«Se cambia qualcosa, pronti alla revoca. La trasparenza? Inaccettabili ulteriori oneri, sbagliata l'idea di una categoria da 'monitorare' con un cartello»
GIOIA TAURO – Nino Pedà, presidente Figisc Confcommercio Reggio Calabria e vicepresidente nazionale della categoria, spiega le ragioni della fumata nera.
«A queste condizioni, confermare lo sciopero del 25 e 26 gennaio è stata una scelta obbligata. Nessun’apertura da parte del Governo rispetto alla nostra richiesta di una modifica del decreto avanzata unitariamente alle altre sigle sindacali».
«Non siamo una categoria da ‘tenere sotto controllo’»
Anche sul discusso nuovo obbligo di trasparenza, al momento, nessun passo avanti del Governo.
«La nostra posizione rimane assolutamente contraria, sia nel metodo che nel merito. È fondamentale chiarire infatti che l’obbligo comporta nuovi e ingiustificati oneri per i gestori – dichiara il presidente reggino della Figisc – e, soprattutto, ne trasferisce all’esterno un’immagine totalmente negativa, l’immagine di una categoria da mettere sotto osservazione con un cartello».
Pronti a un’insperata revoca fino all’ultimo
Sciopero confermato, ma Figisc e gli altri sindacati fino all’ultimo momento rimarranno disponibili a ricercare soluzioni percorribili. Lo sciopero riguarderà tutti gli impianti nelle giornate del 25 e 26 gennaio 2023: dalle 19 di martedì 24 alle 19 di giovedì 26 gennaio.