Dopo Trapani i punti lasciati per strada aumentano, i biancoscudati non demeritano ma continuano a pagare troppo le ingenuità
MESSINA – È tempo di cominciare a fare qualche conto in tasca al Messina. Da alcune conferenze post partita si parla troppo spesso di rammarico. Ma va pure segnalato che i problemi in difesa persistono, ieri ottavo gol subito su tredici totali nell’ultima mezz’ora di gioco, il secondo in pieno recupero. Inoltre delle tre volte che il Messina è andato in vantaggio, in queste prime nove di campionato, in nessun caso ha poi ottenuto i tre punti. Giusto per ricordare che il Messina ha potenzialità, ma poi non le applica.
La partita del “Provinciale” è stata ovviamente indirizzata nello specifico dall’espulsione di Anzelmo che dal 21′ ha lasciato ingenuamente i suoi compagni in dieci. Due gialli in appena due minuti di gioco, ma ci torneremo su tra poco. Alla fine, nonostante la sicurezza che ha infuso dai pali Krapikas, la rete arriva su una dimenticanza palese della difesa del Messina, non la prima e purtroppo non sarà neanche l’ultima del campionato, che lascia tutto solo Udoh. A drammatizzare ancora di più un epilogo amaro il fatto che un calciatore granata davanti a Krapikas, non lo disturba come avranno pensato arbitro e assistente ma, non gli permette di uscire e non lo aiuta certamente nel tentativo di parare nell’occasione.
I punti che mancano al Messina
Messina a quota 8 punti dopo 9 partite, al di sotto della media non certo rosea di un punto a partita. I punti però potevano essere tranquillamente quattro di più, pensando solo a Potenza e Trapani, le due giornate in cui il Messina ha subito la rete del pareggio rispettivamente ad un minuto e a due minuti dalla fine. Volendo esagerare con le ipotesi i biancoscudati avrebbero meritato la vittoria anche in casa contro la Casertana e probabilmente contro il Latina. Tenetevi forte perché se tutto fosse girato per il verso giusto la squadra giallorossa sarebbe in seconda posizione a 16 punti.
I biancoscudati poi continuano a sorprendere in positivo quando sono sfavoriti. A fine mese scorso pensare di perderne solo una contro Picerno, Benevento e Trapani era molto ottimistico. Anche ieri, e già prima dell’espulsione rimediata, in molti avrebbero firmato per un pareggio, figurarsi poi quando la squadra è rimasta in inferiorità numerica. Già lo scorso anno con questa guida tecnica la squadra dava l’impressione di fare meglio quando l’impegno era più difficile, mentre si perdeva nelle cose semplici. Un po’ come marcare su situazione da fermo, in teoria più semplice perché sei schierato, vedi la palla partire e puoi controllare l’avversario da ben prima che il pallone sia in gioco.
Manca esperienza in campo
Per risolvere le criticità, che non permettono al Messina di godersi una classifica che meriterebbe, la soluzione appare sempre la stessa: mettere esperienza in campo. Già avere cambiato idea su Krapikas ha fatto vedere dei benefici, anche ieri. Il portiere lituano ha tenuto la porta inviolata in una doppia occasione clamorosa dei locali, si è preso il classico giallo per aver provato di mestiere a far scorrere il cronometro. Sulla gestione dei cartellini si potrebbe aprire un capitolo a parte, perché ieri sono arrivate cinque ammonizioni contro il Messina (compresi i due gialli ad Anzelmo) prima di vedere finalmente il primo ammonito del Trapani.
L’episodio di Anzelmo, classe 2004, è emblematico del fatto che un calciatore più esperto non avrebbe commesso quei due falli evitabili, così ravvicinati e così presto nella partita. Ma non c’era alternativa stavolta visto che Petrucci non era tra i convocati. Altro calciatore di esperienza che è mancato, anche lui non presente a Trapani, era Marino. Il difensore sarebbe stato utilissimo dentro l’area specie nei minuti finali, o anche superata l’ora di gioco quando si sarebbe potuto pensare di difendere con tre centrali. Il mazarese non era però tra i convocati come Petrucci e Salvo.
Spazio a tutti
Fortuna che non gira l’ha definita Modica che in questa stagione ci sta provando in ogni modo. Basti pensare che in due occasioni ha messo da parte il suo marchio di fabbrica che è il 4-3-3. Finalmente, o almeno per il momento, si è convinto a schierare Krapikas titolare e nelle ultime cinque ha schierato tre volte dal primo Petrucci. Perché se hai i calciatori di esperienza devi anche sfruttarli per partite come queste che si decidono su pochi episodi. Non sembra neanche un caso che Anatriello torni al centro del tridente e torna al gol da vero rapace d’area di rigore.
Guardando infine i dati relativi alle presenze e i minuti in campo il più utilizzato è Pedicillo, seguito da Lia, Manetta e Anatriello tutti sopra i 700 minuti in campo, compresi i recuperi. Ma i calciatori, ad esclusione dei Primavera (Di Bella, Mameli e Paratore, con Adragna che ha giocato i primi minuti ieri), sono stati tutti impiegati, anche Simonetta che è andato via, e fin qui l’allenatore ha sempre utilizzato tutti e cinque i cambi a sua disposizione ad ogni giornata. Ieri in particolare poi Morleo è partito titolare e ha giocato un’ottima partita dimostrando di essere molto utile da quella parte. Per il Messina le buone intenzioni ci sono, la squadra non è completamente da buttare, ma per la classifica a volte andrebbe bene anche la vittoria non meritata. Per riuscirci però, oltre alla fortuna che gira, ci vogliono anche i calciatori giusti dove e quando serve.
Sono “scarpari”, non sfortunati.. è differente
Non mi ritengo un intenditore, però, per quello che so, mi risulta che ( è una regola non scritta), non si effettuano mai sostituzioni quando la squadra deve subire un calcio piazzato. Ho temuto il gol dieci secondi prima che fosse realizzato, quando è stata effettuata una sostituzione in concomitanza con il calcio d’angolo che ha determinato il pareggio a due minuti dalla fine con tutti i giocatori all’interno dell’area di rigore a difendere il pareggio!!!