Pesano come macigni gli errori sotto porta di Curiale e Perez. Il Messina si ferma, la salvezza diretta dista ora 7 punti
MESSINA – Il Messina era obbligato a vincere contro l’ultima in classifica in casa, ma non va oltre lo 0-0 recriminando un bel po’ con i suoi attaccanti Curiale e Perez che nel secondo tempo si divorano le due occasioni più nitide da gol del match. Continua a sfuggire la vittoria casalinga contro i pugliesi a cui un pareggio andava benissimo in questa 28ª giornata di campionato e alla fine gli uomini di Trocini ottengono un punto e muovono la loro classifica.
Non va certamente bene al Messina con mister Raciti che in conferenza stampa aveva detto che era fondamentale vincere visto che in contemporanea si giocavano altri due scontri diretti. Il Messina è anche sfortunato in quando ci sono almeno due potenziali occasioni da rigore su cui l’arbitro Kumara non concede la massima punizione. Nel finale saltano gli schemi, la partita diventa brutta come aveva previsto il tecnico biancoscudato e la squadra non ragiona più.
La classifica del girone C con la vittoria della Viterbese sull’Avellino, Del Potenza e della Gelbison rispettivamente contro Turris e Monterosi fa perdere contatto al Messina dalla zona salvezza diretta, ora a 7 punti, ma il Messina aggancia al 17° posto la Turris a quota 26 punti.
Primo tempo
Primo squillo del Messina all’8′ quando Curiale su imbucata di Ragusa anticipa di testa in uscita Savini e insacca, ma l’arbitro aveva fermato l’azione per fuorigioco dell’attaccante italo-tedesco. Il Messina in questa fase è più propositivo e prova a cingere d’assedio l’area della Fidelis Andria sotto la Curva Sud. Si accende un paio di volta Ragusa sulla sinistra che viene entrambe le volte fermato irregolarmente dai difensori pugliesi. Sulla seconda delle punizioni concesse, al 16′, Kragl prova la conclusione diretta che però termina fuori bersaglio.
Solo Messina in campo con la conclusione, su punizione, ancora di Kragl al 21′, più potenza che precisione stavolta e non impensierisce Savini. Si vede anche la Fidelis Andria al 22′ quando il cross di Micovschi diventa un tiro che Fumagalli deve alzare in calcio d’angolo. Nulla di fatto e risponde il Messina con un tiro dalla bandierina a sua volta al 25′ con il pallone che attraversa tutta l’area piccola senza che Ferrara o Trasciani riescano a trovare la deviazione vincente. Un minuto dopo il Messina reclama per un potenziale fallo da rigore ai danni di un attivissimo Ragusa che provava a scappare al suo marcatore che va in terra insieme all’attaccante biancoscudato.
Altra occasione potenziale per il Messina al 32′ con ripartenza sull’asse Ragusa-Kragl, l’esterno mancino però avvicinatosi all’area avversaria, con Curiale libero dall’altra parte, tenta la conclusione personale respinta dal muto difensivo ospite. La partita rischia di imbruttirsi: la Fidelis Andria non sembra aver intenzione di costruire e il Messina con le sue giocate non trova il vantaggio che meriterebbe per quanto costruito. Brivido al 38′ per i peloritani che subiscono l’azione personale di Micovschi che sulla fascia sinistra prova la conclusione che termina fuori bersaglio. Sul ribaltamento di fronte grande combinazione Mallamo-Ragusa, con quest’ultimo che serva a rimorchio Curiale che cade a contrasto con un difensore in area ed esplodono le proteste verso l’arbitro Kumara che non concede rigore. Nel finale di tempo concesso un minuto di recupero ma non ci saranno azioni degne di note.
Secondo tempo
Mister Trocini cambia all’intervallo Finizio, già ammonito e che ha subito molto le scorrerie di Ragusa dalla sua parte. Al 48′ il Messina si divora il gol del vantaggio con Curiale: Marino imbuca per Berto a destra che mette a centro area per il numero 11 biancoscudato che con la porta sguarnita da cinque metri col mancino conclude clamorosamente a lato. Il copione della partita è sempre lo stesso col Messina che crea tanto ma non finalizza e l’Andria che aspetta. Doppio cambio per Raciti quasi all’ora di gioco che cambia modulo passando ad un più offensivo 4-2-4: fuori Marino per Versienti e dentro Perez per Celesia.
Al 62′ azione ben costruita dal Messina con Berto che gioca di sponda con Curiale e poi apre a sinistra per Ragusa, quest’ultimo tenta il destro a giro di prima che però non inquadra la porta e fa disperare i tifosi sugli spalti. La Fidelis Andria si chiude dietro e innervosisce il Messina che, col tempo che scorre, non ragiona più tanto in campo. Cambia ancora mister Raciti che butta nella mischia anche Fiorani e Ortisi togliendo Curiale e Mallamo.
All’82’ conclusione del Messina verso la porta, disperata, di Fofana che manca di metri la porta. I biancoscudati da qualche minuto non stanno più ragionando. Raciti manda in campo anche Zuppel e toglie uno stanco Ragusa per gli ultimi minuti. Altra occasione clamorosa all’88′ per il Messina stavolta con Perez che approfittando del liscio del difensore si ritrova a tu per tu contro Savini in uscita e gli tira addosso. Concessi cinque minuti di recupero al termine dei novanta regolamentari, ma il Messina non riesce a mettere neanche palla in area.
Acr Messina – Fidelis Andria 0-0
Acr Messina (4-2-3-1): Fumagalli; Berto, Trasciani, Ferrara, Celesia (dal 57′ Perez); Mallamo (dal 75′ Ortisi), Fofana; Kragl, R. Marino (dal 57′ Versienti), Ragusa (dal 83′ Zuppel); Curiale (dal 75′ Fiorani).
In panchina: Lewandowski, H. Balde, Grillo, Iannone, Konate, Ferrini, Salvo.
Allenatore: Ezio Raciti.
Fidelis Andria (3-5-2): Savini; Dalmazzi, De Franco, Borg; Finizio (dal 46′ Delvino), Candellori, Arrigoni, Costa Ferreira (dal 62′ Salandria), Micovschi (dal 90′ Pavone); Bolsius (dal 86′ Paolini), Pastorini (dal 62′ Ekuban).
In panchina: Polverino, Castellano, Orfei, Ventola, Djibril, Grosso, Alba, A. Marino.
Allenatore: Bruno Trocini.
Ammoniti: Finizio 20′ (F), Kragl 59′ (M), Micovschi 66′ (F), Fumagalli 81′ (M).
Calci d’angolo: 2-1. Recupero: 1’ + 5’.
Arbitro: Sajmir Kumara di Verona.
Assistenti: Massimiliano Bonomo di Milano & Giulia Tempestilli di Roma 2.
Quarto ufficiale: Giuseppe Costa di Catanzaro.
Questo pareggio equivale ad una sconfitta e peserà come un macigno sulla classifica finale.La “prodezza”di Curiale la potrà rivedere tutta Italia domani sera a “Striscia lo striscione”su canale 5…..Non sapevo che in lega Pro è possibile giocare a calcio sui campi di patate.Siamo ridicoli….
Sempre un primo tempo regalato agli avversar!! Altro che identita’ di squadra che in ogni partita cambia 6/7 calciatori deresponsabilizzandoli tutti.Ognuno puo’ dire “io ho giocato per 20 minuti solo”Ma sopratutto non c’e’ un gioco fluido ma sempre farragginoso.Se non si vince con l’Andria come si puo’ sperare di battere squadre piu’ forti. Rabbia e delusione per questi calciatori che regalano i primi tempi agli avversari e non sono in grado di giocare 90 minuti difila.Rabbia ,delusione ,