"Il futuro dell'ex Margherita? Sempre nella sanità"

“Il futuro dell’ex Margherita? Sempre nella sanità”

Marco Olivieri

“Il futuro dell’ex Margherita? Sempre nella sanità”

lunedì 29 Luglio 2024 - 08:15

CittadinanzAttiva contesta il progetto regionale di riconversione della struttura: "Illegittimo". In ogni caso, si aspettano i fatti dopo tanti anni

MESSINA – CittadinanzAttiva non ci sta: l’ex Margherita doveva rimanere in ambito sanitario. Sostiene l’associazione in una nota: “L’articolo 2 della legge regionale, pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 2015, che converte la struttura dell’ex Margherita in Cittadella della cultura, è illegittima. Assolutamente illegittima perché consentiva, a chi non aveva alcun titolo, di poter disporre di beni assolutamente inalienabili perché appartenenti al Servizio sanitario nazionale”.

E ancora: “Dopo aver chiesto un parere pro veritate al senatore e avvocato Vincenzo Palumbo, che ha confermato quest’assunto, abbiamo avanzato al ministero per gli Affari regionali e le Autonomie formale
richiesta di annullamento del comma 1 dell’art. 2. Oggi questa struttura è andata completamente distrutta, eccetto l’unico padiglione dove l’Asp provinciale continua a svolgere regolarmente la propria attività. Ed è di tutta evidenza che spetta ad altre autorità accertare chi doveva salvaguardare e
tutelare”.

Nei fondi Fsc 16,8 mln per la Cittadella della cultura

Ma qual è la situazione attuale? Nell’accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, 16,8 milioni sono stati destinati alla Cittadella della cultura, per riconvertire l’ex ospedale “Margherita”. Un progetto che si attende da anni e che ha visto Tempostretto in prima fila battersi perché si potesse realizzare, denunciando i ritardi e lo stato d’abbandono in cui versa la struttura.

Nella Cittadella della cultura, è stata prevista la futura sede della Biblioteca regionale “Giacomo Longo” (padiglione 10), il museo archeologico (pad. 1), un museo del terremoto (2) e la Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali (3). Per il padiglione 10, il progetto è esecutivo ma è stato definanziato, mentre per i primi tre si è ancora nelle fasi preliminari. E ancora la destinazione, per scelta dell’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, può essere modificata.

Una beffa per la Biblioteca regionale

Il bando di gara nello spazio destinato alla Biblioteca regionale avrebbe potuto partire subito. Ma questo padiglione non è stato inserito nel’ambito dei fondi Fsc 2021-27. In realtà, alla Biblioteca servirebbero 10mila metri quadri, mentre al padiglione 10 dell’ex “Margherita” sono disponibili circa duemila e trecento metri quadri. Nel frattempo, questa realtà rimane sotto sfratto e in una situazione precaria.

Nei fondi Fsc 2021-27 si fa invece menzione, per l’ex “Margherita”, del rup Vincenzo Salvaggio, responsabile unico del procedimento per il museo archeologico (padiglione 1), il museo del terremoto (padiglione 2) e della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali (padiglione 3). Ma per questi tre padiglioni si è nelle fasi ancora preliminari. Il che comporterà ritmi pressanti per completare i lavori entro il 2027, pena la perdita dei finanziamenti. In sostanza, i fondi Fsc finanziano 1, 2 e 3, come padiglioni.

Ma la domanda, dopo tanti anni, è legittima: avverrà finalmente una svolta? O il progetto dell’ex Margherita non decollerà mai? Nonostante l’inserimento nei fondi, a Messina si aspettano i fatti, con l’avvio dei lavori, per superare lo scetticismo.

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Un commento

  1. COGITO ERGO SUM 29 Luglio 2024 16:38

    Ora si scopre che alla Biblioteca Regionale servono 10.000 metri quadrati per non avere problemi di sorta, mentre al Pad 7 i metri disponibili sono solo 2.000 mq.
    Me l’aspettavo.

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