Coronavirus. L’emergenza sanitaria ci obbliga al riposo forzato, ma stare a casa offre la possibilità di scoprire nuove forme di attività fisica
Palestre e impianti sportivi chiusi, parchi e giardini pubblici off-limits, limitazioni alla mobilità e l’ultimo stop, in ordine di tempo, alle “passeggiate” ricreative. Sono tempi duri per gli amanti dello sport e dell’attività motoria.
In questi giorni di necessario riposo forzato, molti appassionati hanno dovuto momentaneamente abbandonare le proprie abitudini sportive a favore di una nuova routine domestica che si divide, nei casi più virtuosi, tra scrivania, divano e un salto al supermercato.
Ma l’emergenza sanitaria non esclude la possibilità di preservare e migliorare il nostro benessere psicofisico che deriva dal movimento. L’aumentata sedentarietà, infatti, può aggravare lo stato di alcune delle patologie più comuni, quali disturbi metabolici, articolari e cardio-respiratori.
L’attività fisica, in tal senso, ha la possibilità di rimanere (o diventare) un perno centrale nelle nostre giornate, anche per limitare gli effetti dello stress indotto da queste ultime settimane di drammatiche notizie.
Farlo non è una “missione impossibile”: esistono infatti vari e semplici esercizi di rinforzo e allungamento muscolare che possono svolgersi in autonomia.
Cosa fare?
Ad esempio, usare le scale anziché l’ascensore e uscire a piedi per fare la spesa, per comprare medicinali o per altri (indispensabili!) motivi di necessità. Già fare alcuni piani di scale, due o tre volte al giorno, può essere un buon esercizio, soprattutto per chi non è allenato.
Anche lo svolgimento delle faccende domestiche può rappresentare una valida fonte di movimento. Diversi studi scientifici, tra cui uno molto interessante dell’americano Center for Disease Control and Prevention, classificano i lavori domestici tra le cosiddette “activities of daily living”, le attività della vita quotidiana che richiedo espressione di una certa quantità di movimento.
Inoltre è possibile munirsi di mezzi di allenamento alternativi, anche rudimentali, come bottiglie d’acqua, manici di scopa, zainetti, sedie e tappeti; a loro volta potranno essere organizzati in vario modo per una efficace seduta di work-out. Sarà utile dedicare anche alcuni minuti allo stretching per la muscolatura del rachide, specialmente adesso che si resta più tempo seduti.
Per chi possiede una cyclette, tapis roulant o altri piccoli attrezzi, il compito è certamente agevolato. In linea generale è buona norma dedicare a questa attività fisica “fatta in casa” circa 30 minuti al giorno per 3-4 volte alla settimana, con una intensità dello sforzo di tipo lieve-moderato.
Esistono diversi sistemi per misurare il grado di intensità di un lavoro, in base alla disciplina o alle caratteristiche del praticante. Un metodo di semplicissima gestione è Talk Test, che si basa sulla capacità di sostenere una conversazione da parte del soggetto che si sta allenando. Per capire se l’esercizio è svolto con intensità moderata dovrete riuscire a pronunciare, in modo confortevole ma con un lieve affanno, una frase di media lunghezza.
L’aiuto dalla rete
Nelle ultime ore si stanno moltiplicando sul web corsi di fitness online: dallo yoga al cross-fit, dal G.A.G. al pilates.
Personal trainer e palestre sono già all’opera, attraverso i propri canali social e il più delle volte gratuitamente, nella promozione dei programmi di allenamento più disparati. Anche sulla piattaforma Youtube, oltre alle immancabili videoricette dietetiche, è possibile scovare vari corsi di ginnastica da fare a casa, sulle orme della celebre Jane Fonda che già negli anni 80 con le sue videocassette aveva portato l’aerobica nei salotti di mezzo mondo.
Piccole-grandi guide ai tempi del coronavirus, tra pigrizia e smart working. Quando è fondamentale #restareacasa ma anche importante #restareinforma.
Diego Buda
Fisioterapista, PhD
Centro Medico Sportivo Riabilitativo
Università degli Studi di Messina