Cocaina e skunk in una officina dello svincolo di Giardini Naxos e nel deposito cimiteriale di Giarre. I retroscena dell'operazione Tysandros
Messina – La droga nella zona jonica del messinese arriva prevalentemente da Catania, dove viene acquistata dal clan Cappello, e viene spacciata a pioggia dai referenti dei clan Brunetto e Cinturino tra Giardini Naxos e dintorni. E’ questo il principale business della malavita nella zona, che attraverso i proventi del narcotraffico sostiene anche gli arrestati in carcere.
Le basi dello spaccio nell’officina e nel B&b
E’ questo il retroscena dell’ultima indagine delle Procure antimafia di Messina e Catania, l’operazione Tysandros. “L’indagine è partita mentre indagavamo sulla rapina a mano armata ai danni di una sala bingo di Giardini Naxos nel 2020 – ha svelato il colonnello Lucio Arcidiacono, comandante provinciale dell’Arma di Messina – Tenendo sotto controllo gli autori di quel furto ci siamo accorti che dietro di loro c’erano affari criminali più grandi, e ci siamo “incontrati” con gli investigatori catanesi che da tempo indagavano sugli stessi soggetti”. A capo del giro c’era Pedicone, secondo gli inquirenti messinesi, che agiva con Carmelo Le Mura, “Lillo” Ciprone e Carmelino D’Amore. Cocaina, hashish e marijuana, acquistate su Catania, venivano nascoste in una officina nei pressi dello svincolo di Giardini Naxos, ufficialmente intestata a un soggetto con la fedina penale immacolata, ma al cui interno operava un pregiudicato di Calatabiano. Come base dei rifornimenti gli spacciatori hanno utilizzato anche un bed & breakfast della stessa zona.
La rapina alla sala bingo
A far scattare l’inchiesta è stata invece la rapina al Vegas Planet di Giardini dove il 28 febbraio 2020 due rapinatori armati e col volto coperto avevano fatto irruzione portandosi via 23.500 euro. Analizzando le videocamere di zona, i carabinieri hanno messo sott’occhio due auto che si erano mosse in quelle ore tra Giardini Naxos e Catania. Auto poi imbottite di cimici. E’ così che i carabinieri, ascoltando le conversazioni che sono avvenute sui veicoli, hanno ricostruito il ruolo di Pedicone, da poco trasferitosi a Giardini Naxos, e il ruolo di Nicola Russo e Vincenzo Ronsisvalle e Salvatore Ferrara, che si sono occupati dei rifornimenti di droga da Catania a Giardini.
La droga nel cimitero
“Anche il cimitero di Giarre era stato usato dagli spacciatori per nascondere la droga”, ha spiegato il tenente colonnello Leuzzi della Guardia di Finanza di Catania, che nel luglio 2021 ha sequestrato, nel deposito del cimitero giarrese, circa 72 kg di skunk, 1 kg di hashish e 300 grammi di cocaina. Nello spaccio è risultato coinvolto un ex dipendente del Comune che aveva lavorato ai servizi cimiteriali per anni. Quindi conosceva bene l’area.
