Il comitato messinese traccia un bilancio del lavoro fatto in questi 12 mesi e prepara gli obiettivi per il 2020
Si chiude un anno ricco e denso di attività per il Comitato Addiopizzo Messina. Per l’associazione antiracket e antiusura il 2019 ha visto un rilancio generale e un ampliamento dei versanti di impegno. Addiopizzo traccia un bilancio di questi 12 mesi che si stanno per chiudere. E passa in rassegna le principali attività che hanno caratterizzato lavoro e impegno sul territorio della città di Messina e della sua provincia.
Albo Avvocati
Nel corso del 2019 è stato istituito per la prima volta l’albo pubblico degli avvocati che operano e collaborano con Addiopizzo Messina. Iniziativa che ha visto l’adesione di più di 40 avvocati, in gran parte giovani, che hanno scelto di rappresentare l’associazione, operanti non solo a Messina e provincia ma persino su altri territori come Reggio Calabria, gran parte del territorio siciliano e persino cassazionisti operanti a Roma. Grazie alla loro competenza e disponibilità si è garantito il servizio di consulenza legale gratuito e soprattutto è stato possibile incrementare la presenza nei principali processi di mafia.
I processi di mafia
Tanti i processi di mafia in cui Addiopizzo si è costituto parte civile. Gotha 5, Totem, Beta 1 e Beta 2, Processo Bisognano, processo Campanella, Processo Catalano Puma, Processo in Corte d’Assise nei confronti di Calderone, Puliafito e Rao, Operazioni Flower, Predominio, Caronte&Tourist in fase di chiusura indagini e in attesa di possibile costituzione. C’è anche il Processo Vara, attualmente pendente in Cassazione ultima udienza fissata il 13 dicembre 2019 con rinvio al 27 gennaio 2020 dopo due condanne in primo e secondo grado si attende la sentenza definitiva.
In questi procedimenti il Comitato Addiopizzo è stato rappresentato dai legali: Manuela Di Blasi, Olga Cancellieri, Francesca La Malfa, Roberta Velletri, Sara Merlino Merlo, Maria Flavia Timbro, Patrizia Picone, Fabrizio Ribaudo, Andrea Sallusti (Foro di Roma), Francesco Sciortino.
In mezzo ai giovani
Nel mese di luglio si è svolto a Messina il primo Campo Nazionale di Libera denominato “EstateLiberi” con la partecipazione di dieci giovani proveniente da ogni parte d’Italia, un Campo residenziale dal 7 al 13 luglio 2019, realizzato presso il Bene Confiscato di Via Roosevelt grazie anche alla collaborazione della Caritas Diocesana e di tutto il Presidio di Libera a Messina. Durante il Campo i ragazzi sono stati accompagnati a conoscere le principali realtà di mafia e antimafia a Messina, con il racconto di fatti storici accaduti in città in particolare a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 fino ad arrivare ai giorni nostri.
Albo Operatori Sociali
Istituito sempre nel 2019 il primo Albo di Operatori Sociali che collaborano con Addiopizzo Messina. Hanno aderito all’avviso pubblico 67 operatori sociali tra psicologi, assistenti sociali, mediatori familiari, educatori, sociologi ed esperti di comunicazione sociale. Tutti hanno manifestato disponibilità a collaborare in ambito educativo e preventivo rispetto ai reati di cui Addiopizzo si occupa, in particolare con le giovani generazioni.
La sede di via Roosvelt
Rinnovata per ulteriori sette anni la concessione in comodato d’uso gratuito del bene confiscato alla mafia di via Roosevelt, di proprietà del Comune di Messina. La precedente concessione avviata durante l’amministrazione Buzzanca era stata firmata a luglio del 2012 ed è scaduta a luglio del 2019. Pochi giorni fa, in data 13 dicembre 2019 l’attuale Amministrazione Comunale ha rinnovato per un ulteriore settennio la concessione. Nei sette anni trascorsi il Comitato Addiopizzo si è fatto carico della gestione dell’immobile garantendo a proprie spese la gestione ordinaria con il pagamento delle utenze e delle spese condominiali, saldando anche debiti pregressi che gravavano sull’immobile e apportando migliorie e manutenzioni ordinarie e straordinarie per un ammontare di più di 25 mila euro.
“Il rinnovo della concessione – afferma Enrico Pistorino, presidente del Comitato Addiopizzo – è un fatto che ci mette di fronte ad una enorme responsabilità nei confronti della Città di Messina. Siamo consapevoli che mantenere aperto alla libera fruizione di tutti un bene confiscato è una responsabilità di non poco conto, soprattutto per la valenza simbolica che questo rappresenta sul nostro territorio”.
Degno di rilievo, nel corso del 2019, sicuramente l’incontro con il Capo della Procura della Repubblica di Messina Maurizio De Lucia, avvenuto il 30 aprile 2019, ricordando la figura di Pio La Torre, padre della Legge sulla confisca dei beni ai mafiosi, svoltosi proprio in via Roosevelt. Il Procuratore, in quella sede, ha fatto una preziosa e chiara disamina della situazione della lotta alla mafia sul territorio della città e della provincia di Messina.
Regolamento Comunale Antimafia
Tra gli impegni che AddioPizzo assume per il 2020 c’è sicuramente quello di chiedere l’attuazione del Regolamento Antimafia. Approvato dal Consiglio Comunale durante l’ultimo anno dell’amministrazione Accorinti e, ad oggi, totalmente inattuato. Un regolamento che punta a introdurre alcune novità significative in tema di prevenzione e lotta dei fenomeni mafiosi. Per esempio si prevede l’Istituzione dell’Osservatorio Antimafia costituito con Camera di Commercio, Associazioni Antiracket ed antiusura e Consiglio Comunale, per monitorare la gestione degli appalti pubblici e l’suo dei beni confiscati. Potrà essere previsto sgravio fiscale sulle tasse comunali (TARI, IMU, occupazione suolo, ecc.) per tutti i commercianti vittime di estorsione che abbiano denunciato e collaborato con la Giustizia. Inserire clausole antiracket negli appalti, anche sotto soglia, quindi avviati con affidamenti diretti ad imprese di fiducia e non con gara pubblica.
Sostegno alle denunce
L’auspicio di Addipizzo per il nuovo anno è che aumentino le denunce di commercianti ed imprenditori, perché solo attraverso la collaborazione con le Forze dell’Ordine e la Magistratura inquirente sarà possibile fronteggiare il male oscuro e sommerso della città. “Le recentissime inchieste della Polizia e dei Carabinieri dimostrano per l’ennesima volta quanto sia radicato e pervasivo il pizzo sui nostri territori, sebbene ancora sia negato dagli operatori economici che lo subiscono. Addiopizzo sarà sempre al fianco di quanti intendono cambiare la loro vita e riacquistare la libertà perduta con il pagamento del pizzo. I nostri servizi di sostegno psicologico e legale restano attivi presso il bene confiscato di via Roosevelt tutti i giovedì dalle 10.00 alle 12.00 ed anche su appuntamento”.