Il Messina raccoglie meno di quello che semina, ma serve calma e pazienza

Il Messina raccoglie meno di quello che semina, ma serve calma e pazienza

Simone Milioti

Il Messina raccoglie meno di quello che semina, ma serve calma e pazienza

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lunedì 25 Settembre 2023 - 13:03

Il Messina ha ampi margini di miglioramento, la squadra ha bisogno di tranquillità con due partite da recuperare e calciatori da inserire nel progetto

Dopo le ultime due uscite ravvicinate del Messina, Turris e Virtus Francavilla, il mantra è stato identico in entrambi i post gara: salviamo la prestazione non il risultato. Qualche giorno fa, nonostante l’amara rimonta subita, avevamo lodato il gioco del Messina e in parte è lo stesso discorso che viene da fare dopo la sconfitta di misura contro i pugliesi dove la squadra di mister Modica ha creato tanto.

Stavolta però oltre a confermare l’evidenza del bel gioco da parte del Messina aggiungiamo come sarebbe meglio non caricare di pressione l’ambiente. La classifica dice due punti in tre gare, con due comunque da recuperare, ed è normale che a guardarla ci si potrebbe avvilire. Per quanto i numeri non mentano quella che il Messina ha in questo momento in classifica è una posizione bugiarda, quindi pensare di dare una scossa modificando qualcosa dall’esterno potrebbe non essere una buona soluzione, perché andrebbe ad interrompere un percorso di crescita in atto che quando terminerà porterà, si spera, benefici in più alla squadra.

Senza andare troppo indietro nel tempo sull’onda dei risultati che non arrivavano fu fatto un errore. Due anni fa con Salvatore Sullo in panchina le prestazioni erano promettenti ma i risultati sono stati intermittenti nelle prime uscite. Si scelse di intervenire drasticamente cambiando e sulla panchina arrivò Capuano che fece obiettivamente rimpiangere la vecchia gestione. Messina è una piazza calda e che sente molto la maglia e non si vuole accontentare di un posto che crede di non meritare. Ma, anticipando chi già storce il naso e dice che contano solo i risultati e non il gioco, probabilmente a volte si sbaglia reagendo emotivamente ai risultati. Come sbagliò chi due anni fa sacrificò, forse troppo presto, Sullo per mettersi in casa Capuano.

Il Messina ha ampi margini di miglioramento

Il Messina al di là del gioco, di cui abbiamo già detto, ha dimostrato di poter fare partita pari o superiore, in casa o fuori, con qualunque avversario. Non è una squadra completamente rodata perché è stata ferma quasi tre settimane e non ha tutti gli effettivi disponibili, tanto che Modica non ha ancora schierato due volte lo stesso undici di partenza: a centrocampo c’è una piccola emergenza con Franco che deve scontare una giornata di squalifica, l’ultima, e Giunta che dovrebbe rientrare a breve, mentre Firenze sta giocando molto non essendo pienamente al cento per cento fisicamente; in attacco poi si aspettano Ragusa e Zammit, se recupera la forma il primo e se il secondo si adatta bene al nostro campionato possono essere due armi pericolose in più.

Quello che si chiede a tutti quindi è la pazienza di aspettare che il lavoro di Modica dia i suoi frutti invece di giudicarlo solo su queste prime uscite e guardando solo i freddi numeri, ricordando come anche la fortuna e la sfortuna in alcune occasioni fin qui hanno pesato sull’esito finale. Servirà infine soprattutto la calma perché iniziare dopo neanche un mese di campionato a sentenziare o ipotizzare rivoluzioni avrebbe solo l’effetto di caricare di pensieri i giocatori, che sicuramente li hanno già, e non permettere loro di esprimersi con tranquillità. Un errore, nella frenesia di trovare risultati e vittorie, che spesso a Messina si è fatto pensando che la squadra dovesse raggiungere la promozione immediatamente, quando invece è bene ricordarlo tutti l’obiettivo minimo è la salvezza. Più avanti si vedrà, il campionato è lungo.

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