Il presidente Sciotto continua a rimanere in silenzio e l'acquisto della società lussemburghese "Aad Invest Group" è avvolto nel mistero
MESSINA – Una città in attesa e il dovere della chiarezza. Non solo in politica. Una società calcistica non è solo un patrimonio sportivo ma è un elemento simbolico che nutre l’identità di un territorio. Così, nel caso del Messina calcio, l’attesa che la trattativa per la cessione del club si sblocchi meriterebbe parole più chiare da parte di una società che negli ultimi tempi ha sbagliato tutto quanto si poteva sbagliare. Dalla mancanza di comunicazione a un’organizzazione societaria non adeguata alla serie C e a una città dal passato calcistico significativo.
Ci sarà tempo per analizzare pregi e difetti del presidente Pietro Sciotto ma, in attesa che la società lussemburghese Aad Invest Group acquisti l’80% del Messina calcio, occorre essere chiari: non ci sono più le condizioni per continuare con l’attuale gestione. E servirebbbero parole chiare sulla trattativa e sull’eventuale stato di avanzamento. Al contrario, i vertici della squadra continuano a rimanere in silenzio e l’acquisto di Aad Invest Group è avvolto nel mistero.
Secondo quanto firmato da Doudou Cisse (nell’immagine in evidenza in parallelo con il presidente) e Alexandre Chateaux, in base al preliminare, al gruppo andrebbe l’80% e a Sciotto resterebbe il 20% delle quote. E il mancato bonifico, in questi giorni, non pregiudica ancora nulla.
Una società in confusione
Tuttavia, in vista degli adempimenti economici con la Lega Pro a dicembre e degli obblighi legati alla convenzione con il Comune, non si può più rimanere nell’incertezza. Prima un direttore generale, Pippo Trimarchi, che si dimette. E poi un direttore sportivo, Giuseppe Pavone, che non ha intenzione di rimanere, nonostante le dimissioni respinte.
A questo si aggiungano i problemi in ambito giovanile di questi mesi. Ed è notizia di pochi giorni fa che l’Asd Magica Misterbianco “comunica di aver interrotto il rapporto di collaborazione con l’Acr Messina, categoria under 15. Dopo la partita di Turris sono venuti a mancare i rapporti di fiducia e di garanzia per i nostri giovani atleti”.
Una società in confusione, insomma. E nulla di buono in prospettiva se non si cambia. E subito. A partire dal messaggio da trasmettere ai tifosi e a un’intera città.
Di male in peggio.
Comprare una squadra che rischia di retrocedere…. Il prezzo cambia sensibilmente…. Altro che aspettare bonifici.
Mah. Poca trasparenza.