Illuminato di notte e con una vista fantastica di giorno, scopriamo le ricchezze del Castello di Milazzo tra pregi e difetti.
La situazione del Castello di Milazzo appare decorosa. Ieri durante un sopralluogo effettuato con Massimo Tricamo della Società Storia Patria di Milazzo – l’associazione che si occupa dell’aspetto culturale del Castello – ci siamo resi conto di quanto l’impegno dei volontari e dei contrattisti, sia fondamentale per tenere viva la macchina culturale.
Il Castello appare quindi pulito e ripulito da erbacce e sporcizie, a una prima occhiata anche le sale risultano in buono stato. Abbiamo incontrato il Maestro Pracanica che intrattiene i turisti al Monastero delle Benedettine con il suo spettacolo sulle maschere di Colapesce. Anche lui lamenta di essere stato “abbandonato” dalle autorità mentre salendo verso il Carcere, si aprono gli spazi espositivi della Società Storia Patria, con ritrovamenti di ogni epoca. Il Castello negli anni è stato svuotato, qualcosa è però sopravvissuto ci racconta Tricamo, come le monete e altri reperti ritrovati durante le pulizie.
Dalla torretta sveva, la parte più antica del Castello ma anche la più alta, vi erano numerosi turisti a caccia dello scatto perfetto data la vista incredibile sul golfo. Abbiamo anche scoperto le nuove “attrazioni” ossia gli angoli con le feritoie usate dagli arcieri. Anche queste da mettere in sicurezza. Cosa manca quindi oggi al Castello? Le sale sono in gran parte vuote, bisognerebbe acquisire fondi per creare attrazioni. Vanno poi bonificate le parti relative al vecchio spazio concertistico con sedili e palchi ormai in disuso. Serve un impianto di raffreddamento adeguato perché le stanze risultano troppo calde e quindi difficilmente visitabili. Ma soprattutto serve un trasporto per i disabili, delle strutture adeguate per aprire il Castello anche ai cittadini meno fortunati.