A Messina padre chiede affidamento esclusivo perché ex moglie è gay. La denuncia dell'Arcigay
Scoppia il caso a Messina e la denuncia del circolo Arcigay Macwan porta alla luce un caso di discriminazione, proprio qualche giorno dopo l’approvazione della legge contro l’omotransfobia.
Il legale di un padre messinese, impegnato nella causa per l’affidamento della figlia di poco meno di 10 anni, ha presentato al giudice un’istanza chiedendo l’affidamento esclusivo della bimba perché la madre ha una relazione con un’altra donna.
La causa va avanti da circa due anni, la donna è da tempo legata alla nuova compagna e la vicenda è seguita dall’Arcigay presieduto da Rosario Duca sin dall’inizio.
Fino ad ora, però, la battaglia legale si era mantenuta nei canoni della contrapposizione giudiziaria tra due ex coniugi. Adesso l’istanza del legale invece, secondo Arcigay, costituisce un vero e proprio atto di discriminazione basato sull’orientamento sessuale della persona, inaccettabile da parte di un professionista “che ha giurato fedeltà e rispetto ai principi del nostro ordinamento e che quindi dovrebbe astenersi dal dire o ancor più scrivere nelle proprie istanze affermazioni discriminanti, la qual cosa ci lascia non solo attoniti ma ci costringe a non poter rimanere indifferenti”.
Il circolo messinese che porta avanti la battaglia per i diritti LGBT ha quindi annunciato che valuterà ogni azione legale che sarà possibile intraprendere, in attesa e a prescindere dalla decisione del giudice sull’istanza “incriminata”.
Sarino, ma che fai, minacci?
La legge è chiara e l’affidamento tocca al padre.
Delirio.