In diretta dall'aula del consiglio di Palazzo Zanca la seduta sul cambio di passo proposto dal sindaco De Luca
L’aula è schierata. La seduta inizia. E’ il giorno del “cambio di passo”, una seduta importante in chiave soprattutto politica. I consiglieri dovranno decidere se dire di sì alla piattaforma programmatica proposta dal sindaco Cateno De Luca e sposare la sua linea raccolta nella delibera che oggi approda sui banchi. Dentro c’è la proposta di creare una “cabina di regia” composta dai consiglieri comunali per programmare e concertare da ora in avanti il percorso degli atti che arrivano in consiglio. C’è anche la richiesta di modifica del regolamento del consiglio comunale e poi il pacchetto di 100 delibere da trattare per tutto il 2020.
De Luca è stato charo: se non avrà il sì di almeno 17 consiglieri si andrà verso le dimissioni.
La seduta minuto per minuto
ORE 18.14 I capigruppo, dopo un’acceso confronto fuori dall’aula, hanno deciso di non accogliere la richiesta del sindaco De Luca ma di rinviare la seduta. Si tonra in aula mercoledì prossimo alle 15.
ORE 17.54 La seduta è stata sospesa per un’ora su richiesta del sindaco De Luca
L’intervento di Fusco ha scatenato la reazione del presidente del Consiglio Claudio Cardile che ha tolto la parola all’esponente dei 5Stelle per le parole offensive rivolte al consiglio comunale. Poi il sindaco De Luca ha chiesto una sospensione di un’ora per un impegno come sindaco della Città Metropolitana per le celebrazioni di Beata Eustochia. Si torna in aula tra un’ora.
ORE 17.40 Prende la parola il consigliere del Movimento 5Stelle Giuseppe Fusco. «La proposta del Cambio di passo è irricevibile. Il sindaco vuole essere l’unico soggetto al comando. Tutti coloro che oggi si piegheranno alla sua visione, al suo “ricatto” si assumeranno la responsabilità di permettere ancora una volta lo stravolgimento del voto popolare. Per noi del Movimento 5Stelle il fine non giustifica i mezzi. Noi siamo dei sognatori e vogliamo trasformare la città di Messina in una città più vivibile. L’apertura della fiera per la compravendita dei consiglieri non ci interessa. Chi non condivide la liena del proprio partito o movimento faccia delle scelte. Il sindaco De Luca rappresenta per noi quanto di più lontano ci sia per noi. Non abbiamo ceduto a minacce, intimidazioni, trabocchetti. Non abbiamo votato il Salva Messina, non abbiamo giocato alla chiamata alle “pecore”. Amministrare non è una continua campagna elettorale. Governare una città obbliga al confronto civile. Chi amministra deve farlo in modo inclusivo e rispettoso, se un sindaco non ha queste caratteristiche per noi non va bene. Il Movimento sarà soddisfatto quando concretizzerà la sua intenzione di dimettersi».
Dopo l’uscita di scena a sorpresa dei tre consiglieri di Sicilia Futura, il pallottoliere inizia a mettersi in moto. Dentro e fuori l’aula si fanno i conti perché a questo punto sembra molto difficile arrivare ai 17 sì chiesti da De Luca. Il dibattito continua.
Sicilia Futura abbandona l’aula
ORE 17.13 Interviene il capogruppo di Sicilia Futura Piero La Tona. «Siamo davanti ad un atto assolutamente non dovuto. Avevamo risposto con una nostra controproposta alla quale il sindaco non ha risposto. E se non ci darà risposte convincenti chiederemo all’aula di scorporare in parti diverse questa delibera. I fatti di queste ultime settimane ci hanno amareggiato. Dallo spostamento dell’ufficio stampa alla pianta organica dei dipendenti, non abbiamo avuto quel confronto che chiede oggi De Luca. Come può un consigliere comunale modificare in pochi giorni un bilancio pluriennale? E’ come se lei corresse in Ferrari e noi in 500. Il confronto deve continuare ad essere unilaterale com’è stato finora? Quando noi parliamo di “cabina di regia” intendiamo riferirci ad un tavolo tecnico politico tra consiglio e giunta. In qualunque Comune, laddove ci sono maggioranze consiliari è perché il lavoro di raccordo è stato fatto prima delle elezioni. Nel momento in cui un gruppo consiliare ha un rappresentante in giunta partecipa di converso ai lavori della giunta. E’ vecchia politica? Non lo so. Non stiamo ragionando di poltrone, ma se lei non vuole qualcuno di esterno alla sua squadra, ma da ogni scelta derivano delle responsabilità. Se oggi è in quest’aula senza maggioranza, non può pretendere che qui qualcuno le faccia dettare le regole. Questo però non determinerà per noi una linea di ostracismo, come abbiamo fatto finora. Qui però siamo già nel percorso amministrativo del suo “cambio di passo”, così come nel Salva Messina. Non siamo sul piano politico. Chi potrebbe dire che le delibere proposte non siano necessarie o utili? Nessuno di noi. Lei ha fatto il suo atto di indirizzo, adesso il consiglio valuterà. Sicilia Futura risponde così: la cabina di regia è percorribile solo se non si tratta di un atto unilaterale e senza accordo politico. Le modifiche al regolamento, alcune irricevibili, sono atto di esclusiva competenza del consiglio che valuterà se e cosa modificare.
I titoli delle proposte di delibere sono certamente valutabili positivamente, anche se poi si dovranno conoscere i contenuti specifici di ogni singola delibera. Pertanto, se il Cambio di passo serviva per chiedere fiducia politica la risposta di Sicilia Futura è no, perché non si può dare fiducia a chi non è disposto a dartela. Se invece il “cambio di passo” è un percorso amministrativo su ogni singolo provvedimento la risposta di Sicilia Futura è sì.
Dopo il lungo intervento però il colpo di scena. La Tona spiega che questa era la posizione che i consiglieri di Sicilia Futura avevano deciso di assumere prima dell’ultimo attacco social del sindaco. E dunque il finale a sorpresa.
Non intendiamo continuare a farci offendere. Non intendiamo partecipare a questo dibattito sterile e inutile. Sulla parte politica non ci può essere confronto. Abbandoniamo l’aula e rinunciamo al gettone odierno per non essere annoverati tra i “morti di fame”. Torneremo in aula per fare il lavoro come sempre abbiamo fatto.
L’intervento di De Luca
ORE 16.36 De Luca inizia l’intervento dedicato alla delibera. Inizia richiamando l’ode alla Madonna della Lettera che già era l’intestazione del Salva Messina. Ed è dal Salva Messina che parte la sua analisi. Ricorda che erano presenti 28 consiglieri comunali, quell’atto fu approvato con 20 voti favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti. E cita uno per uno tutti i consiglieri che votarono quell’atto. «Lo ricordo che è da qui che bisogna partire» dice De Luca, citando i numeri di chi ha votato poi le delibere collegate al Salva Messina. Poi passa alla rimodulazione del Piano di riequilibrio. Anche qui con elenco alla mano di presenti, favorevoli, contrari, astenuti, assenti. E poi il salto fino al dicembre 2018 e quella che il sindaco definisce la deriva presa dal consiglio.
E’ stato accertato il fallimento del precedente piano di riequlibrio, soprattutto in merito agli accantonamenti. Sono state eliminate le misure che non si sono realizzate negli anni 2014-2017 messe nel piano della giunta Accorinti. Riclassificata l’intera massa debitoria. Evitato il dissesto del Comune con abbattimento e rateizzazione della massa debitoria. Nel 2019 è stato conseguito l’accantonamento previsto dall’attuale piano di riequilibrio. Ridotti i costi correnti inutili di circa 16 milioni l’anno di Comune e partecipate. Aumentate le entrate correnti del Comune e di Amam. Salvagiardati tutti i posti di lavoro e definiti tutti i processi di stabilizzazione per i dipendenti comunali e delle partecipate. E’ stato ridefinito il trasporto pubblico locale con la liquidazione dell’Atm azienda speciale e la creazione della Atm spa. Riorganizzati i servizi sociali. Avviate le strategie di internalizzazione dei servizi comunali». De Luca continua a snocciolare tutti quelli che sono inseriti nell’elenco delle cose fatte e dei risultati ottenuti, una sorta di bilancio di questi 18 mesi per ribadire come si arriva ad affermare che la città sarà fuori dal riequilibrio a dicembre 2022.
«Il Salva Messina ha rappresentato lo spregiudicato strumento che porterà Messina a uscire con largo anticipo dalla procedura di riequilibrio. A fronte di questi risultati ci saranno dei motivi personali per cui oggi ci sono consiglieri comunali che non vogliono rinnovare la fiducia a questa amministrazione comunale. Quindi lo dicano. Così almeno sappiamo di che morte dobbiamo morire. Il carattere stronzo del sindaco non è in discussione. Si discute di successi e risultati.
Ho tentato di creare un raccordo con questo consiglio comunale. Avevo chiesto all’aula di esprimere il nome di un assessore che fosse espressione dell’intero consiglio. Avevo dato poi la possibilità di partecipare alle sedute di giunta ai capigruppo. Avevo chiesto di esaminare la relazione del primo anno di attività, dando occasione di poterci confrontare come mai era accaduto in quest’aula.
Poi a novembre arriva la bocciatura da parte del consiglio del bilancio di Arisme. E iniziano i segnali che io non ho compreso. Un bilancio che poi è stato approvato a distanza di un mese. Successivamente ho registrato delle pretestuose rigidità da parte di alcuni consiglieri.
A dicembre ho fatto due dirette Facebook in cui ho messo in chiaro che era in atto un tentativo di far saltare il banco. Il 16 dicembre viene affossato la delibera di presa d’atto della relazione dei liquidatori di Atm. Dopo che il 23 novembre 2018 quest’aula aveva votato la messa in liquidazione dell’Atm non passa il primo atto necessario per rispettare gli accordi definiti nel Salva Messina. Poi nella seduta del 27 dicembre si verifica cosa? L’ennesimo incidente? Attacco? Vengono bocciate le modifiche del contratto di servizio di Atm con la consequenziale paralisi di tutto il procedimento. Il 30 dicembre viene riconvocato il consiglio, con appena un voto di differenza approva quell’atto. E poi per un voto non viene approvata l’immediata esecutività. Un incidente di percorso? Le mie reazioni sono ben collocate in momenti ben precisi».
Dopo 30 minuti di intervento De Luca parla dei punti della delibera del “Cambio di passo”. «Avete un’altra soluzione magica alla “cabina di regia”? Ditelo, ma non possiamo continuare a improvvisare. Modifiche del regolamento del consiglio: sono esattamente le stesse che avevo proposto all’inizio. Ci sono consiglieri comunali che passati i 40 minuti fanno altro. Mancano i numeri in aula. Nessuno mi può dire che quello che sto sostenendo non è vero. Poi l’elenco di delibere. Non ho fatto altro che dire al consiglio che questa è l’intenzione che abbiamo per l’anno 2020. Devo sapere prima, visto che non ho una maggioranza, se ci state. Se non ci volete stare ce ne andiamo a casa perché io non mi chiamo Accorinti. Se vi piace è così, altrimenti torno a fare il mio lavoro.
ORE 16.22 Il sindaco De Luca risponde al consigliere Vaccarino: «Il Salva Messina era un documento della stessa natura. E’ importante l’aspetto programmatico e amministrativo. In 18 mesi mai ho tentato di irretire qualcuno dei consiglieri. Quando ho capito che l’idea dell’intergruppo non era piaciuta ho cambiato idea perché la mia intenzione non era quella di spaccare i gruppi. Noi abbiamo dibattuto in aula per mesi profili tecnici del Piano di Riequilibrio. Metto nero su bianco non il mio pensiero ma quella che è la conseguenza tecnico-contabile delle scelte che abbiamo fatto in quest’aula. E se dico che a dicembre 2022 noi saremo fuori dal piano di riequilibrio non è uno slogan da social, ma la logica conseguenza dell’impostazione che insieme abbiamo dato. La cabina di regia serve per sopperire all’anomalia di un sindaco che non ha consiglieri comunali, serve per arrivare a un raccordo tra me e l’aula. Il voto oggi di un documento politico-programmatico sopperisce a questa anomalia. La mia maggioranza siete tutti voi e devo sapere cosa ne pensate».
ORE 16.10 Il secondo a prendere la parola sempre in pregiudiziale è il consigliere Benedetto Vaccarino che parla a nome dell’area genovesiana di centrodestra. «Non si può accettare il contesto di piattaforma politico-programmatica. Non possiamo né avallare né condividere. Non condividiamo il messagggio di assoggettazione al sindaco dei nostri gruppi politici». Di fatto Vaccarino ribadisce che si tratta di una delibera irricevibile ed entra nel merito del fatto che le richieste non possono essere accettate così a scatola chiusa. «Se ci sono modifiche da fare al regolamento del consiglio parliamone, ma senza imposizioni. Sulle delibere proposte dal sindaco valutiamole una per una in corso d’opera. Chiediamo che il sindaco cambi l’oggetto di questa delibera. I nostri gruppi vogliono continuare a portare avanti l’attività amministrativa. Non ci siamo mai opposti a prescindere. Non faremo mai mancare il numero legale, daremo un contributo fattivo, ma lei raccolga il ramoscello di pace che le stiamo porgendo. Se non accoglierà la nostra pregiudiziale il nostro voto sarà negativo».
ORE 16 Immediata la parola al sindaco De Luca: «E’ ovvio che noi viviamo in questo palazzo una dinamica che non è percepita all’esterno. I recenti comportamenti a cui ho fatto riferimento sono quelli che hanno riguardato i fatti che hanno chiuso il 2019. Vediamo se oggi questo consiglio comunale ha il coraggio di affermare che le ricette che sono state proposte in quest’aula con il Salva Messina hanno avuto gli effetti sperati. In questi 12 mesi ci sono stati dei risultati. E’ un messaggio alla città, un messaggio a chi pensa che si possa strumentalizzare un’intesa su fatti ben precisi. Non ho sentito che ci sia stato un consigliere comunale, un gruppo politico, che si sia attribuito i meriti condividendoli con il sindaco e la giunta, come se ci si vergognasse per il solo fatto di essere stati eletti in schieramenti politici diversi. Con il Salva Messina mi avete dato un mandato, l’ho portato avanti, sono arrivati i risultati. Se non volete riconoscerlo è un problema vostro che è diventato anche mio ed è per questo che siamo qui.
ORE 15.45 Inizia la seduta. Il primo intervento in pregiudiziale è del consigliere di LiberaMe Massimo Rizzo che contesta alcune delle dichiarazioni fatte dal sindaco sui consiglieri comunali e sul loro operato nel post Facebook di domenica mattina dedicato all’ennesimo messaggio lanciato all’aula sul cambio di passo. Rizzo ha duramente attaccato quei passaggi in cui De Luca ha parlato
la palla in tribuna, non si trova