La nuova legge regionale ha portato a 10mila il numero minimo di abitanti. Il 12 giugno si voterà per l'ultima volta con le vecchie regole ma secondo il Comitato poi il nuovo Comune comunque non potrebbe costituirsi
MESSINA – La scorsa settimana, durante la discussione della finanziaria all’Assemblea Regionale Siciliana, sono state approvate modifiche al testo relativo gli Enti Locali. Qui è stato aumentato, adeguandolo alla normativa nazionale, il numero minimo di abitanti necessario per l’istituzione di un nuovo Comune. Da 5mila a 10mila ed è stato eliminato il meccanismo del doppio quorum.
Misure che hanno trovato la soddisfazione del Comitato per il No a Montemare. Che non festeggia la vittoria dato che il Referendum del prossimo 12 giugno sarà votato con le “vecchie regole”, ma per loro rappresenta un risultato “cercato, voluto e lavorato”.
Comitato No a Montemare: “Insostenibile e antidemocratico”
“Montemare è insostenibile e ci costringerà a votare con un meccanismo malato ed anti-democratico come quello del doppio quorum, ma adesso abbiamo certezza che sarà l’ultimo, sarà l’ultimo dispendio inutile di soldi pubblici e l’ultima occasione per aizzare fratelli e sorelle di una stessa terra gli uni contro gli altri, con la speranza che da ora in avanti si guardi al solo esclusivo interesse del territorio.
Adesso continueremo a pieno ritmo la nostra campagna referendaria. Il 12 giugno bisognerà dare una risposta netta e definitiva a Montemare, una risposta politica che siamo certi le urne potranno dare. Montemare non potrà nascere poiché ha molto meno di 10.000 abitanti, dunque ai sensi di Legge non è costituibile (e ricordiamo che questo è un referendum consultivo) ma con una chiara volontà popolare espressa non vi saranno più appigli”.
Non si aizzano fratelli contro sorelle, ma si cerca di riabilitare un territorio lasciato ai margini, senza una adeguata urbanizzazione e senza servizi pubblici. Ad esempio, tra i villaggi di Montemare vi è una sola scuola elementare per 8000 abitanti. Una sola, quando asili e scuole dovrebbero essere scuole di prossimità. Il Comune di Montemare è una occasione irripetibile per far sentire la nostra voce, quella di paesi lasciati all’abbandono da decenni. E tutta Messina dovrebbe sostenerci, in modo che la politica sappia a cosa vada incontro in caso di menefreghismo e cattiva amministrazione. Votare SI a Montemare potrebbe essere un monito, un esempio per tutte le amministrazioni messinesi future!
votiamo NO a sta pigliata in giro
Sig. Sagese, l’edilizia scolastica, e la sua distribuzione, viene finanziata secondo una “piattaforma logistica” del Ministero della Pubblica Istruzione. La base della piattaforma logistica è LA POPOLAZIONE SCOLASTICA. Lei vive nel mondo dei sogni con le scuole di prossimità (cioè ognuno con la scuola sottocasa….). Io non ho dubbi sulla sua buona fede quando scrive di “occasione irripetibile”, ma per chi? Glielo dico io: circolano già (????) i nomi per incarichi a mogli/mariti figli e amanti e tutto questo è insopportabile. VOTIAMO NO…!! I villaggi nord vogliono restare periferia di Messina no periferia del Comune di Castanea (diciamocelo….sig. Sagese, questo è). Votiamo NOOO.