Ha lasciato per raggiunti limiti di età la guida dell'arcidiocesi di Agrigento e si è trasferito a Roma. In Vaticano potrebbe avere anche un altro ruolo importante, in virtù del suo impegno verso i migranti
MESSINA – Una missione scandita da traguardi prestigiosi e nomine da sempre accolte con grande umiltà e spirito di servizio. L’ultima, siglata da papa Francesco, riguarda la nomina a membro della Congregazione delle Cause dei Santi. Per il cardinale emerito di Agrigento si tratta di un nuovo, prestigioso incarico, giunto a pochi mesi dalla rinuncia del proprio ufficio, quale arcivescovo di Agrigento, per aver raggiunto il limite di età (75 anni). Giusto il tempo di passare le consegne al successore, mons. Alessandro Damiano, e per sua eminenza arriva la nomina del Santo Padre. Non sarà questo l’unico impegno in Vaticano di padre Franco (come ama da sempre farsi chiamare), originario di Messina, dove è stato Vescovo ausiliare. Al cardinale Montenegro è stato riservato per il prossimo futuro un altro ruolo importante, in virtù del suo impegno verso i migranti. Montenegro, va ricordato, è stato presidente della Caritas italiana e dal 2015 annoverato nel Sacro collegio da Papa Francesco. E’ stato lui ad accogliere papa Francesco a Lampedusa, in occasione della storica visita dell’8 luglio 2013.
Il legame con la città di Messina
Il legame del cardinale Montenegro con la città dello Stretto è molto forte e si è ulteriormente rinforzato quando, in seguito alla nomina episcopale di papa Giovanni Paolo II, era il 18 marzo del 2000, divenne Vescovo ausiliare. Otto anni dopo, il 23 febbraio del 2008, papa Benedetto XVI lo nomina arcivescovo metropolita di Agrigento. Il 14 febbraio del 2015, è lo stesso papa Francesco a crealo cardinale, lasciandolo alla guida dell’arcidiocesi di Agrigento.