Il messinese Melardi: "L'intelligenza artificiale? Una svolta epocale"

Il messinese Melardi: “L’intelligenza artificiale? Una svolta epocale”

Marco Olivieri

Il messinese Melardi: “L’intelligenza artificiale? Una svolta epocale”

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domenica 12 Gennaio 2025 - 07:31

Impegnato nelle attività di coordinamento dell'Agenzia per l'Italia digitale, spiega le potenzialità dell'IA pure per la città dello Stretto

“Da due anni e mezzo lavoro nello staff del direttore generale di AgID e mi occupo di intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione. E ho fatto parte anche della segreteria tecnica del Comitato di esperti operante presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Si tratta del comitato che ha aggiornato la strategia italiana per l’IA“. Così si presenta il messinese Giovanni Melardi, classe 1971 e una laurea in Scienze politiche a UniMe prima di trasferirsi 25 anni fa a Roma. Grazie al suo impegno nelle attività di coordinamento dell’Agenzia per l’Italia digitale, per lui il futuro fa meno paura. E ogni giorno scopre, e punta a valorizzare, le enormi potenzialità del digitale e dell’intelligenza artificiale.

Giovanni Melardi

Dottor Melardi, come l’intelligenza artificiale può cambiare in meglio le nostre vite?
“L’intelligenza artificiale fa parte del progresso tecnologico e quindi è un’opportunità che necessita di essere governata e regolata dall’essere umano. Io mi occupo principalmente di intelligenza artificiale applicata alla pubblica amministrazione e in quest’ambito le potenzialità sono enormi. L’IA può consentire di automatizzare attività di ricerca e analisi di procedure semplici e ripetitive, consentendoci di impiegare quel tempo lavorativo in attività a maggior valore aggiunto. Oppure può supportare la personalizzazione dei servizi incentrata sull’utente, aumentando l’efficacia dell’erogazione e creando dei servizi “a misura di cittadino” grazie a meccanismi proattivi (nel linguaggio aziendale, secondo Treccani, chi opera con il supporto di metodologie e strumenti utili a percepire anticipatamente i problemi, le tendenze o i cambiamenti futuri, al fine di pianificare le azioni opportune in tempo, n.d.r.)”.

Ma come sfruttare queste potenzialità?

“Affinché tali potenzialità vengano sfruttate, l’Agenzia per l’Italia digitale ha fornito un decalogo di principi generali per le pubbliche amministrazioni, elencati nel Piano triennale per l’informatica nella Pa, consultabile sul sito istituzionale di AgID. Inoltre, parlando di altri aspetti, l’intelligenza artificiale può avere un effetto dirompente nel rafforzamento della prevenzione in ambito sanitario. È chiaro che l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale comporta dei rischi. Pericoli che devono essere attentamente valutati nell’ambito di un contesto normativo europeo. Da qui l’AI Act (la legge europea sull’intelligenza artificiale che ne disciplina lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi, n.d.r.). Legge in vigore da agosto del 2024, che ha l’obiettivo di promuovere un’intelligenza artificiale affidabile, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali, della sicurezza e dei principi etici”.

Sul piano operativo, cosa avverrà quest’anno?
“È facile prevedere ulteriori avanzamenti dal punto di vista tecnologico. La sfida dovrà essere quella di tenere il passo con tali evoluzioni, sia da un punto di vista normativo e regolatorio, sia sotto l’aspetto organizzativo. AgID pubblicherà tre linee guida per indirizzare e supportare le pubbliche amministrazioni che intendono utilizzare sistemi di intelligenza artificiale per migliorare i loro processi”.

Ha seguito il dibattito nella sua città d’origine? Secondo lei, il futuro polo tecnologico dell’Hi-hub e l’intelligenza artificiale possono rappresentare delle occasioni per Messina?
“Sicuramente possono essere delle opportunità, soprattutto se le iniziative saranno correlate alle specificità del territorio. Si potrebbe pensare, ad esempio, a progettare strumenti per promuovere lo sviluppo turistico, valorizzando il paesaggio unico messinese. Oppure creare un polo per la sperimentazione dell’intelligenza artificiale in relazione alla prevenzione dei terremoti”.

Vuole raccontarci il suo percorso professionale?
“Qualche anno dopo la laurea, ho lasciato Messina e, dopo essermi specializzato, ho cominciato a lavorare nel settore privato, occupandomi di certificazioni dei sistemi di gestione in conformità alle normative Iso. Successivamente ho continuato a lavorare su questo ambito nella pubblica amministrazione, in un ente di ricerca. Da due anni e mezzo lavoro nello staff del direttore generale di AgID. Far parte di una realtà che sta aggiornando la strategia italiana per l’IA è, per me, una sfida davvero stimolante”.

Come vede Messina oggi?
“Io ci torno due volte l’anno per periodi più lunghi. Da forestiero, negli ultimi periodi, ho visto alcuni miglioramenti. Ad esempio il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti, che mi sembra
funzioni bene. Poi però ascolto ciò che mi raccontano le persone che vivono ancora a Messina. E vedo come molti ragazzi tendano ad andare via. E allora credo che ci sia davvero molto da fare per dare impulso alla crescita della città e renderla una città più vivibile. Se collegata alle caratteristiche del territorio, l’innovazione digitale la può cambiare in meglio”.


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