Il Messina presenta il nuovo allenatore, Banchieri: "Mi piacciono le sfide, serve l'aiuto di tutti"

Il Messina presenta il nuovo allenatore, Banchieri: “Mi piacciono le sfide, serve l’aiuto di tutti”

Simone Milioti

Il Messina presenta il nuovo allenatore, Banchieri: “Mi piacciono le sfide, serve l’aiuto di tutti”

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lunedì 27 Gennaio 2025 - 13:40

Il tecnico appare determinato a raggiungere l'obiettivo salvezza: "Ringrazio per l'opportunità, seguivo il Messina da piccolo. Giocherò con gli attaccanti vicini"

MESSINA – All’ora di pranzo presso la sala stampa “Mino Licordari” dello stadio “Franco Scoglio” il presidente Stefano Alaimo ha presentato il nuovo allenatore del Messina Simone Banchieri: “Alla squadra mancava un tassello importante che abbiamo riempito col mister, Banchieri ha portato una mentalità che si è vista già in campo grazie alla sua presenza e ai nuovi innesti. Ci auguriamo di fare ottimi risultati insieme”.

Le prime parole di Banchieri sono state queste: “Ringrazio per l’opportunità datami, per me è un privilegio allenare il Messina. In cinque minuti, al telefono con presidente e direttore Roma, abbiamo trovato un accordo per salvare la squadra. Io sono convinto che chi c’era prima di me ha dato l’anima, parlare di quello che c’era prima non ha logica comunque, ringraziamo mister Modica che so quanto teneva al Messina. Ho trovato dei ragazzi disponibili e volitivi. Ho trovato un club che deve metterci in condizione di dare il massimo e pensare solo al campo. I calciatori in campo devono avere un atteggiamento da Messina, finire la partita ed essere sudati, avere la maglia sporca e sputare sangue in campo. A Caserta già si è visto qualcosa e ci è dispiaciuto non vincere. Per riuscire a ottenere la salvezza bisogna crederci, bisogna essere presenti con la testa e abbiamo bisogno di tutto per riuscirci. Chi non ci crede è inutile rimanga qua. Il mio contratto fino al 2025? Non mi interessa la comfort zone, mi interessa salvare il Messina il resto, i contratti interessano poco. Non perché contino poco, sono stra-convinto che una volta salvi saremo tutti felici di stare insieme”.

Quanto ha inciso la scelta di Messina, una piazza del sud sulla scelta del neo tecnico: “La passione primordiale da ragazzino era poter allenare in un posto come questa bellissima piazza per tifo e una città molto bella per il mare. Ho origini calabresi e venivo al sud da ragazzino e ammiravo questa squadra quando la allenava Franco Scoglio. Basta parlare di Schillaci che da ragazzino ammiravo, avevo ricevuto altre chiamate ma non le ho prese in considerazione perché non venivano da piazze che mi piacevano. Questa è una bella sfida, potevo stare bene a casa, ma per me stare bene è stare in campo, stare dove la passione si percepisce. Non discuto e non mi interessa cosa fanno gli altri, ho accettato Messina perché è Messina e credo che ce la possiamo fare, mi stupisce comunque che altri abbiano detto no”.

Sulle richieste di mercato e gli aspetti tecnici

Sul mercato che chiuderà questa settimana: “Col direttore e presidente siamo in sintonia. L’idea è migliorare tutto quello che è migliorabile. Difesa e attacco vanno migliorati, in mezzo al campo siamo discretamente a posto. Abbiamo un portiere forte. Il direttore lavora per portare a Messina profili di alto livello, attaccante forte e difensore forte e alzare il livello che c’è già. Ho chiesto giocatori con determinate caratteristiche che mi servono e il direttore già lavora per portare i nomi giusti che individuerà. Ma bisogna anche migliorare e lavorare con quelli che ci sono già. Frisenna? Finché è a Messina è un giocatore del club e sappiamo che è forte, ma decidono direttore e presidente. Chi lo vuole deve parlare con loro, chi vuole andare via da Messina deve prima chiedere al Messina”.

Tatticamente come giocherà? “Non mi piace parlare di moduli intesi come numeri anche se poi si parla di quello. Mi piace parlare di caratteristiche e di come occupare gli spazi. A Novara giocavo con un 4-3-2-1 ma avevo ragazzi con quelle caratteristiche. Qui partiremo con quattro difensori e tre centrocampisti, poi vedremo se una punta o un trequartista, ma i miei attaccanti giocheranno vicini, che sia 4-3-2-1 o 4-3-1-2 lì davanti. Poi ci muoveremo in campo quando attaccheremo o difenderemo. In tutto ciò come ho detto alla squadra in campo in questi primi allenamenti impareremo anche altri sistemi di gioco, se ci sarà bisogno di difendere a cinque ci metteremo a cinque”. Sulla prossima partita col Latina conclude: “Vale doppio, perché sono punti che dobbiamo fare per noi e togliere a loro. È una partita fondamentale, il focus da oggi, anzi da ieri, è sulla partita. Bisogna fare tutte le cose per bene per vincere e sbagliare meno possibile. Il calcio è abilità ma anche errori, vince chi sbaglia meno”.

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