"La memoria deve aiutarci a non compiere gli stessi errori. Essere qui significa che il sacrificio dei due magistrati è servito alle nostre coscienze"
GIOIA TAURO – “Oggi questa intitolazione è l’emblema del coraggio e dell’impegno perché entrando in questo Municipio, luogo simbolo della responsabilità pubblica e della incorruttibilità, possano echeggiare gli insegnamenti di contrasto alle mafie. Tocca a noi tutti aprire le porte del Comune e sostenere gli Enti locali. Tocca a noi, fidandoci della legge e dei servitori dello Stato, ringraziare tutte le forze positive e le forze dell’ordine per le importanti operazioni di legalità e le numerose indagini in corso”.
La dichiarazione è dell’assessore regionale alle Politiche per il lavoro e Formazione professionale, Giovanni Calabrese, durante l’intitolazione del palazzo comunale di Gioia Tauro ai giudici Falcone e Borsellino, nel giorno del 31esimo anniversario della strage di Capaci.
Calabrese, portando i saluti del presidente Roberto Occhiuto, ha rimarcato l’impegno della Regione Calabria a proseguire il percorso sui beni confiscati alla mafia, ricordando l’importante protocollo d’intesa – sottoscritto con l’assessore regionale alla Sicurezza, Legalità e Valorizzazione ai fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata, Filippo Pietropaolo, le prefetture e il ministero dell’Interno – per agevolare i Comuni sulle procedure per le assegnazioni degli immobili”.
“Se oggi siamo qui di fronte ad una istituzione comunale, in una città che quotidianamente affronta sfide importanti e dove gli amministratori lottano agendo per il bene comune, significa – ha sottolineato l’assessore Calabrese – che la memoria deve aiutarci a non compiere gli stessi errori. Essere qui significa che il sacrificio dei due magistrati è servito alle nostre coscienze. È servito a noi uomini che rappresentiamo le Istituzioni e la politica, e perciò dobbiamo emulare con rettitudine il loro quotidiano impegno a difesa dello Stato e della legge. Il loro sacrificio serve ai giovani perché possano riflettere, insieme ai propri insegnanti, sulle parole di Falcone e Borsellino, sull’impegno morale e sul senso di giustizia e libertà”.