Il Consiglio regionale porta a casa l'assestamento con l'astensione della minoranza

Il Consiglio regionale porta a casa l’assestamento con l’astensione della minoranza

Mario Meliado

Il Consiglio regionale porta a casa l’assestamento con l’astensione della minoranza

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martedì 30 Novembre 2021 - 09:45

Espressione del Reggino 4 capigruppo su 10. Il Burc? Potrà dirigerlo anche un non-giornalista. Le linee programmatiche saranno discusse alla prossima seduta

REGGIO CALABRIA – Una seduta curiosa, quella del Consiglio regionale di ieri, coglie il risultato. Ok all’assestamento da 20 milioni di euro: non si andrà al bilancio provvisorio.

I capigruppo

Da un lato, si parte con tutti i capigruppo schierati. In ordine alfabetico, sono: l’ex presidente del Consiglio regionale Gianni Arruzzolo (Fi), Amalia Bruni (Gruppo misto), Giacomo Crinò (Forza azzurri), Francesco De Nisi (Coraggio Italia), Giuseppe Graziano (Udc), l’altro ex presidente dell’Assemblea Nicola Irto (Pd), Ferdinando Laghi (Polo civico-demA), Simona Loizzo (Lega), Peppe Neri (Fdi), Davide Tavernese (Cinquestelle).

Quattro presidenti dei gruppi consiliari (Arruzzolo, Crinò, Irto e Neri) su dieci, territorialmente, risultano dunque espressione del territorio metropolitano reggino.

“Caso Rai”

Proprio la conferenza dei capigruppo del mattino ha prodotto una presa di posizione poi ripresa dal presidente d’Assemblea Filippo Mancuso in apertura di lavori consiliari: la corale stigmatizzazione del taglio dell’edizione della notte dei tg regionali Rai.

Una scelta, quella del nuovo ad della tv di Stato Carlo Fuortes, che Mancuso & C. auspicano venga rivista; anche perché già solo la situazione legata alla pandemia necessiterebbe di maggior presenza della tv di Stato “sul campo”, non il contrario. Mentre questa scelta «spegnerebbe la presenza del servizio pubblico sul territorio per quasi dodici ore, dalle 19,30 alle 7 del mattino».

Pitaro portavoce di Mancuso

Intanto c’è chi a Palazzo Campanella, come la forzista Pasqualina Straface, suo malgrado si presenta in stampelle («No, non dovrò tenerle a lungo», dice al cronista che scherzosamente maligna su possibili blitz dei rivali politici…); e chi incredibilmente si vede rubare il portafoglio regolarmente riposto in ufficio, a seduta d’Assemblea in corso.

E si accennava di Mancuso: già alla prossima seduta il presidente del Consiglio regionale dovrebbe presentarsi con l’incarico già formalizzato del suo portavoce, già nei giorni scorsi individuato dai soliti boatos nel capo dell’Ufficio stampa di Palazzo Campanella Romano Pitaro. Mancherebbe, in sostanza, solo la firma.

Ma la spigolatura più curiosa di tutte concerne, piuttosto, l‘inedita puntualità ed efficienza istituzionale. La “capigruppo” è snella e dalla puntualità svizzera; idem per la seduta d’Assemblea.
Intanto, i cronisti continuano a rimanere fuori dalla porta, col pretesto del Coronavirus quasi costretti a origliare per poter informare i calabresi di ciò che accade in Consiglio regionale (ma perché? Ma perché allo stadio possono ormai entrare decine di migliaia di persone alla volta e uno sparuto manipolo di cronisti non può entrare nella “casa dei calabresi”? E soprattutto: ma perché l’Ordine non dice una parola?).

Debutto della Princi al Bilancio

La seduta scandisce anche il debutto di Giusy Princi “nel ruolo”; non di vicepresidente ma, in questo caso, di membro della Giunta con la delega al Bilancio (che espleta in stretto coordinamento col presidente della Regione, come puntualizzato dallo stesso Roberto Occhiuto già nell’annunciare la scelta della “squadra”).

I 20 milioni di euro della manovra d’assestamento, spiega, sono sostanzialmente riconducibili per intero a tagli alla spesa, specie per il calo della rata per l’estinzione dei debiti sanitari contratti fino al 2005.
In uscita, oltre 10 milioni andranno a dar linfa al fondo per le spese legali. Questo, in particolare per il giudizio che la Regione affronterà per le dighe del Menta e dell’Esaro, in caso di verdetti negativi in sede di giudizio di parifica, visto che la Corte dei conti ha definanziato i lavori sui due invasi obiettando l’intervenuta inesigibilità dei relativi residui attivi.  

Occhiuto “bastone e carota”

La parola passa poi a Occhiuto, che evidenzia l’importanza d’evitare il bilancio provvisorio e che, quanto al documento contabile, l’iter è già ben chiaro: il 10 dicembre avrà luogo il giudizio di parifica, rendiconto e “consolidato” seguiranno.

Ma fa presente, soprattutto, che bisogna essere concreti. Inutile “impiccarsi” alla programmazione ordinaria, cui è legato sì e no il 10% delle risorse economiche disponibili. Il grosso degli importi, invece, arriverà da Fondo sociale europeo (macro-capitolo dei Fondi strutturali Ue) e soprattutto dal Pnrr, rispetto al quale «è fondamentale che il Consiglio regionale nei prossimi 30-60 giorni svisceri quale utilizzo s’intende fare delle sue ingenti risorse». Citando specificamente il “caso” della medicina di prossimità: ci sono ben 340 milioni di euro disponibili per la Calabria grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza, sì, ma al massimo in due mesi bisognerà decidere in via definitiva “come” si dovranno spendere.

Prossimo step, il programma

Nel suo intervento, il Presidente – rinviando comunque alla prossima seduta l’illustrazione delle linee programmatiche del suo governo dell’Ente – ribadisce tra l’altro che sul trasporto aereo la Regione è intenzionata ad acquisire per intero il pacchetto azionario dei privati in Sacal. Ulteriori privatizzazioni parziali, ma anche coinvolgimento d’altri soci pubblici, seguiranno alle valutazioni del caso.

“Bastone e carota”, si diceva però. Grande apertura a tutte le istanze dei consiglieri regionali anche d’opposizione, mette le mani avanti Roberto Occhiuto. Che chiede però al Consiglio regionale «di “stare al passo”, d’avere i tempi celeri che sta imprimendo il governo regionale: diciamo insieme “basta” a lungaggini anacronistiche, a certi vecchi riti della politica che talvolta diventano un serio ostacolo all’adozione delle scelte».

Abisso Afor: sarà liquidazione

Rapido ma importante riferimento al contenzioso. Intanto, sul fronte organizzativo, per la dislocazione dei legali dell’Avvocatura regionale: se sono 20 e l’80% dei giudizi si svolge a Catanzaro, che senso ha che 10 di questi avvocati stiano fisicamente a Reggio Calabria?, si chiede Occhiuto, annunciando che con l’assessore al Personale Filippo Pietropaolo è già in corso un ragionamento sul tema.

E poi il contenzioso in sé, con le «25mila procedure esecutive solo sull’Afor» che costituiscono un abisso da paura, ché al confronto quello del Bifurto è da absolute beginners. Risultato scandito dal presidente Roberto Occhiuto: «Per l’Afor procederemo alla liquidazione coatta amministrativa, come per il Corap».

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