Il cimitero non è solo di Alì Terme: Cga dà ragione al Comune di Alì

Il cimitero non è solo di Alì Terme: Cga dà ragione al Comune di Alì

Gianluca Santisi

Il cimitero non è solo di Alì Terme: Cga dà ragione al Comune di Alì

venerdì 22 Dicembre 2023 - 17:40

Ribaltata la decisione del tribunale di primo grado. I commenti dei due sindaci su una "guerra" che si trascina da anni

ALI’ – Il Cga di Palermo ha ribaltato la decisione del Tar Catania del luglio 2022 sulla contesa del cimitero tra i i Comuni di Alì e Alì Terme. Il Tribunale di primo grado aveva ritenuto che il decreto Prefettizio del 1949 non poteva stabilire un regime di comproprietà del cimitero tra i due comuni, perché la competenza in tale materia è solo della Regione. A fronte di un quadro ritenuto poco chiaro dopo oltre cento anni di storia tra fusioni e scissioni tra i due Comuni, inoltre, il Tar aveva valutato come corretta la scelta del Comune di Alì Terme di negare la possibilità di costruire nuovi loculi all’interno del cimitero ai “cugini” di Alì.

Il ricorso in appello

Il primo cittadino del comune collinare, Natale Rao, però, supportato dal suo legale di fiducia, avvocato Santi Delia, messinese del foro di Roma, ha proposto ricorso in appello. Così, il Cga di Palermo non solo ha condannato Alì Terme a risarcire Alì di tutte le spese di giudizio ma ha stabilito che il cimitero non è di proprietà del Comune rivierasco “ma una porzione di territorio di proprietà di entrambi i comuni ubicato in un’area che appartiene agli stessi”.

“La sentenza del Cga – spiega l’avvocato Delia – è assai importante rappresentando un caso davvero peculiare di giurisdizione estesa al merito del giudice amministrativo sui confini territoriali: è stata infatti accolta la nostra tesi secondo cui rientra in tale ambito non solo la demarcazione fisica dei cosiddetti confini, ma anche la scelta di creare, pur all’interno del territorio di uno dei due comuni, un’area di proprietà di entrambi gli enti locali. Secondo il Cga, difatti, “tutto il cimitero, funzionalmente inteso e dunque comprensivo delle sue successive estensioni, fu mantenuto come un’enclave di territorio assoggettato a una sorta di “comunione demaniale” tra i due enti, ossia appartenente al territorio (non di uno solo di essi, ma) di entrambi, con conseguente esercizio necessariamente condiviso di ogni potestà pubblica (ivi inclusa quelle edilizie di governo del territorio) afferente a tale specifica area”.

Le dichiarazioni dei sindaci di Alì e Alì Terme

“Adesso – dice il sindaco Rao – occorre rimettere ogni cosa a suo posto e pensare a come indennizzare gli Aliesi per aver subito, per troppi e lunghi anni, i diktat imposti dal vicino comune rivierasco”.
“Le sentenze non si commentano ma si rispettano – ha dichiarato invece il sindaco di Alì Terme, Tommaso Micalizzi -. Premetto che non conosco ancora le motivazioni, che ho tempestivamente richiesto all’avvoccato fiduciario che ha assistito il Comune di Ali Terme nella lunga diatriba con il Comune di Ali riguardo il cimitero. Ma a prescindere da tutto questo, da chi ha vinto e da chi ha perso – prosegue Micalizzi – dirò da subito che mi auguro che in tutto questo abbiano vinto loro, i nostri venerati defunti. Se la sentenza non dovesse bastare a rendere giustizia ai nostri morti, che mi piace ripetere senza distinzione alcuna di casacca non possono essere classificati di Serie A e B, compito delle nostre amministrazioni è dare seguito a quegli accordi specifici e dettagliati che formano oggetto di una Convenzione a cui da parecchi mesi lavora, d’intesa con il Comune di Ali, la “nostra” Liliana Bonfiglio, nella triplice veste di avvocato, consigliere Comunale di Ali Terme e cittadina onoraria di Alì per origini”.

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