La Paglia: "Registriamo un nuovo attacco alla direzione strategica dell'Azienda"
“Da una paio di giorni è in corso un nuovo attacco alla direzione strategica dell’Asp di Messina insediatasi lo scorso 16 aprile. Con l’intendimento di procedere secondo il rispetto delle regole, di sicurezza nell’erogazione di prestazioni sanitarie ai cittadini e di rispetto contrattuale per il personale dipendente. Assicurando in ogni caso il buon andamento dell’azione amministrativa”.
A parlare è il direttore generale dell’Azienda sanitaria Paolo La Paglia.
Un attacco che giunge “dopo i polveroni e gli allarmismi sollevati sul punto nascita dell’ospedale di S Agata Militello – spiega La Paglia – al quale mancano da anni i previsti requisiti strutturali di sicurezza, per consentire i quali per la prima volta si sta provvedendo con la progettazione di messa a norna, e dove c’è carenza di risorse mediche per la quale si sta procedendo con bandi di reclutamento del personale, spesso deserti per mancanza delle figure richieste”.
E “dopo i polveroni e gli allarmismi sui cittadini dei piccoli comuni della provincia a seguito della necessaria riorganizzazione delle postazioni del sistema emergenza-urgenza 118, dovuta a carenza di personale medico (40 unità), con un sistema che andava avanti senza regole, gradito a molti, che consentiva l’erogazione legittima di buste paga mensili di oltre diecimila euro che ora però non ci sono più, ecco un nuovo polverone sull’ospedale di Lipari, dove la carenza di personale ha determinato da parte della direzione medica di presidio e di quella di Milazzo alcune temporanee misure riorganizzative di concerto con la direzione strategica”.
“Sulla buonafede questa volta del popolo eoliano – chiosa La Paglia – si è innescata una nuova strategia ‘concentrica’ di attacco alla direzione della Asp di Messina, tesa ad allarmare i cittadini facendo paventare rischi di mancata assistenza e determinando grave allarme sociale, per la quale mi riservo di effettuare le opportune valutazioni con le istituzioni preposte.
Non voglio pensare che tutto questo sia collegato ai tanti ‘NO’ – sottolinea il direttore generale dell’Asp – pronunciati da questa direzione a proposte irricevibili; non voglio credere che avere iniziato, primi in Italia, una fruttuosa collaborazione per la valutazione dei progetti con il più grande Ente energetico dello Stato quale è l’Enea, e avere detto ‘NO’ a progettualità senza visione d’insieme che prevedevano magari centinaia di migliaia di euro di spesa anche per piccoli adeguamenti abbia una relazione con quanto sta accadendo. Questa direzione continuerà a muoversi nel solco del mandato ricevuto con il decreto di nomina dal presidente della Regione Nello Musumeci, alla cui figura riformatrice di grande rigore morale, onestà e terzietà si ispira. Se qualcuno pensa di “mettere pressione”, con queste azioni mediatiche tese a delegittimare, certamente sta utilizzando male il suo tempo”.
Non ci sono mai state regole per le categorie di lavoratori più deboli come gli ausiliari sociosanitari che in tanti aspettano l’esito di un concorso del 2011 sospeso e ripreso nel 2019 solo per pochi eletti; mentre tutti gli altri stanno ancora aspettando malgrado abbiano superato la prova d’idoneità che dopo tanto tempo dovrebbero per forza ripetere per truffare ulteriori spese alla regione che avevate raggirato anche assumendo tre precari per ogni posto disponibile con un meccanismo di rotazione annuale.