Il gatto dal veterinario con l'auto blu, divieto di dimora per Micciché

Il gatto dal veterinario con l’auto blu, divieto di dimora per Micciché

Alessandra Serio

Il gatto dal veterinario con l’auto blu, divieto di dimora per Micciché

lunedì 20 Maggio 2024 - 12:39

L'ex presidente Ars è indagato a Palermo per 33 viaggi tra il capoluogo e Cerfalù a fini personali

Divieto di dimora a Cefalù per l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciché, indagato nell’ambito degli accertamenti della Procura di Palermo per presunti casi di peculato, truffa e false attestazioni. L’esponente politico avrebbe usato per fini personali l’auto che gli era stata assegnata per svolgere le funzioni istituzionali. Miccichè avrebbe confermato le missioni di servizio dichiarate da Maurizio Messina, dipendente Ars che gli faceva da autista, quando invece non si sarebbe trattato di servizio, almeno in 33 casi tra marzo e novembre 2023. Una truffa che avrebbe portato nelle tasche di Messina indennità non dovute per 10.736 euro. L’autista ha invece l’obbligo di dimora.

Anche la droga viaggiava in Audi istituzionale?

Con l’Audi della Regione Micciché avrebbe fatto viaggi di natura privata, da visite mediche personali e della famiglia a “passaggi” a persone del proprio staff per diverse mansioni, dalla pulizia alla manutenzione della casa di Cefalù. Sotto la lente anche i viaggi dell’auto blu legati al presunto spaccio di cocaina del ristoratore Mario Ferro, lo chef indagato per la fornitura di droga a Micciché.

I viaggi privati con l’auto blu

“Rimanendo nella propria residenza di Cefalù (e dunque nemmeno salendo a bordo dell’autovettura), – scrivono i giudici palermitani nell’ordinanza che dispone il divieto di dimora – Micciché disponeva che l’autista impegnasse più e più volte il tragitto Palermo-Cefalù per accompagnare il suo factotum o recapitargli due teglie di pasta al forno per il suo compleanno; per accompagnare la moglie o consegnargli un dispenser da sapone; per recapitargli un “bidone di benzina” o consegnargli un imprecisato cofanetto; per portare il gatto dal veterinario o recuperare il caricabatterie dell’iPad”.

5 commenti

  1. Aveva ragione Checco Zalone:
    ” Noi del Popolo Delle Libertà facciamo un po’ come c…. ci pare”.
    Questo reato mancava all’appello di quelli contestati ai forzisti.
    Originale.

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    1. Marco Olivieri 20 Maggio 2024 14:09

      Non Paolo Guzzanti, naturalmente Corrado, me l’ha fatto notare un lettore
      Ovviamente anche in questo caso vale la presunzione d’innocenza
      Cordiali saluti

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  2. Si trattava in realtà del genio “Corrado” Guzzanti. Paolo è il padre. Berlusconiano incallito, prima di ravvedersi, e per questo in rotta con i figli maggiori Corrado e Sabrina .

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    1. Marco Olivieri 20 Maggio 2024 19:57

      Esatto, Corrado Guzzanti

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  3. La colpa non è di Micciché ma dei siciliani che lo votano.

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