Altrove riescono a far turismo "inventando" siti e attrazioni. Messina invece è piena di tesori "invisibili" ai nostri occhi
C’è chi riesce a fare turismo trasformando persino i sassi in luoghi d’attrazione e chi, come i messinesi, ha un tesoro naturale, storico, artistico, culturale, inestimabile eppure non lo vede.
Messina è piena di luoghi “invisibili” ai nostri occhi. O meglio, agli occhi di chi dovrebbe e potrebbe valorizzarla. L’estate è al giro di boa e tra i bagagli di quanti hanno approfittato delle vacanze per girare la Sicilia, l’Italia, l’Europa, il mondo, ci sono sicuramente centinaia di selfie e foto scattate in luoghi diventati noti grazie alle capacità di chi li amministra.
Tornando a casa lo Stretto è il biglietto da visita di un grande Museo immaginario del quale non siamo riusciti a mettere neanche le fondamenta.
Londra
E’ a questa capacità di “costruire” Messina turistica che fa riferimento Enzo Caruso, che nelle prossime settimane entrerà a far parte della giunta De Luca, in un post su facebook sul “binario magico” della stazione di King’s Cross a Londra.
Il binario magico non esiste se non nella saga di Harry Potter, eppure i londinesi, che già sono meta attrattiva da tutto il mondo, ci hanno creato un piccolo pezzo destinato ai turisti.
Messina
La riflessione di Caruso, da anni impegnato con passione e competenza, nella valorizzazione della nostra identità (dai Forti Umbertini alla Rievocazione dello sbarco di don Giovanni d’Austria) è basata sul fatto che Messina fa il contrario di Londra: rendiamo invisibili i nostri tesori.
Caruso e il binario magico
“È un binario magico- scrive su facebook l’assessore Enzo Caruso- noto solo ai maghi della saga di Harry Potter e invisibile agli umani (i Babbani). A Londra, nella stazione di King’s Cross, io l’ho visto! Gli inglesi ne hanno fatto un’attrazione turistica, con file chilometriche di ragazzi che attendono intere ore per farsi scattare una foto. Così, i “babbani inglesi” hanno reso visibile e concreto quello che la fantasia di J.K. Rowling ha immaginato nei suoi libri e, nella stazione di ferroviaria di King’s Cross, hanno creato un muro con un carrello che l’attraversa. Niente di più.
Per i “babbani messinesi”, continuano invece a rimanere invisibili centinaia di luoghi della millenaria città di Messina, visitati da centinaia di viaggiatori e di personaggi appartenenti alla storia, che dal porto della città dello Stretto, sono passati.
I personaggi storici
Da Ruggero il Normanno a Giovanni Paolo II, passando per Riccardo Cuor di Leone, Antonello, S. Antonio da Padova, Carlo V, Don Giovanni d’Austria, Cervantes, Goethe, Garibaldi, l’Imperatore Guglielmo, Pascoli, Don Orione, Padre Annibale, Patton, Montgomery ed Eisenhower, La Pira…
Sarà un problema di pigrizia mentale, di indolenza o di incapacità a guardare più in là del proprio naso, ma per molti messinesi un muro resta, sempre e comunque, un impenetrabile muro e solo per pochi, quel muro può invece essere attraversato.
L’appello
Invito allora tutti i messinesi “babbani” a sforzarsi a trasformarsi in Maghi e i pochi Maghi esistenti ad unirsi, per trasformare questa magica Città in un grande “BINARIO 9 e 3/4”, visibile a tutti e al mondo intero, affinché Messina torni ad essere IL BARICENTRO DI TUTTO e si riprenda il ruolo che la Storia le ha dato nel Mediterraneo!
Messina baricentro
Ci sono tutte le condizioni affinché questa rivoluzione culturale abbia inizio. Basta smettere di deprimersi, fare squadra e credere un po’ di più alla Magia che la nostra Messina può ancora regalare!”
A differenza di Londra noi abbiamo già gli ingredienti per fare la trasformazione, dobbiamo, paradossalmente, solo armarci della volontà di fare spazio, togliere la polvere, aprire i cassetti e finalmente USARE il nostro tesoro. Il turismo (in ogni sua declinazione, da quello culturale a quello convegnistico) è l’unica arma che abbiamo per evitare l’ormai prossima e certa desertificazione.
Non c’è alcuna alternativa.
Infatti,perche sul lago di ganzirri dove insistono dei vincoli assurdi non si potrebbero organizzare eventi,come per esmpio pesca sportiva,barche a noleggio,etc etc
ma no,perche tutto questo,copriamoci sotto la denominazione di zona protetta e cavolate varie,guardate cosa hanno relizzato nel parco fluviale dell’alcantara dove lavora circa 100 persone,per non andare troppo lontano,SIAMO SERI,cosi’ e’piu comodo.
FONDAMENTALMENTE NON SI VUOLE FARE NIENTE