Il 2022 dell'Acr Messina: dalla salvezza all'ultimo posto

Il 2022 dell’Acr Messina: dalla salvezza all’ultimo posto

Simone Milioti

Il 2022 dell’Acr Messina: dalla salvezza all’ultimo posto

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sabato 31 Dicembre 2022 - 18:00

Il 2022 ha visto la squadra biancoscudata iniziare da un punto basso, risollevarsi sorretta dall'entusiasmo di tifosi e istituzioni, ora la nuova decadenza

MESSINA – Stagione complicata per l’Acr Messina che al secondo anno sotto la presidenza Sciotto tra i professionisti è chiamata ad una nuova impresa salvezza a partire dal mercato, la finestra si aprirà il 2 gennaio e chiuderà il 31, per provare a correggere errori fatti in estate e ridare slancio ad un gruppo demoralizzato.

Sarà complicato anche riportare allo stadio i tifosi delusi dalla proprietà che tra l’altro aveva iniziato il 2022 con l’idea di lasciare, ma solo dopo aver ottenuto la salvezza. Da qualche settimana tutto si è capovolto con i tifosi che, in casa e in trasferta, vorrebbero che il presidente lasciasse ed espongono uno striscione dove si legge “Sciotto vattene”.

La salvezza nella passata stagione

L’anno solare si era aperto con una grande campagna acquisti, otto giocatori arrivati nella finestra di mercato più Piovaccari che firmò da svincolato, a fine gennaio. Col ds Pitino che passa da essere uno degli autori della salvezza, a gennaio e maggio, sino a finire poi sul banco degli imputati a fine dicembre dello stesso anno, quando si dimette.

Da febbraio in poi, con il tecnico Ezio Raciti in panchina, iniziava la grande cavalcata del Messina. Espugnare il San Nicola, battendo la capolista Bari, dava la scossa a tutto l’ambiente. Qualche mese più tardi, con la vittoria ai danni del Taranto firmata dal messinese Rizzo, il Messina si salvava direttamente senza neanche disputare quindi i playout.

L’entusiasmo e la ricostruzione estiva

In estate il presidente Sciotto, dopo aver tentato provocatoriamente di vendere il Messina simbolicamente ad 1€ nei mesi passati, scioglieva la riserva e rilanciava l’impegno suo e della famiglia alla guida della squadra. Ricevendo il sostegno dei tifosi, che davano vita ad un Crowdfunding di quasi 40mila euro, e si abbonavano in 995. Ma soprattutto il presidente incassava il sostegno della Città di Messina che, tramite la giunta Basile e il Consiglio Comunale, è venuta incontro alla società mettendo a disposizione stadio Franco Scoglio per le partite in casa, stadio Celeste per gli allenamenti e la foresteria dell’impianto al San Filippo.

In panchina arrivava Gaetano Auteri, considerato una certezza per la categoria, e insieme a lui tanti giovani dal mercato estivo di Pitino nell’ottica di un progetto a lungo termine, il tecnico di Floridia aveva firmato un contratto per il prossimo biennio. Alla squadra di Sciotto si affiancava anche uno sponsor, il gruppo Coop Radenza, una cosa inedita negli anni della presidenza dell’imprenditore messinese delle automobili.

La magia svanita e l’ultimo posto in classifica

Tempo qualche mese, qualche risultato cattivo, il silenzio della società, la poca grinta in campo in alcune partite e tutto è svanito. La squadra viene considerata inadeguata, allenatore e direttore sportivo si dimettono, campo da gioco in condizioni pessime dopo le piogge autunnali e campo di allenamento abbandonato per lo “Scirea” di Santa Lucia del Mela. Tifosi in rotta con la società e che contestano da settimane lasciando sempre più vuote le tribune. Chiedendo inoltre a Babbo Natale, proprio la settimana scorsa, in regalo una vera società.

Sulla gestione tecnica e tattica della squadra ne abbiamo ampiamente parlato qui, sul futuro che verrà ci si affida alle parole del direttore generale Raffaele Manfredi. Quest’ultimo, settimane fa, ha promesso ogni sforzo possibile per salvare la categoria e un mercato importante per provarci. Nel frattempo il Messina rimane all’ultimo posto a 11 punti e a 12 lunghezze dalla salvezza diretta. Nel 2023, nel girone di ritorno, restano 18 partite da giocare.

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