Michele Catanzaro: "L'opposizione, unita (Pd, Sud chiama Nord e M5S), ha fatto un ottimo lavoro migliorando la Finanziaria. Fuori dal Parlamento siamo maggioranza"
di Carmelo Caspanello
PALERMO – Opposizione in Parlamento, alla Regione; maggioranza fuori, sul territorio. Pd, M5S e Sud chiama Nord hanno lavorato insieme, compatti, in occasione della Legge di stabilità “migliorandola – sostengono i vertici di tutte e tre le forze – grazie alle nostre proposte”. Perché, allora, non proiettare l’alleanza anche in occasione delle prossime tornate elettorali, a partire dalle Europee? L’argomento, da giorni, tiene banco da Palermo a Messina. Il dibattito è deflagrato in seguito alla conferenza stampa palermitana del capogruppo all’Assemblea regionale del Pd, Michele Catanzaro, in cui si lascia intendere l’apertura del Pd a M5S e Sud chiama Nord anche al di là dell’opposizione all’Ars. Immediata la risposta dei dem messinesi con un documento perentorio del Coordinamento provinciale: “Cateno De Luca (leader di Sud chiama Nord, ndr) è incompatibile con il Pd”. Il dibattito è aperto.
Ne abbiamo parlato con il capogruppo alla Regione Michele Catanzaro (in allegato l’intervista integrale). Il suo concetto è chiaro e lo ribadisce scremato dal politichese: “Divisi non andiamo da nessuna parte. Siamo nelle condizioni di costruire una alternativa a questo governo regionale e lo abbiamo dimostrato in occasione della Finanziaria”. Poi si va dritti al noccio della questione. Il leader di SdN, Cateno De Luca. Catanzaro parte da lontano: “Sono molto rispettoso del confronto interno al Pd siciliano – spiega – e soprattutto del territorio, in questo caso del partito di Messina. Nessuno sta immaginando di tracciare un percorso senza un confronto interno. Nessuna fuga in avanti. Ancor più del gruppo parlamentare alla Regione. Quindi rassereno tutti.
Le alleanze
Le alleanze si costruiscono sul confronto, sulle idee e sulla concretezza di ciò che si vuole portare avanti. Non si possono costruire alleanze, non si transige, se ci fossero problemi di natura giudiziaria o ambientale. Detto questo – chiosa subito dopo il capogruppo – non possiamo trincerarci dietro le beghe o le liti che portano a personalismi. Privilegio più il progetto politico rispetto alle ambizioni personali”. Chiediamo quindi quali sono i punti in comune con M5S e Cateno De Luca. Catanzaro li elenca. Da ciò che è stato fatto per gli anti locali, con gli aiuti ai sindaci e agli amministratori; diritto alla Salute, l’agricoltura: “Sui grandi temi, legati alla Legge di stabilità, ci siamo. E’ chiaro, le problematiche territoriali, vanno affrontate adeguatamente…”.
“De Luca? Non è un tema spinoso”
Torniamo sul “tema spinoso” De Luca. Catanzaro taglia corto: “Guardi, questo non è affatto un tema spinoso. Lo stiamo facendo diventare tale. E’ chiaro che su un argomento quale quello delle alleanze passa da un confronto all’interno del partito. Però non accetto nemmeno che ci possa essere un no a priori da parte di qualcuno senza motivazioni valide, che siano di natura politica”. A SEGUIRE L’INTERVISTA INTEGRALE ALL’ON MICHELE CATANZARO, CAPOGRUPPO PD ALL’ARS
Mai con De Luca
Questo capogruppo è fuori della logica. Allora, secondo lui, quando governava il pentapartito e PCI e MSI erano le uniche opposizioni, Comunisti e Missini dovevano allearsi per sconfiggere la maggioranza. Ma cosa dice? Ma mai e poi mai a Berlinguer e Almirante sarebbe venuta in mente questa ipotesi.
È doveroso buttare fuori da Palazzo d’Orleans Schifani e tutta FI. Sarebbe meglio anzi fuori dalla Sicilia intera.
Cateno De Luca è effettivamente incompatibile col PD (è incompatibile con chiunque) – il suo carattere ed il suo modo di fare è talmente chiaro che l’incompatibilità di una alleanza con De Luca è chiara per tutti. Sarebbe un danno per il PD avere Cateno come alleato nelle prossime votazioni.
Così vorreste convincermi di andare a votare?
Montanelli tanti anni fa diceva andiamo a votare turandoci il naso. Nell’anno 2024 ciò non è assolutamente possibile.