"Il bello è dietro casa": il viaggio del milanese Mirco Mannino alla scoperta della Sicilia

“Il bello è dietro casa”: il viaggio del milanese Mirco Mannino alla scoperta della Sicilia

Giuseppe Fontana

“Il bello è dietro casa”: il viaggio del milanese Mirco Mannino alla scoperta della Sicilia

sabato 10 Dicembre 2022 - 07:45

Il giovane, che ha genitori siciliani, si è trasferito nel catanese nel 2017 e l'anno dopo ha deciso di scoprire l'isola. Ha toccato molti comuni del messinese: "Borghi bellissimi"

Mirco Mannino è nato a Garbagnate milanese, ma ha vissuto tutta la vita a Cesate, in provincia di Milano. O almeno lo ha fatto fino a 5 anni fa, quando ha deciso di trasferirsi in Sicilia, terra di nascita dei suoi genitori, in cui il giovane, all’epoca 23enne, aveva soltanto trascorse le vacanze, per decenni. Ma il volo da Milano a Catania lo ha portato a maturare un’idea precisa. Seguendo il suo motto, “il bello è dietro l’angolo”, ha deciso di viaggiare in giro per tutta la Sicilia, prima chiedendo ospitalità alla gente e poi direttamente ai Comuni, raccontando tutto sui suoi seguitissimi canali social, soprattutto su Youtube.

E anche il messinese, soprattutto i borghi della parte jonica, sono stati meta dei suoi tanti viaggi. In attesa di toccare il Comune di Messina, non ancora visitato dal giovane viaggiatore.

Mirco, come nasce il viaggio?

“Mi sono trasferito in Sicilia nel 2017 e un anno dopo, nel 2018, ho avviato questo progetto per scoprire tutta la Regione. Prima del 2017 c’ero stato spesso in vacanza, tra Catania e Scicli, rispettivamente paesi di nascita di mio padre e mia madre. Dopo il trasferimento ho deciso quindi di viaggiare, ho fatto ricerche per segnare tutto ciò che volevo vedere. All’inizio è stato improvvisato, chiedendo ospitalità alle persone, poi invece sono passato ai Comuni. E così ho trovato la formula migliore: chiedendo vitto e alloggio ai comuni ho deciso di fare poi riprese per pubblicizzare i luoghi che sembrano lontani, spiegando cosa c’è da vedere e come raggiungerli”.

E tra le tappe ce ne sono state tante anche nel messinese

“Del messinese ho fatto tanto, ma ancora c’è tantissimo da vedere. Ho iniziato con la valle dell’Alcantara, da Giardini Naxos e Taormina sono andato a Francavilla di Sicilia, Motta Camastra, tantissimi borghi in quel territorio. E poi Roccella Valdemone, Malvagna, Montalbona Elicona, Tripi dall’altra parte, Novara di Sicilia, altro posto spettacolare. Il video di Francavilla ai tempi piacque molto, pur essendo molto amatoriale. Adesso mi sembra un video ‘vecchissimo’, storto, forse fin troppo semplice: ma ricordo che mi chiamò anche il sindaco, è stato bello”.

Un viaggio che non l’ha portata, però, nel comune di Messina

“Messina città l’ho solo sfiorata, mi ci sto avvicinando. Io poi sono un amante dell’Horcynus Orca quindi quando Stefano D’Arrigo parla di Dinnammare, Ganzirri, immagino tutti quei posti. E anche la parte tirrenica, non l’ho praticamente toccata. Ho visto i Nebrodi lato sud, la parte jonica, e parte dei Paesi della Fiumara d’Arte, da Mistretta a Tusa”.

Che accoglienza ha trovato?

“Nel 2018 avevo 24 anni. Ovviamente non è una cosa continua, viaggio in bassa stagione. Quest’anno ho fatto meno rispetto agli altri anni ma sono sempre stato nel messinese. Sono partito da Mongiuffi Melia, poi Gallodoro, Roccafiorita, Limina, Antillo, Casalvecchio siculo, Forza d’Agrò, Roccalumera e Nizza di Sicilia. Li ho visti una parte in primavera e l’altra a ottobre. E in mezzo c’è stato anche il mio compleanno. L’assessore al turismo di Limina, che è una ragazza che ha praticamente la mia età, mi ha invitato anche a casa sua insieme ad altri amici che ho conosciuto in quei giorni. E la sera mi hanno fatto la festa in un pub con tanto di torta. L’accoglienza è sempre stata bella. Mi sono sempre trovato bene, forse perché mi pongo bene io quando prendo contatti, non saprei. Non ho mai avuto problemi di accoglienza. Mi sono trovato benissimo, nei peloritani soprattutto”.

Qual è l’obiettivo?

“Il mio motto è sempre stato questo: trasmettere che il bello è dietro casa. Quando ho deciso di voler vedere la Sicilia ho deciso subito che mi sarebbe piaciuto divulgarlo, mostrarlo, questo viaggio. Mi piacerebbe pubblicare una raccolta di novelle, di racconti, che scrivo durante il viaggio ispirandomi a Verga, Pirandello, ad autori grandissimi. Sarebbe bello pubblicare una raccolta, magari già l’anno prossimo. Io da tutto questo sto guadagnano moltissimo in chiave di esperienza, non economicamente ovviamente. Mi piacerebbe però sviluppare qualcosa di collaterale”.

Il messaggio qual è?

“Non serve prendere un aereo e volare oltre Oceano, a migliaia di chilometri. Le cose belle e interessanti si trovano anche vicino a noi, non per forza lontano. Non per forza bisogna fare una faticaccia per restare affascinati da un luogo, ce ne sono tantissimi anche vicino a noi e basta impegnarsi o essere curiosi, cercare e trovarle. Così soltanto si può essere più felici e sicuri anche del luogo in cui vive. Non si bisogna restare ingabbiati nel proprio quadratino, bisogna sviluppare un nuovo senso di consapevolezza per apprezzare di più ciò che abbiamo. E magari così ci sarebbe più civiltà e meno immondizia per strada. Magari bisognerebbe insegnare la geografia locale a scuola, specifica del luogo in cui vivi, per alimentare la curiosità già da bambini. La curiosità è un gioco. Per me è un gioco viaggiare in questi luoghi, con una cartina in mano per cercare di scoprire posti nuovi”.

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