinio e il concorso di varie associazioni e aziende cittadine, proseguirà stamani i propri lavori perseverando nell’ambiziosa mira di restituire decoro e attrattiva a una zona che risente di profonde criticità ambientali, sociali e culturali ma che, proprio nella sua paradigmatica espressione di una crisi di valori, si colloca anche come imprescindibile simbolo della rinascita di un’identità tristemente smarrita. (Sara Faraci)