Raciti fa meglio di Auteri, 14 punti contro 11, gli innesti dal mercato sono decisivi per il Messina e il modulo che non cambia aiuta il gruppo
MESSINA – La vittoria per 2-1 ad Agropoli contro la Gelbison è merito sicuramente di Kragl, il tedesco con il suo mancino ha segnato entrambi i gol che hanno permesso alla squadra di Raciti di strappare i tre punti su un campo difficile. Ma restando per un momento sui singoli non si può non sottolineare la parata, salva risultato perché arriva sul punteggio di 1-1, di Fumagalli al 54′, quando si oppone a De Sena che era stato dimenticato colpevolmente dalla difesa e si era presentato a tu per tu col portiere biancoscudato.
Evidente la mano di Logiudice, il direttore sportivo sostenuto economicamente dal presidente Sciotto, intesa come i nuovi acquisti (nove in tutto), la squadra ora ha più esperienza e qualità. Basti pensare alla prima rete confezionata nell’ultima di campionato dall’assist su calcio d’angolo di Ragusa perché, come ha ammesso Raciti in conferenza stampa, “quando hai calciatori che ti mettono la palla dove vogliono a 40 metri è tutto più facile”.
La forza del gruppo
Ma subito dopo l’allenatore del Messina elogia chi di contro alla qualità mette in campo corsa, grinta e quantità. Sembra una frase fatta, quasi dovuta, ma in realtà è l’altra faccia della medaglia del nuovo corso della squadra che ha saputo, banalmente mettendo ognuno al proprio ruolo e a suo agio, trovare la propria identità. Un gruppo che si aiuta in campo e si ritrova fuori, basti pensare alle cene offerte a turno dopo le vittorie che sono arrivate in queste 2023.
A fare la differenza nel nuovo corso, e i tre punti ottenuti contro la Gelbison hanno già sancito di aver fatto meglio della passata gestione 14 contro 11, anche la squadra schierata sempre nello stesso modo con il 4-4-2 con un giocatore della coppia offensiva che gioca sotto punta. Auteri nelle sue partite ha alternato spesso modulo 3-4-3 e 4-3-3, non schierando mai gli stessi undici per due volte in campo.
Neanche Raciti lo ha ancora fatto, visto anche il mercato in corso da quando è arrivato, gli infortuni delle ultime giornate e le squalifiche, ma ha sempre giocato con lo stesso modulo e nel caso di assenze, anche dell’ultimo secondo vedi Ibou Balde ad Agropoli, ha mantenuto la stessa struttura alla squadra cambiando l’interprete che sapeva bene cosa fare in campo.
Il problema campo
Un problema che sorge in vista della prossima sfida casalinga, domenica 19 febbraio ore 14:30 contro l’ultima in classifica la Fidelis Andria è lo spettro del campo neutro. In realtà non ci dovrebbero essere problemi imminenti perché la Lega Pro prima di decidere in merito ha chiesto ulteriori rassicurazioni che arriveranno e quindi è davvero difficile che non si giochi al Franco Scoglio domenica.
Il problema semmai si pone per il Messina. Visti anche i grandi sforzi sul mercato adesso può vantare una delle rose più tecniche di tutto il girone. E far giocare gente del calibro di Kragl e Ragusa, abituati a campi di A e B, sul manto erboso spelacchiato del San Filippo, oltre ad essere peccato, potrebbe essere uno svantaggio per la squadra biancoscudata. Se hai tanta qualità e non puoi esprimerla è come non averla.
Immagine in evidenza dal sito ufficiale dell’Acr Messina
Il percorso sinora ottenuto è la riprova che il cambio di guida tecnica doveva essere fatto prima.