Anche per Messina il 2023 si conferma un anno con piovosità al di sotto della media climatologica.
Il 2023 è stato un anno avaro di piogge per Messina, e la Sicilia più in generale. Anche se nella città dello Stretto il deficit pluviometrico, rispetto la media climatologica, è stato più contenuto, poco più a sud la situazione è davvero grave. Le piogge cadute in novembre, pur se inferiori alla norma del periodo, hanno portato sollievo ai suoli, alla vegetazione ed alle colture, riducendo almeno temporaneamente la gravità di un quadro che vedeva a fine ottobre, in alcune aree, indici di siccità a breve termine tra i più bassi degli ultimi 30 anni per il mese di ottobre.
Con l’allontanarsi nel tempo delle ultime piogge consistenti, quelle di febbraio e di maggio, si delinea tuttavia un aggravamento della siccità a medio termine, espressa in particolare dalla brusca diminuzione degli indici SPI a 6 mesi.
L’analisi del Sias
Secondo le analisi del Sias, il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano, l’indice SPI a 12 mesi vede un quadro tutto sommato non ancora grave. Anche se abbiamo aree con siccità moderata su vaste aree del territorio isolano. Tra le aree con siccità moderata, da segnalare diverse aree centrali, parte della provincia di Trapani, nonchè la fascia costiera ionica catanese e messinese.
Sono di nuovo notevoli le variazioni che l’indice SPI a 24 mesi vede, questa volta sul settore occidentale, a causa dell’uscita dalla finestra di osservazione del novembre 2021. Si allarga l’area con una significativa siccità moderata a medio-lungo termine soprattutto sul settore orientale, con alcune aree in stato di siccità severa sulla fascia costiera ionica catanese e messinese.
Se non piove ci saranno problemi
A causa della scarsità di precipitazioni degli ultimi mesi in Sicilia, il livello di “severità idrica” dell’isola è passato da “basso” a “medio“. L’Osservatorio permanente degli utilizzi idrici della Sicilia, organismo istituito dal Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e coordinato dall’Autorità di bacino, ha adottato delle misure per contrastare la crisi idrica in provincia di Agrigento e Caltanissetta.
Si aspettano le piogge invernali
Per alleviare queste condizioni siccitose non ci resta che attendere l’arrivo delle prime vere perturbazioni del 2024. Purtroppo dai modelli, al momento, non si intravedono periodi di grosse precipitazioni, se non un possibile passaggio perturbato a cavallo del 6-10 gennaio, che se confermato potrebbe riportare un po’ di piogge in gran parte del territorio regionale.
Piogge che comunque saranno insufficienti per colmare questo deficit idrico. Inoltre servono le perturbazioni che portano abbondanti nevicate sull’Etna. La neve che cade sull’area sommitale del vulcano, durante la fusione primaverile, va a rimpinguare tutte le sorgenti che alimentano le reti idriche di buona parte del catanese e del messinese. Ma se queste nevicate mancheranno sarà un problema, in vista della prossima stagione estiva.
Invece di pensare a fare degli invasi dove convogliare le acque per quando ci sarà la siccità si pensa alle feste, ai divertimenti, alle libagioni e via di questo passo. Ogni città dovrebbe avere un lago artificiale per rifornirsi di acqua. Ma per fare ciò ci vuole una programmazione seria. Invece vengono sperperati fiumi di denaro senza pensare al bene comune. E’ questa la tragedia!