I segretari Patti, Fucile e Lontri: "Preoccupati anche dall'impatto sulle risorse della legge Calderoli"
MESSINA – Sul caso del paziente con una frattura bloccata con il cartone all’ospedale di Patti è intervenuta anche la Cgil. Il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti, della Fp-Cgil
Francesco Fucile e la segretaria dello Spi-Cgil Pina Teresa Lontri hanno espresso il proprio disappunto parlando di una sanità “allo sfascio” in tutto il territorio e la Regione, denunciando ancora una volta le criticità vissuta negli ospedali di tutta l’isola.
I sindacalisti: “Grave situazione da tempo”
I tre sindacalisti hanno spiegato: “Non a caso la nostra iniziativa negli ultimi anni si è concentrata sulle condizioni delle strutture ospedaliere, sul grave depotenziamento e smantellamento dei presidi sanitari, sulla carenza di personale, sul rilancio della sanità per garantire il diritto alla salute a tutti e a tutte. L’episodio emerso nelle ultime ore è un fatto grave e su cui sono state avviate le verifiche, ma è da tempo che la sanità pubblica nel nostro territorio mostra gravi carenze che mettono a rischio proprio il diritto alla salute della popolazione, soprattutto delle persone anziane e più fragili”.
“Con l’autonomia differenziata peggiorerà”
Criticità che rischiano di aumentare alla luce della legge sull’autonomia differenziata, secondo il sindacato. Patti, Fucile e Lontri hanno così concluso: “Il 20 giugno a Palermo si è svolta un’ulteriore manifestazione sui gravi problemi della sanità in Sicilia e per dire ancora tutta la nostra preoccupazione sugli effetti della ‘legge Calderoli’ che sottrarrà risorse alla nostra regione mentre qui si attendono investimenti e un piano complessivo di rilancio”.