Il coraggio della Calabria tra commissari flop e ospedali da campo

Il coraggio della Calabria tra commissari flop e ospedali da campo

Elisabetta Marcianò

Il coraggio della Calabria tra commissari flop e ospedali da campo

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mercoledì 18 Novembre 2020 - 12:07

E intanto si continua a morire di covid

La storia ci può raccontare il “perché” i fatti vanno in un certo modo. E capire il perché non è solo un fantastico esercizio intellettuale, ma è anche riuscire a trovare il bandolo della matassa. Nel nostro caso partiamo dalla fine e proviamo a tornare indietro. Ieri, dopo settimane di caos, hanno caratterizzato la giornata due eventi importanti: Eugenio Gaudio, appena nominato dal consiglio dei ministri nuovo commissario alla sanità calabrese rinuncia al suo incarico. E’ il terzo che salta in dieci giorni.

Le scelte di ieri

Sempre, ieri, dopo la notizia ne arriva un’altra, finalmente Gino Strada e il governo si accordano. Emergency e la Protezione Civile lavoreranno insieme ad un progetto: ospedali da campo, strutture mobili e di prima necessità. Lo scenario sembra quello tipico della guerra, forse perché dentro una guerra sanitaria ci siamo davvero e ci siamo da oltre un decennio, forse perché il popolo calabrese “urlava” il nome di Strada a gran voce da settimane ed è stato “accontentato” dopo l’ennesima scelta flop. Strane coincidenze? Forse o forse no.

Nomine senza frutto

Gaudio e prima ancora Zuccatelli, e prima ancora lo scandalo Cotticelli. Insomma nomine che non hanno retto e accanto a tutto questo la frettolosa conclusione con Gino Strada. Ma è una strada davvero percorribile? In un solo senso forse, perché va a “mettere la pezza” ,e passatemi l’espressione, in una situazione da “teatro dell’assurdo”. Una pezza che non vorremmo fosse intesa come soluzione per altri 11 anni se ci va bene. Numero non casuale considerato che il commissariamento che dura da 11 anni.

Pezze e soluzioni

In fondo, la Calabria è abituata alle “pezze”, alle soluzioni frettolose, a scelte che arrivano dall’alto, alla mancanza di confronto con il territorio. E se è vero che stavolta il nome di Strada è stato urlato per le strade calabresi, non sarà forse vero che anche “decidere” all’improvviso e dopo l’ennesima dimissione potrebbe essere un “contentino” per placare gli animi o forse perché nessuno al governo sa più “quali commissari pigliare”?

Flop dei governi

Perché la questione dei tre commissari è surreale e fornisce lo spessore da tutti i punti di vista di questo e degli altri che lo hanno preceduto a decidere sulla “questione calabrese”. Una schiera di gente strapagata che non riesce a trovare un commissario da mandare in Calabria capace di sanare il debito, gestire le strutture ospedaliere risolvere una volta per tutte i problemi atavici e se di emergenza si deve parlare, forse è proprio questa.

Coraggio e futuro

Qualcuno, poi, ha anche fatto riferimento al coraggio di Gino Strada. Il coraggio di operare in Calabria. Coraggio? Molto probabilmente si, ma è un coraggio condiviso con tutti i calabresi. Perché l’elenco delle difficoltà è lunghissimo ed è a tutti noto. Ma come, perché ci siamo arrivati? Tutti i “perché” si trovano nella storia e forse sarebbe il caso di ricominciare a sfogliare le pagine degli ultimi undici anni e capire che un uomo, per quanto eccezionale, non può bastare.

Si ringrazia l’artista Tiziano Riverso per la vignetta satirica

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